Gigi Datome: 'Non ho paura. Amo la vita che faccio e qui mi diverto'
Le parole di Datome che si avvicina all'esordio
'Non ho paura. Amo la vita che faccio, io qui mi diverto''. Gigi Datome non è un 'rookie' come tutti gli altri. L'azzurro si appresta a cominciare l'avventura nella Nba con la maglia dei Detroit Pistons. A quasi 26 anni, che compirà tra un mese, ha le carte in regola per sbarcare sul pianeta a stelle e strisce senza tremare. ''Sono uno che per natura non ha paura e non si spaventa facilmente. Amo il basket, amo la vita che faccio e mi diCon questo approccio, attraversare l'Atlantico è il coronamento di un sogno: ''Riesco a vivere questa splendida avventura con serenità. Poi, è chiaro, al momento dell'esordio ci sarà un po' di sana emozione, ma credo che finirà nel giro di un paio di minuti'', dice.
La marcia di avvicinamento al primo impegno ufficiale, contro Washington, è stata condizionata da un problema muscolare. La forma non può essere ancora al top, ma il morale è alle stelle. ''Sono al primo anno, voglio solo rendermi utile ai Pistons nel migliore dei modi'', dice.
Il primo mese è servito a scoprire un ''altro mondo''. ''Le impressioni sono molto positive, il clima che c'è attorno alla squadra è incredibile. Mi ha sorpreso moltissimo l'organizzazione dei Pistons e tutto ciò che ruota attorno al team. Lavorano tantissime persone intorno alla squadra, sono quelle che rendono semplice la vita dei giocatori. Si dedicano a noi, fanno di tutto per farci sentire a nostro agio. Rispetto alla nostra pallacanestro praticamente viviamo in un mondo a parte'', racconta. ''Si arriva molto prima al palazzo, ognuno è libero di passare le giornate come vuole e i momenti comuni sono praticamente ridotti agli allenamenti e ai viaggi. Per me è tutto così nuovo, opposto rispetto a quello che ho fatto per anni in Italia. E ovviamente anche dal punto di vista tecnico la pallacanestro è molto diversa: qua c'è più fisico, più intensità e bisogna essere più 'smart' in campo per non perdere il giro'', dice, preparandosi a lottare per conquistare minuti in una squadra inserita nella 'tosta' Central Division. Con i Chicago Bulls e gli Indiana Pacers 'vicini di casa', i Pistons dovranno faticare parecchio per fare strada.
''Dove possiamo arrivare? Bella domanda... È difficile da dire, siamo una squadra totalmente nuova. Tutti abbiamo fiducia che si possa creare un ambiente positivo e un buon gruppo nel giro di poco tempo. Il potenziale ce l'abbiamo, speriamo di raggiungere dopo qualche anno l'obiettivo playoff. Sarebbe già un buon traguardo'', dice. ''Non sono uno che fa pronostici di solito, non mi vengono bene. In generale, direi che Miami parte ancora un gradino avanti a tutti. Ma attenzione alle sorprese'', aggiunge.
La prima sfida, già vinta, è stata quella dell'ambientamento. ''Va tutto benissimo. Ho trovato casa da poco, ormai ho finito il trasloco e mi trovo a mio agio con la vita qui a Detroit. Certo, la Sardegna e Roma mi mancano, ma non mi lamento visto che qua tutti sono disponibili e socievoli. Il tempo libero finora è stato davvero poco e l'ho passato a sbrigare pratiche burocratiche, fra casa, macchina, telefono e arredamento. Insomma, la vita da americano deve ancora iniziare''.