Phil Jackson parla di Kobe e di MJ nel suo nuovo libro
L'ex coach dei Lakers ha paragonato i due e Kobe non vince di certo il confronto
A partire dalla prossima settimana uscirà negli Stati Uniti il nuovo libro di Phil Jackson, storico ex-coach dei Chicago Bulls e dei Los Angeles Lakers, scritto a quattro mani con Hugh Delehanty. Il titolo del nuovo libro di Coach Zen è "Eleven Rings: The Soul Of Success". In questa nuova fatica Jackson parla anche dei due migliori giocatori che ha mai allenato, ovvero Michael Jordan e Kobe Bryant. Jackson paragona il carattere dei due giocatori e parla delle loro differenze.
"Michael era più carismatico e gregario rispetto a Kobe. Amava uscire con i compagni di squadra e con le guardie del corpo, giocava a carte, fumava sigari e si divertiva con loro," scrive Jackson nel suo nuovo libro. "Kobe è molto diverso. Quando arrivò nella NBA era ancora un ragazzino uscito dal liceo ed era molto riservato. Era più giovane di tutti gli altri giocatori e il fatto di non essere andato al college lo aveva penalizzato un pò a livello di personalità."
"Nelle sue prime stagioni ai Lakers faceva molta fatica a fraternizzare con i compagni. Ma questa sua inclinazione è cambiata con il passare degli anni. Pian piano ha iniziato a conoscere meglio i compagni, soprattutto quando andavamo a fare lunghi viaggi in trasferta."
Jackson ha paragonato anche le capacità difensive dei due giocatori: "Non c'è alcun dubbio, Michael era un difensore molto più tosto ed intimidiva di più gli avversari. Poteva passare su qualunque blocco e limitare praticamente ogni giocatore che si trovava davanti grazie alla sua concentrazione e alle sue capacità."
"Kobe ha imparato molto dai trucchetti di Michael e lo abbiamo spesso usato come arma segreta in difesa quando dovevamo cambiare la faccia di una partita. In generale Kobe si basa di più sulla sua flessibilità e sulla sua furbizia ma in difesa usa troppi trucchetti e spesso ne paga il prezzo."
Jackson ha paragonato anche le capacità realizzative dei due giocatori: "Michael era un giocatore complessivamente più forte da un punto di vista fisico rispetto a Kobe. Michael sapeva aspettare la partita, era paziente e al momento giusto sapeva sempre come vincerla. Kobe spesso non ha la stessa pazienza e cerca di forzare i tempi, soprattutto quando le cose non vanno come lui vorrebbe. Quando i tiri di Michael non entravano, lui si concentrava su altri aspetti del gioco, giocando meglio in difesa e servendo i suoi compagni, Kobe, invece, continua a tirare fino a quando la sfortuna non passa."