Pagellone di mercato dei GM NBA: Southeast Division
A mercato ormai concluso valutiamo i GM delle squadre NBA. Chi ha operato meglio?
Il mercato NBA è quasi concluso e noi allora diamo i voti ai GM della variee squadre. Qui analizziamo la southeast division:
ATLANTA HAWKS (Danny Ferry): 6,5 non sempre Danny Ferry è salito alla ribalta nell’olimpo dei General Manager per scelte preziose ed accurate, ma in questa free agency l’ex direttore sportivo dei Cavaliers si dimostra saggio e giudizioso sbagliando poco. Non asseconda Josh Smith e la sua voglia di max salariale andando a rimpiazzarlo con il più economico ma altrettanto efficace Paul Millsap e gli mette vicino anche Elton Brand per poter variare un pacchetto lunghi di tutto rispetto. Dopo aver creato l’ossatura della squadra si lancia sulle scommesse: Pero Antic dall’Olympiakos è la prima, ma per chi conosce il mercato europeo è noto che il giocatore macedone sia quello mancante al pacchetto degli Hawks come caratteristiche. Piace anche molto la scelta di prendere Dennis Schroeder al draft. Esagerato a nostro modo di vedere è il biennale da 5 milioni a DeMarre Carroll, nonché il quadriennale spropositato per Kyle Korver (parzialmente mitigato dall’essere un contratto a scendere). Su Jeff Teague tendiamo a non sbilanciarci: i 32 milioni pareggiati sono sicuramente una cifra considerevole, ma il giocatore ha dimostrato di avere potenziale e sotto l’egida di Mike Budenholzer può diventare davvero un playmaker di valore. Chiusa finale proprio sull’allenatore, il vero colpo dell’estate. Da verificare la fattibilità di ricreare il sistema Spurs in un contesto completamente differente come quello di Atlanta.
CHARLOTTE BOBCATS (Rich Cho): 7 habemus Charlotte! Era ora aggiungiamo…perché la squadra era attesa ad una free agency aggressiva e finalmente Rich Cho e Rod Higgins dimostrano di saperci fare. Intanto si apprezza il desiderio di provare a fare una stagione gagliarda nonostante la prossima tornata al draft sia una delle migliori di sempre, tutte le squadre dovrebbero ragionare così ma tant’è. Il mercato parte bene e finisce meglio: amnesty per l’inutile Tyrus Thomas, contratto per Al Jefferson assolutamente nei parametri (inferiore anche a quello della passata stagione) e utilissimo per dare una dimensione nel pitturato ad una squadra con i peggiori lunghi nella lega. Ottimo anche il rinnovo triennale a soli 18 milioni di Gerald Henderson, giocatore fisico e tecnico che al confronto di suoi colleghi molto più strapagati ha accettato meno e non è scappato da una situazione difficile ma ha preferito affrontarla faccia a faccia. Notevole anche il rinnovo a soli 2.6 l’anno di Josh McRoberts, un lungo molto sottovalutato e capace di diverse dimensioni offensive e difensive. La prossima estate Charlotte avrà 17 milioni di spazio salariale per aggiungere un free agent pesante al roster proprio nell’anno in cui torneranno gli Hornets. Possiamo dire che le nubi si stanno forse diradando sulla North Carolina. Chiusa finale sulla chiamata tanto criticata di Cody Zeller: avesse giocato da centro si sarebbe potuto discutere, ma in ala grande di fianco a Jefferson con subito tanti minuti potrebbe anche rivelarsi una sorpresa interessante.
MIAMI HEAT (Pat Riley): 6,5 è difficile dare un voto al mercato degli Heat, ma Pat Riley riesce a spuntare il classico mezzo punto in più andando a coprire nella maniera adeguata lo spot di 5 con la scommessa Greg Oden. Il giocatore draftato dai Blazers giura di aver risolto I suoi problemi alle ginocchia ed a South Beach si augurano che dica il vero. Oden è l’unico movimento necessario in una squadra già rodatissima e completa in tutti i reparti, che però pende tutta sulla forma fisica di Dwyane Wade, che ha iniziato a dare qualche scricchiolio nella stagione appena conclusasi. Il three-peat è l’obiettivo unico per vari motivi: per permettere a LeBron di alzarsi al livello di gente come Jordan, Shaq e Kobe, per dare un segnale di come i big-three abbiano fatto la scelta migliore della loro carriera a rinunciare a dei soldi per giocare assieme e per dimostrare una volta di più che nessuna star può vincere giocando da sola. Poi una volta finito quest’anno ci sarà da capire, comprendere e fare valutazioni importanti sul futuro. Wade rimarrà sicuramente ed è probabile che anche Bosh opti per la stessa opzione, ma la perdita plausibile di LeBron James obbligherà Pat ad una completa rivisitazione del roster e delle priorità (attenzione a Granger a Miami). I tifosi degli Heat a nostro modo di vedere hanno solo di che stare tranquilli: questa indigestione di anelli la sentiranno a lungo e ad ogni modo anche in caso di ricostruzione se c’è un GM sul quale scommetteremmo ad occhi chiusi quello è proprio Riley
ORLANDO MAGIC (Rob Henningan): 5 la scelta per i Magic la prossima stagione è quella di cercare la chiamata al draft, ma c’è modo e modo. Lo stesso discorso che vale per Toronto vale anche per Orlando. Rob Henningan si è mosso benissimo la scorsa deadline portando a casa giocatori di valore come Tobias Harris in cambio di J.J. Redick, ma adesso lascia abbastanza sorpresi questo immobilismo totale. Ronnie Price, Jason Maxiell e il taglio di Harrington non mettono la squadra nella condizione di essere migliore dello scorso anno (anzi). Almeno in una stagione che si preannuncia perdente ti aspetteresti qualche tentativo di scommessa (Faverani, Radulijca ecc ) invece Orlando risulta completamente ferma sul mercato in attesa di Wiggins o di chi per lui. Si preannuncia una ricostruzione lenta per l’ex squadra di Dwight Howard . Il prossimo anno ci sono 5 team option da esercitare e tre contratti non garantiti. Viene da chiedersi in questi due anni cosa è stato costruito, se dalla prossima estate si deve poter rifare tutto da capo. Eppure le occasioni per inserire un pezzo interessante nel roster c’era eccome. Aggiungiamo un punto interrogativo anche sulla chiamata di Victor Oladipo; non è la chiamata in sé che lascia perplessi, ma la domanda è: non avrete mica intenzione di fargli fare il play vero?
WASHINGTON WIZARDS (Ernie Grunfeld): 6,5 Washington è una delle squadre più conservatrici del campionato; si muove poco e pondera ogni dollaro (memore della follia Rashard Lewis), ma questa volta il mercato potrebbe portare la squadra in zona playoff a giocare finalmente una stagione con qualche soddisfazione. La squadra pare ben coperta e lo spazio salariale viene usato molto bene: biannual exception per un buon cambio play come Eric Maynor, mid-level exception su Martell Webster che ha giocato una grande stagione e meritava il rinnovo. Poi a chiusura il rinnovo di Wall che da la star su cui costruire negli anni a venire. Solo una mossa lascia perplessi: perché tenere Otto Porter jr, Trevor Ariza e Martell Webster? Uno è chiaramente di troppo e andrebbe scambiato per qualche scelta visto che al prossimo draft si potranno ottenere ottimi giocatori. Washington appunto avrà presto bisogno di un pivot, perché Emeka Okafor va in scadenza e libera 14 milioni di spazio salariale. La prossima estate servirà setacciare bene il mercato dei centri per puntellare un roster non spettacolare ma molto solido, con Porter jr e Bradley Beal inidizati a diventare grandi giocatori al fianco dell’all star John Wall. Washington ha disegnato il futuro, ora Ted Leonsis deve aver paura di osare qualcosa in più per non farsi sfuggire occasioni come quella di Harden.