NBA rookie watch
Ad oggi Michael Carter-Williams è strafavorito per il titolo di rookie of the year.
Più o meno tutti gli addetti ai lavori concordavano nel giudicare il draft NBA 2013 come uno dei più deboli degli ultimi tempi, vediamo come vanno le cose dopo un mese scarso di partite.
Di seguito le statistiche principali divise in due tabelle, la prima con punti e percentuali, la seconda con rimbalzi, assist, rubate, stoppate e palle perse:
- una cosa è certa, Victor Oladipo non è un playmaker tradizionale, ci prova e da il massimo ad ogni gara, gioca senza paura e si prende molte responsabilità (28.2% di Usage%, in pratica usa più di un quarto dei possessi della squadra nei suoi 26 minuti di media, numero di solito riservato agli scorer di razza. Dwight Howard ad esempio ha il 23.9%, Jeremy Lin il 21.6%, Jrue Holiday il 23.5%). Il problema sono le palle perse, tra i giocatori NBA con almeno 20 minuti di media a partita il solo Gerald Wallace ne perde di più ogni 100 possessi. Agli @orlando probabilmente va anche bene questa situazione, dato che l'ex Indiana non potrà che migliorare avendo la possibilità di rimanere in campo anche dopo tanti errori, e allo stesso tempo la squadra non 'rischierà' di vincere troppe partite....
- Michael Carter-Williams ad oggi non ha rivali per il rookie of the year, ed anche lui ha la situazione ideale per poter crescere velocemente, dato che ai Sixers ha le chiavi in mano dalla prima partita. Secondo solo a Ricky Rubio nei recuperi, da una gran mano a rimbalzo e vede benissimo il gioco in transizione. Ed è anche un tiratore da fuori decisamente migliore di quanto ipotizzato da molti. In attesa - quanto si dovrà attendere non lo sa nessuno...- di Nerlens Noel, MCW è la prima pietra angolare dei nuovi @philadelphia
- I tanti infortuni lo hanno catapultato dal secondo giro del draft direttamente allo starting five dei @milwaukee, e Nate Wolters ha risposto con il terzo miglior rapporto tra assist e palle perse tra i playmaker NBA titolari con 3.6, meglio di lui solo Chris Paul (3.98) e Kyle Lowry (3.82). Non male per uno che al college veniva considerato principalmente uno scorer...
- al momento di significativo c'è poco altro, anche se i segnali recenti potrebbero portare miglioramenti - ad esempio Caldwell-Pope e McLemore sono stati promossi nello starting five, Burke ha appena debuttato-. Dai @boston tutti si aspettavano Kelly Olynyk, invece la ribalta tocca al brasiliano Vitor Faverani, buon rimbalzista e stoppatore che fa il suo anche in attacco. Non è un campione, ma almeno sta giustificando il discreto investimento fatto da Danny Ainge ( poco più di 6 milioni in tre anni, firmato con la mid-level exception per i team che non superano la soglia della luxury tax).
- flash di talento sono arrivati anche da Steven Adams, Giannis Antetokounmpo, Archie Goodwin, ed anche da altri, ma sono tutti progetti a lunga scadenza.