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NBA 25/10/2013, 16.42

Ranking NBA 2013-2014: Western Conference

Ecco la scala di forza dei team secondo Sportando

NBA

Vi proponiamo il ranking NBA secondo Sportando. Oggi analizziamo la tonnara della Western Conference e analizzeremo nel dettaglio la lotta per i playoff mai così accesa.


1) LOS ANGELES CLIPPERS


Da una grande delusione può scaturire di tutto: rabbia o depressione sono gli stati d’animo più accreditati, ma quello che invece è uscito dalla vulcanica mente di Donald Sterling è quanto di più intelligente potesse venir fuori. Il presidente dei Clippers opta per puntare deciso al titolo inserendo in organico al posto del discusso Del Negro un grande allenatore come Doc Rivers. La stagione dei Clippers parte da qui: si cerca di costruire il successo su quello che è mancato la scorsa stagione: difesa e sacrificio di squadra. I Clippers allo stato attuale delle cose e dati i mancati rinforzi delle dirette avversarie si piazzano al primo posto nella Western Conference con una squadra rinnovata e migliorata. Chris Paul confermato in regia avrà ora la possibilità di dialogare finalmente con i lunghi aiutato anche da anche da una batteria di esterni di tutto rispetto. Si potrebbe stare a discutere sulle cifre che sono state tirate fuori per giocatori come Redick o come Barnes, ma quando l’incastro riesce bene è assolutamente ininfluente la somma che viene retribuita. Si ha la sensazione che ai Clippers manchi ancora qualcosa per far 90 (vedi un’ala piccola), ma il 95% del roster è equilibrato e inserito nel posto giusto. Paul ritrova Collison come cambio e potrebbe rivelarsi anche la miglior coppia di play dell’NBA come rendimento. Tra le guardie i cecchini Crawford, Redick e Green sembrano pronti a garantire subito punti pesanti e in situazioni complesse. Le ali piccole sono capitanate dall’uomo squadra Dudley e dal solito utilissimo Matt Barnes. I lunghi, ciò che ha sempre fatto storcere il naso a tifosi e adetti ai lavori, si arrichisce di Jaminson e di Mullens. Nel roster inoltre è stata aggiunta anche la freschezza atletica del giovane Reggie Bullock, scommessa al draft che Rivers dovrà per forza plasmare data la impossibilità di reperire sul mercato ali piccole di valore (un vero peccato considerando le scadenze di Granger e LeBron la prossima estate). Ciò che vediamo nei Clippers è una squadra in costante crescita e assolutamente pronta a recitare il ruolo di contender. Rivers è lì per questo…vincere da oggi è l’unica cosa che conta. Arrivare primi in regular season è piuttosto plausibile vista anche la division di appartenenza tutt’altro che irresistibile.


2) OKLAHOMA CITY THUNDER


La scorsa stagione un’ondata di sfortuna si è abbattuta sui Thunder, privandoli di Russell Westbrook proprio nella fase cruciale della stagione. Questo ha permesso a coach Brooks di trovare in Reggie Jackson (ricordiamo che può essere italianizzato) un giocatore di grandissimo valore e di enorme potenziale. Ora auspicando per i tifosi dei Thunder che a Presti non sia venuta la sindrome Sund (ossia cercare assiduamente il centro dominante) i Thunder si confermano una buonissima squadra, ma pur sempre meno forte rispetto a quelli che due stagioni fa si arresero solo a Miami all’atto finale del campionato. Se lo scorso anno la guardia era coperta da Kevin Martin, adesso è tutto sulle spalle del giovane Jeremy Lamb, da una stagione in D-League e naftalina NBA, ma pronto ad essere scongelato per iniziare veramente la sua carriera in NBA. Durant e Westbrook sono le certezze di una squadra che vuole vincere ma sembra spesso priva dell’idea giusta per fare il passo decisivo. Su questo team pesa sempre la mancanza di un uomo d’ordine che dia le giuste misure agli attacchi quando la palla pesa (Presti…rischiare un Billups?) e inoltre pagherà sempre l’inevitabile accentramento di un attacco diarchico nel quale due giocatori fanno la metà se non oltre dei punti della squadra. Brooks ha avuto fiducia dalla società, ma adesso tocca a lui trovare delle differenze ad un attacco troppo KD-RW dipendente. In tutto questo resta irrisolto il problema del centro, almeno  per ora: Steven Adams non può essere da subito il centro di una squadra da titolo e Perkins ormai pare in una preoccupante parabola discendente sia in attacco che in difesa. Le voci di amnesty si sono rincorse, ma per adesso il GM ha sempre ribadito di non aver intenzione di usarla. Considerando che la prossima stagione andrà a libro paga per quasi 9 milioni di $ è assolutamente consigliabile che staff e preparatori atletici facciano miracoli per farlo tornare ad essere un giocatore affidabile.

3) SAN ANTONIO SPURS


I vicecampioni NBA, sempreverdi, sempre troppo vecchi per ripetersi (secondo la comune opinione), mai troppo vecchi per alzare bandiera bianca. Cosa possa accadere nella stagione degli Spurs è piuttosto semplice da decifrare. Il team avrà la consueta nomea di squadra solida e complicata da affrontare. Il ventennale sistema di gioco creato da coach Popovich non tradisce mai da questo punto di vista e solo un calo fisico di giocatori chiave può fare in modo che l’ingranaggio si spezzi. L’estate degli Spurs però suona molto come una grandissima occasione sprecata. La scadenza di Splitter e lo spazio salariale accumulato avrebbero potuto garantire a San Antonio una campagna rafforzamento davvero di primo livello, invece si è deciso di scartare la carta Al Jefferson per rinnovare Splitter a cifre a detta di chiunque esagerate. Il centro brasiliano ex Baskonia ha davvero una grossa responsabilità, in quanto i 10 milioni che entreranno nelle sue tasche il prossimo anno sono una sorta di incentivo per fare l’ulteriore salto di qualità necessario per raggiungere il livello dei primi centri NBA. Si può dire che le fortune future degli Spurs passino prima di tutto dalla crescita mostruosa di Kawhi Leonard e poi dal determinante contributo che sono chiamati a dare i vari Corey Joseph, Marco Belinelli e tutto il resto della fanteria. La cosa che semmai lascia perplessi negli Spurs, una squadra abituata a crearsi i talenti in casa, è il totale deserto alle spalle di Duncan. San Antonio non ha ancora trovato un solo giovane talento che possa imparare da Tim e prenderne una giorno il posto. Si scommette un po’ su Jeff Pendergraph e si è data fiducia a Livio Jean-Charles pescato al draft, ma tutto questo non può bastare. Per dirimere la questione arriverà una free-agency importante quando si ritirerà Duncan, e finchè c’è Buford al timone i tifosi possono stare comunque tranquilli.


4) GOLDEN STATE WARRIORS


Come fare a oltrepassare la iperesaltante stagione appena conclusa? Facile: con una aggressiva free-agency. La fortuna degli Warriors, una delle squadre più divertenti da veder giocare, è che anno dopo anno si è costruito con una precisione ed una meticolosità davvero da lasciare impressionati. Pescate al draft chirurgiche, rinnovi al giusto prezzo e mercato degli svincolati esplorato alla perfezione hanno trasformato una squadra senza mordente né obiettivi in una vera contender. Gli Warriors sono assolutamente una squadra che può lottare per il titolo; forse allo stato attuale ancora fino in fondo non riuscirà ad arrivare, ma l’ennesimo tassello inserito (quell’Andre Iguodala fuggito da Denver) ha alzato ulteriormente il tasso di atletismo e difesa di una squadra che può solo crescere. L’unica cosa che può fermarla è qualche in fortunio che potrebbe colpire i vari Curry e Bogut, da sempre presenzialisti delle sale di fisioterapia. La squadra ha perso due tasselli importanti come Landry e Jack, ma sono stati rimpiazzati da Speights, Nedovic preso al draft (potenziale steal) e Jermaine O’Neal. La situazione degli Warriors per la prossima estate li vedrà nuovamente in soft cap con la scadenza del contratto da 14 milioni di Andrew Bogut. Poiché il mercato non offrirà grandi centri è probabile che se sano venga rinnovato con un bel contratto, inferiore a quello attuale ma sempre corposo, che permetterà inoltre a Golden State di adoperare anche una mid-level piena e una bi-annual exception per inserire i due tasselli decisivi nel roster. Diciamo pure che il futuro ci pare piuttosto roseo per una squadra che diverte e trascina il pubblico riempiendo la gigantesca Oracle Arena. Poi una volta finito questo ciclo si tornerà a San Francisco, e tornarci con un titolo sarebbe davvero l’apoteosi per una squadra che troppo a lungo ha navigato nei bassifondi. Per ora li posizioniamo quarti, ma siamo pienamente consapevoli che basterà poco a questa squadra per salire di ulteriori posizioni.

5) HOUSTON ROCKETS


Quando si dice avere un grande GM si pensa ovviamente agli Houston Rockets e al celebre Daryl Morey. Non un semplice general manager, non un semplice conoscitore di basket, ma un vero e proprio economista, capace di imbastire trade lampo o trattative lunghe e sfiancanti senza alcun tipo di problema. Dopo il cioccolatino della trade Harden la scorsa annata le manovre Moreyche si spostano su Los Angeles e lui esce vincitore con cappotto dal grande braccio di ferro estivo che gli porta in dote Dwight Howard. Tipo strano e molto avanti nella concezione del basket; la sua idea di mantenersi competitivi in attesa di piazzare il colpo finalmente ha i suoi frutti e Houston ha le due star su cui costruire i succesi futuri, perché se è vero che i due giocatori vanno a libro paga per 35 milioni di dollari, è altresì accertato che il salary cap dei Rockets permetterà ancora per una stagione una free agency aggressiva per rinforzare la squadra con i giusti cambi. Il roster ora è profondo e disegnato ad immagine delle due stelle: loro due, una potenziale stella come Parsons, ottimi mestieranti con Lin, Beverley e Asik, seguiti da un battaglione di tiratori formidabile, che aspetta solo di essere innescato. Formula vincente? Non si può dire; la nostra idea è che Houston possa ambire ad un ottimo posizionamento, ma per il momento sia ancora troppo prematuro parlare di titolo per una squadra sì giovane, sì talentuosa, ma con ancora troppe poche certezze ad altissimo livello per insidiare sistemi collaudati. Certo se quest’estate fosse arrivato anche Josh Smith magari per Asik adesso parleremmo di GM del decennio e di potenziale contender…anche se non è detto che Howard reinventato da ala grande non risulti un rebus per gli avversari assolutamente complesso da gestire. Moreyland inizia adesso, anche loro possono solo crescere.


6) MEMPHIS GRIZZLIES


La strada per il vertice si è infranta sui migliori Spurs della stagione e la nuova proprietà non sembra poter garantire gli stessi successi della precedente, ma per il momento Memphis si conferma una squadra temibilissima. Il roster è collaudato, il sistema di gioco rodatissimo e gli ultimi innesti sembrano aver dato un pizzico di pericolosità maggiore anche dal perimetro, l’unico vero punto debole della squadra del Tennessee. A Memphis si è passati dal mentore , nonché fautore e demiurgo dei risultati raggiunti Lionel Hollins, all’assistente Dave Joerger, uno di cui si dice molto bene e che sicuramente lavorerà sui dettagli per limare uno dei sistemi difensivi migliori dell’NBA e uno degli attacchi più fisici e pericolosi nel verniciato che ci siano. I Grizzlies proseguono infatti con la miglior coppia di lunghi complementari dell’NBA, insieme a quella dei Timberwolves. Randolph e Gasol sono tra i migliori interpreti del ruolo, non si pestano i piedi e in difesa sono solidissimi. Per levargli pressione nell’attacco è stato aggiunto il tiratore mortale Mike Miller, che ha subito mostrato una grande condizione ritrovata e una gran voglia di spaccare il mondo nonostante i due titoli appena conquistati da protagonista. Per rendere perfetta questa squadra manca un giocatore da 20 punti a gara che segni anche quei canestri che non sono soliti entrare, in guardia o in ala piccola. Una volta inserito anche quest’ultimo tassello sarà veramente difficile non poter considerare Memphis una contender. Si tratta dopotutto di una delle squadre più monolitiche del campionato: non cambia ritmo (pregio o difetto a seconda del punto di vista) e fa giocare l’avversario al proprio; alza l’agonismo solo con fiammate fulminee e poi riaddormenta la gara per poterla gestire nel modo migliore. La maturità della squadra è stata raggiunta, ora resta solo da capire se ci sono le risorse economiche e tecniche per sognare qualcosa di storico.

7) PORTLAND TRAIL BLAZERS


Una delle squadre più migliorate dell’NBA in questa sessione di mercato estivo. I Portland Trail Blazers intervengono con precisione e puntualità dove dovevano e ne esce un roster completamente rinnovato e reso molto più profondo e tecnico allo stesso tempo. Difficile fare di meglio per il GM Neil Olshey, in quanto la peggiore panchina della scorsa stagione NBA nel rapporto con il quintetto si trova di colpo a disposizione giocatori come Thomas Robinson, Dorell Wright, Mo Williams e C.J. McCollum. Oggettivamente un upgrade notevole rispetto a Nolan Smith ed Elliot Williams. Il gioco sarà ancora voltato quasi sempre all’attacco: il coach Terry Stotts è da tutti nell’ambiente considerato come uno dei migliori nell’insegnare la fase offensiva ai propri giocatori e ne sa qualcosa il novello rookie of the year Damian Lillard, che ha chiuso la prima stagione NBA con l’invidiabile media di 18,6 punti a gara. Il lavoro di Stotts a questo punto dovrà concentrarsi sulla difesa: molti parlano di small-ball, ma tendiamo ad essere scettici, sia perché il mercato non va in quella direzione, sia perché snaturerebbe troppo molti giocatori assumendosi rischi notevoli in una fase difensiva già non eccelsa. Il gioco ruoterà come sempre oltre che su Lillard  anche su LaMarcus Aldridge, che insieme a Robin Lopez potrà finalmente dare un contributo fondamentale su entrambi i lati del campo oltre ad avere più tiri rispetto a quando giocava con J.J. Hickson. Al computo totale della situazione della squadra non possiamo che considerare Portland come una squadra coriacea e difficile da affrontare. È una tipologia di team che necessita sicuramente di molti tiri per dare il meglio, quindi ci aspettiamo di vedere quanto maturano i giocatori nel momento in cui dovessero trovarsi costretti a giocare a basso ritmo. Playoff alla portata, cosa possa succedere dopo è indecifrabile.


8) MINNESOTA TIMBERWOLVES


Dopo un’annata disgraziata ti aspetti che la fortuna venga a renderti i crediti e non c’è posto come a St.Paul-Minneapolis dove si augurano che questo accada. La squadra ha superato dopo oltre 7 anni le 30 vittorie nonostante una catena di infortuni (e annessa assenza del coach per molte gare) veramente devastante, che si è abbattuta sul Target Center come le piaghe d’Egitto. L’estate ha portato in dote ai Timberwolves, oltre ad un definitivo recupero degli infortunati, anche un netto rafforzamento del roster. La squadra potrà contare su Kevin Martin, Corey Brewer  e le scelte al draft Shabazz Muhammad e Gorgui Dieng. Il roster sembra solito e ben costruito, dotato di grande profondità e assolutamente adatto a centrare la post-season. Il problema sussiste sia in un certo step della fase offensiva, sia nella fase difensiva della squadra. Minnesota la scorsa stagione ha chiuso ultima nel tiro da 3 punti (neanche il 30%) e per una squadra che gioca a segnare più dell’avversario (probabile miglior attacco del campionato con oltre 104/105 punti di media) non avere pericolosità dal perimetro è un handicap troppo grave se si vuole raggiungere la post season. La questione difensiva invece è conclamata: si è cercato di aggiungere chili e difesa con Ronnie Turiaf e la scelta di Dieng al draft (specialista difensivo), ma potrebbe non bastare. Dietro le avversarie mordono le caviglie e continuare sulla falsariga della passata stagione non gioverà affatto. Nel frattempo però la squadra potrà contare su un Love completamente ristabilito, sul rinnovo a lungo termine di un Pekovic esploso nella passata stagione e sulla solita certezza di Ricky Rubio in regia, semplicemente il miglior play possibile per questa tipologia di squadra. L’assemblaggio è stato ottimo, il manico è di grande esperienza e c’è tutto l’occorrente per una stagione esaltante, infortuni permettendo.


9) DENVER NUGGETS


Via Karl dentro Shaw, come passare dal giorno alla notte, dalla velocità al ragionamento. Denver vive una grandissima fase di transizione, che potrebbe avere ripercussioni sul rendimento di una squadra da anni abituata in un modo e che ora dovrà giocare e comportarsi in tutt’altro. Se a questo aggiungi un mercato poco convincente, che consegna una squadra tendenzialmente indebolita non puoi che mettere i Nuggets in una zona ad alto rischio playoff. Ora precisiamo che Denver potrebbe anche bissare le 57 vittorie dell’anno passato, perché il potenziale comunque c’è, ma il cambiamento ci pare troppo grosso per non avere ripercussioni sul gioco almeno all’inizio. Nella rassegna sulla squadra non si può non notare come il mercato del nuovo GM Tim Connelly lasci spazio a più di un dubbio: Mozgov rinnovato a cifre maggiori delle ultime, nonostante davanti abbia McGee e ora pure Hickson (faceva panchina e la farà ancora), firmato Nate Robinson pur avendo Miller e Lawson (non ha caratteristiche molto diverse da quest’ultimo), in guardia ci si gioca Foye, buon elemento ma non di certo come Andre Iguodala e poi si va di scommesse: si scommette sulla crescita di Faried, del Gallo e di Fournier. La squadra però resta troppo tecnicamente scarsa nei lunghi (solo Darrell Arthur ha movimenti in  post affidabili) e troppo difensivamente morbida negli esterni. C’è una spaccatura grossa tra i lunghi e i piccoli che quasi sicuramente obbligherà Gallinari e Chandler a prendersi responsabilità molto maggiori che in passato. Inoltre moltissimi giocatori sono veramente imprevedibili e non rappresentano garanzie di rendimento costante. Sicuramente per rendere questa squadra un sistema solido servirà tutto il talento pubblicizzato del signor Brian Shaw.


10) NEW ORLEANS PELICANS


Il nuovo che avanza ma solo nel nome, perché il resto è sempre uguale. New Orleans si ritrova pellicani per api sullo stemma, ma nel roster non sembra avere grosse ambizioni nonostante un mercato di grosso spessore. La squadra si ripresenta con un Tyreke Evans in più, uno Jrue Holiday scippato la notte del draft e un Anthony Davis pronto al salto di qualità. Il resto è tutto nelle mani di coach Monty Williams, che ha l’obiettivo di riportare la squadra ai playoff. Il roster ha indubbiamente un buon mixaggio di talento e specialmente di fisico, ma per il momento ci sembra una situazione molto alla Portland dello scorso anno: quintetto eccellente e panchina non all’altezza. Tyreke Evans cerca una nuova dimensione dopo il fallimento conclamato di Sacramento e Dell Demps si gioca moltissimo del futuro della franchigia con i 48 milioni nei prossimi 4 anni che ha scelto di garantirgli. Ormai adattarsi all’ala piccola sembra diventata una sorta di requiem per lui, ma non è detto che un sistema più collaudato non lo renda un fattore anche da quella posizione. Su Gordon si prega sempre qualche santo affinchè i suoi problemi fisici stiano alla larga e giustifichino l’enorme investimento fatto per tenerlo dopo un’offerta grossa di Phoenix, mentre per la regia si fanno enormi passi in avanti con l’arrivo di Jrue Holiday. Il quintetto Holiday, Gordon,Evans, Smith, Davis intriga moltissimo, ma se si guarda la panchina, escludendo Ryan Anderson, c’è quasi il deserto: Aminu non è mai esploso in attacco, Rivers sembra ancora tutto da formare, specialmente nel ruolo in cui intende farlo giocare il coach, Withey è al debutto e Morrow non è affidabilissimo. È altamente probabile che questa squadra sia, come detto sopra, quella che prenderà il record dei TrailBlazers nel rapporto quintetto-panchina. I playoff quindi passano da essa.


11)  LOS ANGELES LAKERS


Una simile e così devastante estate di mercato probabilmente a Los Angeles sponda gialloviola non si era mai vista. Uno dei giocatori di punta ha rinunciato a 30 milioni sul contratto per accasarsi nella “piccola” Houston, scatenando reazioni a catena davvero mastodontiche in tutti gli stati uniti. Howard dopotutto è il primo giocatore a rifiutare un’estensione al massimo salariale offerta da Los Angeles nella storia del club. Ora il club vive una stagione di profonda transizione, che porterà la prossima estate ad un repulisti totale del salary cap e permetterà un nuovo ciclo alla squadra di Bryant e soci. Le prospettive per la stagione, nonostante Kobe garantisca che si gioca per il titolo sempre e comunque, non sono per nulla rosee. Si punta su giocatori in scadenza con un solo anno di contratto, senza creare un progetto nuovo, aspettando solo l’azzeramento definitivo di quello vecchio. Difficile poter pensare a Lakers da playoff nonostante gente come Bryant, Gasol e Nash siano ancora in squadra, perché la maggior parte dei giocatori firmati sono scommesse o gente in cerca di rivincita dopo stagioni deludenti (Wesley Johnson, Shawne Williams e Xavier Henry per fare un esempio). Ciò che deve fare Mike D’Antoni è giocare per far divertire il pubblico cercando di stimolare tutti a conquistarsi il posto per la stagione successiva a suon di grosse prestazioni. Henry sembra il primo ad aver afferrato il concetto e ha disputato una preseason davvero eccellente candidandosi per un posto in quintetto. Comunque rimane il fatto che i gialloviola e tutta la famiglia Buss manderebbe volentieri l’orologio immediatamente al prossimo giugno.


12) DALLAS MAVERICKS


A Dallas non si fa “tanking”, ma si gioca sempre per vincere e non si lesinano mai gli sforzi economici se necessari per l’obiettivo. Parola di Marc Cuban, detto fatto. Dallas reduce da una stagione nella quale ha sfiorato i playoff dopo una rincorsa estenuante si trova di fronte ad un progetto nuovo, con ambizioni tutte da definire e un sistema di gioco da reinventare. Cuban per la seconda estate di fila non riesce ad attirare top players free agent nella finestra di mercato, ma riesce comunque a garantirsi un uomo da oltre 20 punti di media come Monta Ellis a cifre decisamente contenute. Il roster si arricchisce anche di José Calderon, a detta di molti troppo pagato, e conferma con un pesante contratto anche l’ottimo Brandan Wright. Tutto quello che resta nel roster è sviluppato secondo le più Houstoniane vedute della pallacanestro: mantenere un buon nucleo in attesa del colpo. Il problema è semmai che Dallas si ritrova con un cap enormemente più pesante di quello di Houston, che, seppur con un Nowitzki da 23 milioni in scadenza, non permetterà una free agency troppo aggressiva la prossima estate. Le scommesse sono DeJuan Blair da San Antonio, Ricky Ledo preso al draft e l’ex trevigiano Gal Mekel a dimostrare di valere minuti in NBA, cosa su cui molti restano piuttosto scettici. Dallas non sembra accreditata a poter entrare nella cerchia delle squadre playoff e pertanto è probabile si assesti su una stagione da 30-35 vittorie che permetteranno una buona chiamata al prossimo profondissimo draft. Una scelta azzeccata in quella circostanza (come fu quella di Nowitzki tanti anni fa) ridarebbe le ali ad una società assopitasi troppo in fretta dopo l’inaspettato titolo del 2011. Dal punto di vista economico comunque si può sempre stare tranquilli: finchè c’è Cuban c’è speranza.


13) SACRAMENTO KINGS


Nonostante la sfortuna ci abbia subito visto benissimo, andando a colpire Landry appena firmato con un bell’infortunio da 4 mesi di recupero, a Sacramento comunque vada la stagione sarà una festa, perché il futuro adesso è chiaro. Scampato il pericolo di vedersi rilocati a Seattle e liberatisi dei supertaccagni fratelli Maloof ora la squadra con il nuovo presidente Vivek Ranadive ha inziato a costruire bene per il futuro. Evans sarà sostituito da Ben McLemore, atteso da qualche stagione da sesto uomo dietro a Thornton prima di diventare guardia titolare, poi si è scelto di rischiare nonostante il carattere bizzoso di trattenere DeMarcus Cousins con un contratto di altissimo profilo. La regia della squadra è affidata a Greivis Vasquez, ideale per mettere in ritmo tutti i tiratori a disposizione del nuovo coach Mike Malone. Le sensazioni sono davvero ottime: la squadra gioca con un senso ritrovato sul parquet e i nuovi si stanno rivelando scelte azzeccate. Certamente sul cap dei Kings (71 milioni la prossima stagione) peseranno ancora per due stagioni i contratti della vecchia gestione, molti in scadenza nel 2015, ma con una chiamata alta al prossimo draft e un tassello nuovo dalla free agency questa squadra potrà ricominciare a recitare il ruolo di protagonista perduto un decennio addietro. È iniziata l’era Ranadive e una nuova Arena sarà pronta in 4 anni. Ci sono più che ottime ragioni per essere pienamente ottimisti per il futuro.


14) PHOENIX SUNS


Un roster confusionario e pronto ad essere smembrato per arrivare ad una altissima chiamata al draft, che dia nuova benzina alla squadra. Stiamo parlando del credo del nuovo GM Ryan McDonough, figlioccio di Ainge, e arrivato per dare una sterzata decisiva ad una squadra che naviga nel limbo da qualche stagione di troppo. Dopo la partenza di Mike D’Antoni nulla è più stato comprensibile nelle scelte societarie di Phoenix. Tutti additano Lon Babby come il responsabile, ma egli sta ancora lì e il presidente non vuol saperne di liberarsene. La squadra comunque si presenta come pochissimo competitiva e tremendamente incasinata. Il draft porta in dote il centro Alex Len, colui che dovrà prendere i ruoli di Gortat dalla prossima stagione, poi la guardia Archie Goodwin, considerata uno steal già prima dell’inizio della stagione e destinata ad avere grosso minutaggio,; poi viene il resto: grosse trade e avvicendamenti hanno sconvolto la faccia della squadra: via Dudley, Scola e dentro talento e fisico freschi di Eric Bledsoe (già al lavoro per l’estensione contrattuale). È grandissima la responsabilità che l’ex Clippers si porta dietro: dovrà giocare da guardia e garantire da subito punti e leadership che giustifichino il pesante contratto che firmerà a breve. Chris Paul lo ha caricato di aspettative sostenendo che egli sia già in grado di guidare un team verso traguardi ambiziosi, cosa che i tifosi dei Suns in primis si aspettano. L’obiettivo assoluto è la prima scelta al draft, per poter arrivare a quel Wiggins che pare disegnato perfettamente per questo tipo di squadra. Non raggiungere quel risultato sarà considerato un mezzo fallimento; nel mezzo il signor Jeff Hornacek, nuovo allenatore designato, ha garantito una bella stagione di run & gun per far almeno divertire la gente al palazzo.


15) UTAH JAZZ


Quando si parla di ricostruzione totale, si parla di Utah. Talmente grossa da spingere a dirigenza di Salt Lake City a prendersi contrattoni pesantissimi in scadenza da Golden State per poter raggiungere il quorum di cap minimo senza fare il minimo investimento. Così una squadra che lo scorso anno aveva Al Jefferson e Paul Millsap ora si ritrova con Andris Biedrins  e Richard Jefferson, un dowgrade talmente grosso da non aver bisogno di commenti. Anche l’allenatore sembra già destinato a far le valige al termine della stagione; la sua nomina non ha mai convinto i tifosi e il suo rendimento non è stato esaltante. Utah sta cercando nel mentre di salvaguardare quel che di buono c’è in casa, con il rischio di ritrovarsi a strapagare giocatori come Favors e Hayward, forti sì ma assolutamente non delle star. I Jazz risentono più di altri dello scarso appeal di città e squadra, che inoltre ha anche la fama di essere una metropoli di scarsa “movida”, cosa che contirbuisce molto a tenere i free agent belli distanti. Destreggiandosi in tutto questo marasma di negatività non rimane che la scelta di costruire dal draft come si è sempre fatto e la prima scelta pare veramente l’unico obiettivo plausibile per una squadra simile. L’ultima alta chiamata al draft fu quella di Enes Kanter, atteso all’esplosione, prima ancora ci fu Deron Williams e pescare come nel 2005 sarebbe già un grande passo in avanti verso un futuro altamente competitivo. Il draft di quest’anno ha portato in dote il giovane playmaker Trey Burke e il centro francese Rudy Gobert. Burke è da subito considerato un papabilissimo candidato al rookie dell’anno, in quanto, come per Lillard lo scorso anno, avrà da subito le chiavi della squadra in mano e un enorme minutaggio per accrescere le proprie e le altrui statistiche.

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E. Trapani

E. Trapani

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 38 Commenti
  • David 26/10/2013, 11.14

    @Trapani: aspettati Kobe Bryant sotto casa per quell'11esimo posto. Non ti perdona.

  • TheBigO 25/10/2013, 22.38

    La parte sugli Spurs sembra scritta da me

  • TheAnswer 25/10/2013, 20.46

    Enea ha ragione quando dice che Wiggins si inserirebbe alla perfezione nel roster e nelle idee tattiche dei Suns, però non è corretto dire che perdere la #1 sarebbe un mezzo fallimento...1) Perchè a differenza di altri non abbiamo smantellato la squadra in vista del draft. 2) Perchè se i principali prospetti si confermano ai livelli pronosticati, una qualsiasi chiamata in top 5 dovrebbe consentire di prendere un gran bel giocatore.

  • Theanswer2 25/10/2013, 20.06 Mobile
    Citazione ( )

    *** Commento moderato da Sportando ***

    Dici che dobbiamo iniziare a preoccuparci?

  • TWolves92 25/10/2013, 20.01
    Citazione ( )

    *** Commento moderato da Sportando ***

    complimenti comunque per il lavoro,davvero un signor articolo.

  • Theanswer2 25/10/2013, 19.57 Mobile

    Porca miseria credo sia la prima volta che mi trovo totalmente d'accordo con Olimpia... Le prime sei sono direi praticamente certe dei playoff, per la 7 e 8 piazza ci saranno circa 6/7 squadre... Veramente interessante questa stagione...

  • dariosk 25/10/2013, 19.18

    come sempre traspare la grande passione di enea......sulle squadre per me i clippers possono arrivare in alto ma gli manca almeno un lungo e bisogna vedere se rivers riesce a registrare la difesa di jordan e griffin, forti potenzialmente ma mai in grado di rendere secondo questo potenziale fino ad ora....Memphis direi meglio di sesta, minnesota ottava nn ce la vedo proprio, o perlomeno ce la vedo come ci vedo dallas....
    il ranking esatto è soggettivo, in tiers io le metterei cosi
    Oklahoma, Spurs
    Houston clippers memphis
    golden state
    il gruppone a giocarsi gli ultimi posti tranne ovviamente utah sac e phoenix
    Kings per me all'ultimo posto

  • FeDeGbR89 25/10/2013, 19.09

    Utah Jazz sempre e comunque numeri uno!!! <3

  • Ste1990 25/10/2013, 19.04

    Continuo a ripeterlo,occhio a Denver,per me sarà la mina vagante, farà meno vittorie rispetto alla scorsa Rs, ma centrerà i Po e soprattutto tutte le squadre vorranno evitarla. Shaw non ha esperienza da primo coach,ma le sue idee son giuste, se riesce a inculcarle nella testa dei suoi giocatori questi potrebbero dar fastidio a chiunque ad ovest

  • Baker 25/10/2013, 18.59

    Come al solito.........complimenti Enea !! Peccato ke te ne andrai in Cina......Dio Riso

  • Ironclaw 25/10/2013, 18.51

    le analisi sono ottime, ma come per l'est anche quì c'è molta incertezza:
    primo posto ballottaggio OKC - San Antonio
    seconda fascia Clippers - Warriors - Rockets - Grizzlies
    terza fascia Wolves - Lakers - Blazers - Nuggets - Pelicans
    i playoff se li sognano: Kings - Mavericks - Jazz - Suns

  • Suparna 25/10/2013, 18.22

    io dico da tifoso lakers che qua si sta sottovalutando portland,non tu olimpia perche anche io la vedo settima ma leggendo i commenti la date un po troppo in basso secondo me

  • MELOMVP 25/10/2013, 18.04

    da tifoso dei lakers dico forza ragazzi dovete onorare la maglia e tirare fuori gli attributi. prendiamoci un posto ai playoff

  • PippoF92 25/10/2013, 18.03
    Citazione ( ButtaLaPasta 25/10/2013 @ 17:59 )

    Concordo pienamente sulle prime 3 poi metterei i Rockets. Ma la domanda è : come fai ad andare a capo ... ? :)

    Dunque, tengo premuto il tasto maiusc (non blocmaiusc ma quello sotto, la freccia verso l'alto per intenderci xD) e poi clicco invio.

    Almeno quarti i Clippers DEVONO arrivare, sarebbe un colmo vederli oltre!

  • ButtaLaPasta 25/10/2013, 17.59
    Citazione ( PippoF92 25/10/2013 @ 17:45 )

    Per me, anche se come dice qualcuno prima di me, è alquanto complicato il solo pronostico.. comunque: 1) San Antonio Spurs: Duncan, Ginobili e Parker sono un anno in avanti ma col supporto di giocatori come Leonard, Belinelli e se in serata Green ...

    Concordo pienamente sulle prime 3 poi metterei i Rockets. Ma la domanda è : come fai ad andare a capo ... ? :)

  • RedNation 25/10/2013, 17.51
    Citazione ( NothingButDallas 25/10/2013 @ 17:35 )

    Credo siate sottovalutati da tanti perché tanti vedono dwight con l occhio da hater e guardano solo i difetti, la squadra è quasi completa, bisogna vedere per lo spot da 4 come si evolverà la situazione anche cn asik...per quanto riguarda noi, noi ...

    Dimentichi che cè abbiamo pure il play più scarso della lega, anzi, il giocatore più scarso, non è neanche un play...sui Mavs si, pure io non li vedo così male, nonostante non sono un'estimatore di Ellis e non credo che poi ai playoffs avreste la difesa e la fisicità per andare avanti, però in regular season non siete da sottovalutare.

  • RedNation 25/10/2013, 17.48
    Citazione ( )

    *** Commento moderato da Sportando ***

    Eh, su questo potresti anche aver ragione, anche se non credo. Però ricordo le voci sulla trade Smith x Asik e Lin (con Teague lasciato andare ai Bucks), chissà quanto c'era di vero...pagherei per sapere cos'ha pensato/pianificato Morey...

  • PippoF92 25/10/2013, 17.45

    Per me, anche se come dice qualcuno prima di me, è alquanto complicato il solo pronostico.. comunque:


    1) San Antonio Spurs: Duncan, Ginobili e Parker sono un anno in avanti ma col supporto di giocatori come Leonard, Belinelli e se in serata Green rimarranno in alto;
    2) OKC;
    3) Memphis Grizzlies: squadra troppo quadrata e troppo sottovalutata per non giocare la prima ai PO col fattore campo;
    4) L.A Clippers: per quanto riguarda una serie ai PO ostici per tutti ma sulle 82 partita al massimo un gradino sopra;
    5) G.S Warriors;
    6) Houston Rockets: non credo passino da un ottavo l'anno passato al fattore campo in questo, neppure con Howard;
    7) Minnesota T'wolves;
    8) L.A Lakers: KB24;
    9) Portland T. Blazers;
    10) Dallas Mavericks;
    11) Denver Nuggets;
    12) N.O Pellicans;
    13) Sacramento Kings;
    14) Utah Jazz;
    15) Phoenix Suns;

    Comunque credo che dalle 7-8 alla 12-13 possa succedere di tutto, sorpresone comprese.

  • DAngeloRussell 25/10/2013, 17.36

    io per i posti playoff vedo Clippers e Spurs favoriti, poco piu attardati OKC, poi HOU e le altre fino ai Lakers tutte in lotta per quei posti, non c'è mai nulla di scontato nella western, una squadra che può sembrare da playoff sicuri può anche avere una stagione pessima e finire fuori, cosi come altre date per spacciate come Lakers e Mavs possono invece fare meglio di tante altre (e per me almeno una delle 2 ci va ai playoff)

  • NothingButDallas 25/10/2013, 17.35 Mobile
    Citazione ( RedNation 25/10/2013 @ 17:29 )

    Cacchio che fiducia nei Rockets...hai visto il terzo quarto ieri? xD

    Credo siate sottovalutati da tanti perché tanti vedono dwight con l occhio da hater e guardano solo i difetti, la squadra è quasi completa, bisogna vedere per lo spot da 4 come si evolverà la situazione anche cn asik...per quanto riguarda noi, noi siamo lunghi come squadra, ellis son sicuro esploderà, per me saremo la sorpresa

  • RedNation 25/10/2013, 17.32
    Citazione ( )

    *** Commento moderato da Sportando ***

    Oh olimpia l'analisi mi sembra in linea di massima giusta (tranne appunto la classifica), però mi sei cascato su J.Smoove ai Rockets :)...se avessero voluto prenderlo lo avrebbero preso tranquillamente, ora non so se non cè stato accordo sul contratto o Morey non era convinto da un punto di vista tecnico/tattico, ma se non è stato preso è semplicemente perchè non si è voluto prenderlo...

  • RedNation 25/10/2013, 17.29
    Citazione ( NothingButDallas 25/10/2013 @ 17:15 )

    Per me 1 rockets 2 clippers 3 thunder 4 spurs 5 warriors 6 grizzlies 7e8 indefinibili

    Cacchio che fiducia nei Rockets...hai visto il terzo quarto ieri? xD

  • RedNation 25/10/2013, 17.24

    Bo, io ho un'idea diversa, senza analizzare dati però. I Clips non li vedo n.1, poi di sicuro non davanti a Thunder e Spurs (anche se in ottica regular season potrebbe starci, soprattutto se gli Spurs non spingono tanto). I Grizzlies mi sembrano invece sottovalutati. Io direi più:
    Thunder-Spurs
    Grizzlies-Clippers-Rockets-Warriors
    T-Wolves-Blazers-Nuggets-Pelicans-Mavs-Lakers-Kings
    Jazz
    Suns

  • NOLAHORNETS 25/10/2013, 17.21

    Premetto che nella Western Conference non è facile per niente stilare un Ranking.... non si sapranno mai gli infortuni chi colpiranno.... e come si evolveranno le squadre.....
    Ma....
    Mettere i Clippers davanti gli Spurs è blasfemia pura.....
    E i Trailblazers e i T-Wolves se la combattono con i Pellicani per l'ottavo e settimo posto no con i Nuggets che a mio parere stanno in una fase di smobilitamento...(Faried vuole andare via per il contratto, Danilo bisogna vedere se torna quello di prima, e spot di guardia per ora è ricoperto da Furnier o Foye poca roba) non ci siamo... e Memphis non mi convince come scritto manca il RUDY GAY che hanno venduto pessima scelta.... per me si sottovaluta parecchio anche Dallas e i Lakers...

  • milanoandwarriors 25/10/2013, 17.19

    se dovessi fare un ranking lo farei cosi ... ogni commento su ogni singola squadra mi trova d'accordo. Poi si può discutere perchè secondo me gs-houston sono intercambiabili nel senso che non arrivano terzi, ma tra le due si giocano il quarto posto con memphis (la meno accreditata per il quarto posto secondo me, ma comunque squadra che io non vorrei MAI incontrare al primo turno dei playoff). E poi credo che i mavs possano fare meglio dei lakers, ma non andando ai playoff. NOLA e blazers le sorprese di quest'anno secondo me

  • NothingButDallas 25/10/2013, 17.15 Mobile

    Per me 1 rockets 2 clippers 3 thunder 4 spurs 5 warriors 6 grizzlies 7e8 indefinibili

  • BrunoforBulls21 25/10/2013, 17.14 Mobile

    Io unica cosa vedo i nuggets avanti ai Timberwolvs magari anche i pellicans

  • CP3MVP 25/10/2013, 17.13 Mobile

    *posti

  • CP3MVP 25/10/2013, 17.12 Mobile

    Io dico: 1. Los Angeles Clippers 2. San Antonio Spurs 3. Oklahoma City Thunder 4. Golden State Warriors 5. Houston Rockets 6. Memphis Grizzles 7. Portland TrailBlazers 8. Denver Nuggets 9. New Orleans Pelicans 10. Dallas Mavericks 11. Minnesota Timberwolves 12. Los Angeles Lakers 13. Sacramento Kings 14. Phoenix Suns 15. Utah Jazz Con una lotta aperta per gli ultimi osti per i PO

  • CP3MVP 25/10/2013, 17.09 Mobile
    Citazione ( )

    *** Commento moderato da Sportando ***

    Grande Olimpia! Ottimo lavoro :)

  • NothingButDallas 25/10/2013, 17.08 Mobile

    Hahahahah addirittura peggio dei lakers?..quanti ne zittiremo mamma mia, ma meglio così che essere favoriti

  • ilovethisgame5 25/10/2013, 16.56

    sulle prime 5, forse 6, posizioni non ci sarà storia... ora si può star qui a discuture chi tra oklahoma e clippers chiuda avanti, e se g.state possa "spodestare" dal podio gli spurs... ma che tristezza vedere l.a. così in fondo... in kobe we trust!!! :D

  • TWolves92 25/10/2013, 16.51 Mobile

    Da tifosi degli Wolves trovo la descrizione dei Lupi perfetta,i ranking in generale lasciano sempre il tempo che trovano,OKC a regime pieno secondo me e' la squadra da battere a ovest,ma bisognerà vedera senza Westbrook come andranno avanti,i Clippers godranno di una spinta emotiva non indifferente,ma secondo me non sono ancora superiori agli Spurs,per l'8 posto sarà una lotta tra Wolves,Pelicans,Lakers,Blazers e Nuggets,anche se volendo Mavs e Kings potrebbero riservare sorprese,in definitiva solo Jazz e Suns sono abbastanza fuori dai giochi.