La storia di Earl Manigault, il più forte di sempre
Chi era Earl Manigault, in arte 'The Goat'
Quante volte abbiamo sentito discussioni tra amici, tifosi e giornalisti su chi sia stato il forte giocatore di Basket di sempre... i nostalgici dicono Magic o Jordan, i più giovani magari Kobe o Lebron ma se lo chiedete Lew Alcindor, il miglior realizzatore della storia NBA, al secolo Kareem Abdul-Jabbar vi risponderà:
"THE GOAT"
Questo disse a Chick Hearn durante l'intervista della sua ultima partita da professionista, non Magic, Jordan o Chamberlain… lui nell'89' prese fiato e si ricordò di quel ragazzo che veniva chiamato "LA CAPRA"...
"THE GOAT" era il soprannome di Earl Manigault nato a Charleston nel settembre del 44' e passato a miglior vita nella Grande Mela nel maggio del 98'.
E alla CAPRA, forse, KAREEM deve anche uno dei primi titoli che ha vinto in gioventù... infatti se nel 65' THE GOAT non fosse stato sorpreso a Scuola mentre era intento a fumarsi una canna ed espulso di
conseguenza, la squadra del fu Lew Alcindor non avrebbe vinto tanto facilmente il titolo di campione di tutti i licei dello stato di New York contro la squadra di un espulso Manigault.
Ma quello era il meno per un ragazzo a cui la vita non sorrise fin dal primo vagito.
Nato in una famiglia poverissima ed ultimo di nove fratelli, Earl venne subito abbandonato dalla madre salvo poi esser adottato dalla Sig.ra Mary Manigault che subito dopo l'adozione si trasferì ad Harlem dove un giovane Manigault iniziò a toccare le prime palle a spicchi.
Earl non era un giocatore fisicamente dominante come il suo amico Kareem anzi al contrario era un ragazzo mingherlino di 1 metro e ottanta ma con un atletismo mai visto!
La leggenda narra che per arrotondare qualche dollaro sfidasse la gente a metter un dollaro sulla parte altadel tabellone e lui con un salto se li prendeva... ed è in una di queste fantomatiche sfide di salto in alto che viene notato dall'allora allenatore della squadra di atletica della sua scuola che lo volle a tutti i costi nella sua squadra, salvo poi denunciarlo per aver fumato uno spinello quando the Goat gli diede buca... facendo così perdere alla Franklin anche la famosa finale contro la Power Memorial High School di Kareem.
Da li in poi iniziarono i problemi veri... senza più un posto fisso dove "trascorrere il tempo" iniziarono le cattive frequentazioni, fece parte della squadra di basket di Harlem vincendo una serie talmente lunga di partite consecutive che se ne perse il conto!
Le sue prestazioni divennero leggendarie e questo gli porto una fama mai vista nel quartiere tanto che si narrava fosse l'unico uomo a poter andare in giro per Harlem senza un penny in tasca ed avere tutto ciò che voleva!
Durante i trascorsi con la squadra di Harlem si narrano di schiacciate pazzesche... in un occasione salto un avversario, in stile Carter alle Olimpiadi contro la Francia del mal capitato Weiss, in un altra schiaccio due volte con lo stesso pallone, vedi Green di Indiana allo Slam Dunk Contest quest'anno, e il tutto negli anni 60... non eravamo nemmeno arrivati ai tempi dello Show Time dei Lakers e questo ragazzino faceva cose sarebbero considerate pazzesche anche per i nostri tempi!
Tutto questo talento non passò inosservato, tutte le università del paese cercarono di offrigli una borsa di studio, da Duke a North Carolina, ma lui scelse la sconosciuta Johnson University consigliato o meglio spedito da Holcome Rucker, personaggio a cui è dedicato il Rucker Park di NYK, famoso scopritore di talenti dell'epoca e personaggio che aveva a cuore il futuro dei ragazzi neri della comunità di Harlem e che per il nostro amico nutriva un affetto quasi paterno.
L'allora allenatore della Johnson University era un caro amico di Holcome Rucker ed aveva accettato di buon grado il far sia da padre che da allenatore a quel giovane ragazzo che era si problematico ma con un talento mai visto.
Quelle che poteva esser la svolta nella sua vita si rivelò l’ennesima delusione, poco prima dell'arrivo di Earl in squadra il coach viene sostituito, arrivò un allenatore che era l'esatto opposto ... uno in stile Bobby Knight, un sorgente di ferro al quale non interessava minimamente del Manigault uomo, che mal digeriva i suoi problemi extra cestistici tanto quanto le sue giocate "avveneristiche".
The Goat abbandona l'università e torna a casa... senza soldi e senza futuro cade nel baratro della droga, erano gli anni in cui l'eroina iniziava a circolare e li ebbe inizio il suo inesorabile declino fatto di droghe, furtarelli e galera.
Per la verità ebbe un'altra occasione di entrare nel giro di quelli che contano al piano di sopra, arrivò un offerta dagli allora Utah Stars ma la vita di Salt Lake City poco si addiceva ad uno come lui e la sua
avventura fini miseramente ancora prima di iniziare.
Dopo quella breve parentesi iniziò a fare il barbone per Harlem... nel 65' Holcombe Rucker morì e toccato profondamente da questa perdita e non volendo che altri ragazzi, persa la guida di Rucker, sprecassero il talento come lui, provò a risollevarsi ancora con l'aiuto della pallacanestro creando un torneo tutto suo…ma pochi giorni prima che si iniziasse la prima palla a due venne nuovamente arrestato in un mal destro tentativo di rapina a mano armata e rispedito in galera.
Aveva toccato il fondo.
Uscito di galera prese i figli e scappò dalla tentacolare Harlem per ritornare nella più tranquilla Cherleston per iniziare una vita più umile, fatta di lavoro e sacrificio ma non ce la fa... la sua vita è la pallacanestro, torna ad Harlem per continuare il lavoro interrotto da Holcombe Rucker!
Questa volta ci riesce, grazie al suo appeal sui giovani, dovuto al mito che gli si era creato attorno, crea una serie di programmi per togliere i ragazzi dalla strada e tenerli lontani dalle droghe dando finalmente un senso alla sua vita.
L'eroina però aveva lasciato i segni, aveva bisogno di un trapianto di cuore e nel 91' viene anche messo in lista di attesa... ma la sanità americana non aiuta chi, come lui, ha avuto un passato da tossico dipendente.
Resistette fino al 15 maggio del 98' quando morì per problemi cardiaci, lo stesso giorno in cui si spense un altro grande della BIG APPLE... Frank Sinatra.
Non l’ho mai visto giocare e sicuramente come lui ce ne sono stati e ce ne saranno tanti in una città come NYK ma se uno come Kareem ha speso quelle parole… forse qualcosa di speciale l’aveva veramente.
A tutti consiglio:
la visione del film Rebound del 96' in cui Don Cheadle interpreta The GOAT ed un giovane Kevin Garnet recita la parte di Wilt Chamblerlain
la lettura di Black Jesus di Federico Buffa