Steals of the draft: guardie tiratrici

Steals of the draft

Focus sulle guardie; chi dopo McLemore, Oladipo, McCollum e Caldwell-Pope?

Continua la serie sui possibili steals dell’ormai vicinissimo draft. Oggi cercheremo di presentare al meglio pregi e difetti di una serie di guardie, ruolo con molto talento in questa particolare annata.

Nell’ultimo mock draft di draftexpress sono ben 8 le guardie previste entro le prime 30 chiamate, più altre 5 al secondo giro, senza contare una serie di atleti che potrebbero disimpegnarsi bene nel ruolo nella giusta situazione tattica – Shabazz Muhammad, Sergey Karasev e Reggie Bullock su tutti -.

A livello di potenziale non si può non citare Ricky Ledo, scorer reduce da una stagione passata ad allenarsi senza poter giocare per Providence. Secondo solo a Shabazz Muhammad tra le guardie arrivate in NCAA nella scorsa stagione,  i dubbi su di lui erano di natura caratteriale, ben evidenti dopo una carriera liceale passata a cambiare scuole come se fossero calzini… Noto per la capacità di segnare e creare gioco dal palleggio, sfruttando tecnica e rapidità; non salta come un grillo ma è veloce e con buona taglia fisica per giocare in NBA, dove – aspetto comune a molti realizzatori ad inizio carriera - dovrà necessariamente aumentare l’energia difensiva. Di certo è una scommessa rispetto a prospetti più ‘sicuri’, ma in fondo si parlava così anche di Lance Stephenson…

Player of the year della Pac12,  Allan Crabbe ha più o meno tutte le caratteristiche necessarie per emergere nella NBA ( come solida opzione nel ruolo di guardia) dal punto di vista fisico – altezza e braccia lunghe per il ruolo, veloce ed abbastanza atletico)  e tecnico: ottimo tiratore da fuori – il 35% da tre dell’ultima stagione (40% nelle precedenti)  è in parte spiegabile considerando A l’assenza tra i Golden Bears di un play tradizionale  (necessario per innescarlo in uscita dai blocchi, una delle sue armi migliori. Il titolare, l’ex Minnesota Justin Cobbs, sia per caratteristiche proprie che per esigenze di squadra ha spesso privilegiato la soluzione personale)e B le crescenti attenzioni delle difese avversarie. Nei tre anni al college Crabbe non è però riuscito a modificare e variare il suo gioco, rimanendo legato a doppio filo al tiro senza sviluppare un gioco in penetrazione  (vicino a canestro non ha mai superato il 19% dei suoi tiri totali) . In questo senso il suo limite tecnico principale è il ball handling, ma molti esperti ne fanno una questione di intensità, di scarsa voglia di rischiare il contatto fisico, di una natura non proprio da killer del parquet insomma… Andrà stimolato a dovere – magari non come Montgomery in questa occasione… - ma per tiro e velocità d’ esecuzione potrà dare una bella mano a tante squadre.

Jamaal Franklyn, top scorer da due stagioni della sorprendente San Diego State e previsto al N.24 da Draftexpress, è uno dei migliori prospetti nel ruolo per atletismo, versatilità e potenziale; esploso da sophomore con gli Aztecs, si è confermato ad ottimo livello nella più che competitiva Mountain West della stagione appena conclusa. Solido fisicamente e con braccia lunghe per il ruolo, ha spesso fatto il vuoto a rimbalzo – 9.5 di media, addirittura il 26% dei rimbalzi difensivi totali durante i suoi 33 minuti d’impiego ; per rendere l’idea con lo stesso valore in NBA sarebbe stato decimo davanti a gente come Garnett e Chandler. Ovviamente questo non vuol dire che Franklyn riuscirà a mantenere questo livello in NBA, ma rende l’idea del suo impatto sotto il proprio tabellone. Tra i prospetti NCAA con una realistica chance di essere scelti lo precedono solo il  lungo Mike Muscala e l’ala Andre Roberson. Bisogna anche però dire che – a differenza di come abbiamo rilevato per Reggie Bullock – nel roster degli Aztecs non c’erano lunghi dominanti nella specialità.

A livello di scelte offensive Franklyn deve migliorare tantissimo; guardandolo in azione è evidente che il suo mindset da prima punta non corrisponde alle sue doti balistiche. A prescindere dalle esigenze di squadra un prospetto con le sue doti fisiche non dovrebbe accontentarsi così frequentemente di uno scarso  tiro da fuori – la sua distribuzione dei tiri: il 29% vicino a canestro segnandone il 61%, il 35% dalla media distanza segnandone il 37%, ben il 37% da tre segnandone appena il 26%-. Ottimo sia in penetrazione che spalle a canestro, subisce moltissimi falli e lascia sempre ogni goccia di sudore sul parquet ( al riguardo è indicativa la frase di Steve Fisher, coach anche dei mitici Fab Five, con cui inizia questo video  ).Nell’ultima stagione ha anche raddoppiato sia per media di assist – 1.5 a 3.3- che per percentuale di assist – 10.9% a 21.6%-. Per molti il suo potenziale ricorda – in ruoli diversi - quello di Kawhi Leonard, altro ex Aztecs che, prima di emergere in NBA anche (e non solo….) come tiratore, al college era un prospetto con braccia chilometriche, una notevole intensità che lo rendeva dominante a rimbalzo , ed un tiro da tre da migliorare – 20% e 29% nelle due stagioni giocate-.

Tra gli altri segnaliamo l’ex Kentucky Archie Goodwin – penetratore che ad inizio stagione venne paragonato addirittura a Russell Westbrook dopo due prove strepitose (22 con 9 rimbalzi e 9 assist contro Long Island, 28 con 6 rimbalzi, 4 assist e 3 stoppate contro Morehead State, giocando da playmaker a causa dell’assenza di Ryan Harrow).  Ancora diciottenne, non ha paura di buttarsi dentro – primo nella SEC per liberi tentati, secondo solo a Franklyn per tiri liberi tentati sui 40 minuti tra le 13 guardie che saranno scelte sempre secondo l’ottimo Draftexpress-. Tanto potenziale inesplorato…
 

Altri due nomi da seguire: il gran difensore – come quasi tutti gli atleti provenienti da Florida State negli ultimi tempi- Michael Snaer, autore di diversi canestri sulla sirena nelle ultime due stagioni, e Vander Blue, ottimo atleta la cui provenienza da Marquette è garanzia di intensità e gran difesa. Al di sotto delle aspettative – create da una notevole carriera liceale, che lo ha portato a giocare anche nelle nazionali USA giovanili- nelle prime due stagioni, in quest’ultima è emerso come leader – assieme al corpulento Davante Gardner- e punto di riferimento perimetrale per la formazione agli ordini di coach Williams.

Per chi volesse saperne di più al riguardo segnaliamo due articoli usciti su Draftexpress che analizzano i vari prospetti nel ruolo in diverse categorie statistiche