Lo sapevate che: la storia di Eddie Griffin
La storia di Eddie Griffin, morto ad agosto del 2007

Lo sapete, se non sono talentuosi e problematici non mi piacciono...
Ed il personaggio di oggi era davvero talentuoso, nel suo unico anno di college era stato dominante e secondo alcuni sarebbe potuto diventare il nuovo Tim Duncan, una super star... e davvero problematico tanto che un po’ la testa, molto i problemi di Alcool e droga ma sopra tutto il destino non ci hanno permesso di veder espresso appieno il suo reale talento.
Eddie Griffin muore a Houston il 17 agosto del 2007 in seguito ad un incidente stradale.
Era circa la una di notte ed Eddie non vide un passaggio a livello chiuso davanti a se... si scontrò con treno merci in corsa e solo l’impronta dentale rivelò che quel cadavere carbonizzato era Eddie Griffin.
Esami successivi evidenziarono un tasso alcolico 3 superiore a quello consentito per guidare in Texas. Aveva solo 25 anni.
Facciamo un passo indietro.
Eddie Jamaal Griffin nacque il 30 Maggio del 1982 a Philadelphia, Pennsylvania, giocò alla Roman Catholic High School venendo nominato da Parade Magazine’s giocatore dell’anno per la nazione, nel 2000 giocò il McDonald’s All American insieme a giocatori come Zach Randolph, Gerald Wallace, Darius Miles e anche, difficile a crederlo, Omar Cook.
Scelse Seton Hall, college amato anche dagli europei (Nick Galis, Arturas Karnisovas, Rimantas Kaukenas, ecc.), e nel suo unico anno con i Pirati li guidò in punti 17.8, rimbalzi 10.8 rimbalzi e stoppate 4.4
La stagione dirà solo 16 vittorie e ben 15 sconfitte, un record che di fatto chiuse le porte del torneo NCCA alla sua squadra.
Eddie risultò comunque uno dei migliori giocatori in tutta la Big East:
6° nei tiri da 2 punti realizzati, 2° nei tiri da 2 punti tentati, 6° nella % da 2 punti, 1° nei rimbalzi totali, 1° in rimbalzi per partita, 1° nelle stoppate (doppiando quasi il secondo in classifica), 1° in stoppate per partita, 7° in punti totali, 5° in punti per partita.
Per la cronaca quell’anno Omar Cook (St. John’s)risultò il 1°negli assist con 8.7 a partita e Preston Shumpert (Syracuse) fu il 4° miglior realizzatore con 19.5 punti a partita.
Arriviamo al Draft del 2001, c’è del “discreto” talento... in ordine sparso:
Pau Gasol, Jason Richardson, Zach Randolph, Richard Jefferson, Tyson Chandler, Tony Parker, Gerald Wallace, Gilbert Arenas, Red Mamba Brian Scalabrine...
Non esattamente giocatori da buttare via.
Tra questi, come detto, si rende eleggibile anche Eddie Griffin... NBADRAFT.NET lo descriveva così:
uno dei migliori talenti del college, ha solo 18 anni ma ha un fisico spaventoso, ha un tocco morbido alla Shareef Adbur-Rahim ma è ancora più atletico, è forte nel gioco in post basso ed è eccellente sia rimbalzo che in difesa... in alcuni aspetti simile a Tim Duncan. Non ha un carattere facile.
Carattere non facile... di fatto la scelta di lasciare Seton Hall dopo solo 1 anno fu dovuta ad una violenta rissa con un compagno di squadra.
La descrizione di un ibrido tra Tim Duncan e lo “Sceriffo” era tanto azzardata quanto azzeccata per quanto fece vedere al college.
I problemi caratteriali non passarono certo inosservati ai GM NBA e in quel Draft, passato alla storia per la decisione di MJ di spendere la prima scelta assoluta su Kwame Brown (primo liceale della storia ad esser scelto con la 1), si dovette attendere sino alla 7° chiamata per sentire il suo nome pronunciato da David Stern:
“with the 7th pick in 2001 NBA draft, the New Jersey Nets select: Eddie Griffin from Seton Hall”
In realtà quella scelta era stata fatta dai Rockets che subito dopo spedirono Jason Collins, Brandon Armstrong e Richard Jefferson ai Nets.
Per i tifosi di Milano segnalo un Omar Cook alla 31 (subito dopo Arenas) e un Antonis Fotsis alla 47.
La prima stagione a Houston giocò 73 partite, di cui 24 in quintetto, per 26 minuti di media in cui raccolse cifre decenti ma non esaltanti... 8.8 punti, 5.7 rimbalzi e 1.8 stoppate a sera con il 39% da 2 punti e il 33% da tre punti.
Numeri che gli valsero comunque la nomina nel 2° quintetto Rookie insieme a Richard Jefferson, Jamaal Tinsley, Zeljko Rebraca (ex Treviso) con Vladimir Radmanovic e Joe Johnson a pari merito.
La stagione dei Rockets si chiuse con un desolante 28 vinte e 54 perse (25° squadra), con 97.2 punti concessi agli avversari (20° squadra), 88.2 possessi di media per 48 minuti(28° squadra), 103.1 punti fatti ogni 100 possessi (20° squadra) e 108.6 punti concessi ogni 100 possessi (peggior squadra assoluta).
Ma non tutto il male vien per nuocere... quell’anno i Rockets vinsero la Lottery e con la prima scelta pescarono YAO MING!
La stagione che stava per iniziare era piena di aspettative, Houston aveva una squadra giovane e di talento:
Steve Francis, Cuttino Mobley, James Posey, Eddie Griffin e Yao Ming erano un nucleo giovane e di talento sul quale costruire, in più c’erano Maurice Taylor, il veterano Glen Rice, Moochie Norris, Kelvin Cato, Kenny Thomas... un ottima squadra.
In più ci si aspettava l’esplosione definitiva del secondo anno da Seton Hall... Pensate che coppia sarebbe potuta essere sotto canestro il cinese e l’ibrido Timmy/Sceriffo!
I numeri di Griffin però si mantennero sulle stesse cifre dell’anno precedente, giocò 77 partite, di cui 66 in quintetto, per 24.5 minuti con 8.6 punti, 6 rimbalzi e 1.4 stoppate a sera con il 42 % da 2 punti e il 33 % da 3 punti. Decisamente non quello che ci si aspettava dal suo secondo anno...
Houston, nonostante l’apporto sotto le aspettative di Griffin, ebbe una stagione decisamente migliore 43 vinte e 39 perse (13° squadra), con 92.3 punti concessi agli avversari (8° squadra), 88.8 possessi di media per 48 minuti(25° squadra), 104.3 punti fatti ogni 100 possessi (14° peggior squadra) e 102.6 punti concessi ogni 100 possessi (14° squadra), segno che la strada intrapresa era quella giusta.
Il terzo anno di Eddie Griffin a Houston non ci fu... i vecchi demoni tornarono a bussare alla sua porta e lui aprì.
Durante una trasferta un albergo presentò ai Rockets un conto per un servizio in camera di 22 bevande alcoliche non pagate da Griffin, seguirono alcuni allenamenti saltati e poi addirittura alcune partite... l’apice nel novembre del 2003 quando venne accusato di aggressione aggravata con arma da fuoco.
I Rockets prima lo sospesero e poi lo tagliarono definitivamente.
A soli 21 anni passò tutta la stagione 2003-2004 a disintossicarsi dall’abuso di droga e alcol.
Nel 2004 sembrava pulito e si ripresentò pronto ai nastri di partenza voglioso di mostrare a tutti di poter stare al tavolo con i migliori.
Minnesota gli diede una possibilità.
Nel 2004-05, prima stagione in maglia TWolwes, si assestò sulle sue consuete medie 7.5 punti, 6.5 rimbalzi e 1.7 stoppate il tutto in 21 minuti di media per 70 incontri tutti disputati partendo dalla panchina.
Nel 2005 gli ennesimi problemi fuori dal campo.
Kevin McHale, suo allenatore a Minnie, lo convinse ad iscriversi ad un programma di disintossicazione specializzato nell’aiutare ex giocatori con problemi di alcol e droga e dopo averlo superato con successo i Lupi si convinsero a prolungargli il contratto...
Nella seconda stagione a Minnie iniziò un lento declino culminato con il taglio nel marzo della stagione successiva dopo appena 13 partite giocate con una media di 7 minuti a sera...
I problemi con la legge si moltiplicarono con arresti per violenza privata, aggressione, possesso di droga...
L’ennesimo talento perso per strada penserete voi... e invece no, Eddie ebbe la forza per risollevarsi di nuovo!
Torna a Houston per lavorare con Calvin Murphy che conduceva un camp per giocatori in cerca di contratto.
Murphy in un intervista lo descrisse così: “un allievo modello, lavorava sodo, ogni mattina era puntuale, stava sempre meglio ed ero stato contattato dai Nuggets che erano interessati a lui”.
Griffin stava per tornare e se non era la NBA sarebbe stata l’Europa...
La mattina del 17 agosto Murphy lo aspettava in palestra come tutti gli altri giorni... ma Eddie non si presentò, Murphy provò a chiamarlo e così anche nei giorni seguenti e quando seppe che il conducente del SUV andato a fuoco nell’incidente di qualche giorno prima era Griffin non ci credette... “Ho difficoltà a credere che fosse tornato a bere, sulla base di quello che vedevo in campo era ansioso di tornare a giocare. Non avevo assolutamente idea che avesse ancora problemi connessi ad alcol e droghe. Eddie era concentrato solo sulla pallacanestro, non saltava un allenamento, nella sua vita c’era solo il basket, si allenava e poi andava a casa...”
Eddie Griffin, per me, resterà uno dei più grandi talenti inespressi di questo gioco.
Fonti:
http://www.basketball-reference.com
http://www.nbadraft.net
http://espn.go.com/
http://stats.nba.com