Sguardo al futuro tecnico-economico della Southwest Division
Mosse per il futuro di Spurs, Grizzlies, Rockets, Mavericks e Hornets
SAN ANTONIO SPURS
GENERAL MANAGER: R.C. Buford
RECORD: 44-13
SALARY CAP ANNUALE: 69.397.453 $
SALARY CAP GARANTITO IL PROSSIMO ANNO: 39.377.824 $
TRADE EXCEPTIONS: 854.389 $
CHIAMATA AL DRAFT: 30esima e 60esima
COSA SERVE: giocarsi il titolo con questo roster probabilmente all’ultimo anno di ciclo, poi rifondare.
Manca poco per aggiornare il nuovo record degli Spurs, ossia 14 stagioni consecutive con almeno 50 partite vinte. Nessuna squadra ci è mai riuscita e questo da sempre più lustro ad un generale sistema di lavoro che ha portato a San Antonio risultati mai visti prima. La mente R.C. Buford scova i talenti a basso costo e il demiurgo Greg Popovich li plasma nel sistema fino a renderli grandi giocatori. Ci stanno ancora pensano i Celtics, che nel 1997 erano convinti al 100% di chiamare Tim Duncan con la chiamata numero 1 che poi è finita a sorpresa in Texas. Ma la prossima estate potrebbe essere quella della svolta per San Antonio. Dato per intoccabile a ragion veduta il coach ci si troverà a far fronte ai contratti in scadenza di Ginobili, Jackson, Splitter, Blair e Neal, ossia parte dello zoccolo duro del sistema Pops. Probabile che Ginobili rimanga con contratto ribassato sempre che non la nostalgia non lo riporti a Bologna, mentre sicuramente non resterà Stephen Jackson e quindi bisognerà iniziare in tempo ad operare con oculatezza per ricostruire parte di una formazione storica. Al Jefferson è in cima ai taccuini, Josh Smith può essere un idea specialmente vista la sua attitudine a trovarsi i proprio agio in un sistema come quello di Popovich e poi bisognerà pescare bene come sempre al draft. Chimate 30 e 60? Niente paura c’è R.C. Buford…qualche estratto dal suo curriculum al draft? Manu Ginobili, Tony Parker, John Salmons, Luis Scola, Leandro Barbosa, George Hill, Goran Dragic, DeJuan Blair, Kawhi Leonard…
PROPOSTA DI TRADE:
Pick 5 Suns |
0 |
Pick 30 Spurs |
0 |
Markieff Morris |
2,005,560 (3) |
Danny Green |
3.500.000 (3) |
|
|
Boris Diaw |
4.500.000 (2) |
TOTALE: |
2.819.044 |
TOTALE: |
2.354.389 |
Gli Spurs devono svecchiarsi ed inserire forze fresche per rinvigorire il sistema. Per questo serve una chiamata in lottery. Proviamo a prendere quella dei Suns, che più che giocatori al draft cercano free agent e comunque hanno sempre la numero 13 e insieme gli offriamo la trentesima chiamata, Danny Green e Boris Diaw, due giocatori di sistema ideali per fare un upgrade del roster rispetto a giocatori in scadenza come Wesley Johnson. In cambio oltre alla 5 Phoenix mette sul piatto uno dei due gemelli Morris ossia Markieff, quello probabilmente meno dotato e più costoso, ma più adatto ad essere sfruttato da Popovich nel suo sistema di gioco.
POSSIBILI CHIAMATE AL DRAFT PER GLI SPURS: se venisse buona la chiamata in lottery servirebbe un giocatore via di mezzo tra Ginobili e Jackson entrambi in scadenza. Shabazz Muhammad è l’uomo giusto e molti potrebbero gustarselo assai allenato dal vecchio Pops. Se invece le chiamate restassero inalterate bisogna andare come sempre sul miglior giocatore disponibile. Difficile fare sempre steal, ma Buford ha le capacità di pescarne sia con la 30 che con la 60. Doug McDermott di Creighton potrebbe essere un giocatore utile, bel fisico, buona lettura sotto canestro, aggressivo a rimbalzo e con subito margine per giocare parecchio vista la scadenza di Captain Jack. La numero 60 è un terno al lotto, ma ci si può pescare un playmaker da far allevare a Tony Parker visti i fallimenti di Joseph e l’altalenante Patrick Mills. Peyton Silva?
MEMPHIS GRIZZLIES
GENERAL MANAGER: Chris Wallace
RECORD: 36-18
SALARY CAP ANNUALE: 63.093.548 $
SALARY CAP GARANTITO IL PROSSIMO ANNO: 55.218.887 $
TRADE EXCEPTIONS: 15.061.363 $
CHIAMATA AL DRAFT: 56esima
COSA SERVE: una grande guardia.
A livello economico i Memphis Grizzlies sono stati i migliori contabili dell’NBA, mentre a livello tecnico decisamente i peggiori. Robert Pera ha ordinato di chiudere i rubinetti e così è stato fatto. Rudy Gay regalato a Toronto, Calderon scartato per prendere Prince (ma non dovevano puntare su Pondexter?) e Daye, e comunque si ritroveranno la prossima estate in zona luxury causa aumenti dei contratti di Randolph, Gasol e Prince, ma con 15 milioni di trade exception per rinforzare la squadra. La scelta più alta scende fino al numero 56 e quindi non permetterà salvo capolavori innesti pesanti. C’è da lavorare su quello che si ha in casa: crescere Ed Davis, crescere Tony Wroten e crescere Quincy Pondexter e provare a firmare una guardia coi fiocchi via sign and trade per poterne assorbire l’ingaggio, sempre che mister Pera non decida di tagliare ancora. Si registrano le dichiarazioni di Tony Allen che vorrebbe finire a Memphis i suoi giorni da cestista e probabilmente sarà accontentato. Da valutare la situazione Daye, mentre sicuramente non resterà Pittman, ai suoi probabili ultimi scampoli di NBA direzione D-League e poi forse Cina o Europa. Le certezze comunque da cui si riparte sono due: il coach Hollins e il binomio dei lunghi tra i migliori 3 della lega per chimica ed intensità. Quello che deve proccupare è l’afflusso di contante, lì di certo e garantito non v’è nulla, almeno per il momento.
PROPOSTA DI TRADE:
MEMPHIS |
|
MILWAUKEE |
|
Monta Ellis (S&T) |
14.000.000 (5) |
Mike Conley |
7.505.786 (4) |
Brandon Jennings (S&T) |
10.000.000 (5) |
Darrel Arthur |
3.006.217 (3) |
|
|
Jerryd Bayless |
3.000.000 (2) |
|
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Alec Burks |
2.111.160 (2) |
TOTALE |
24.000.000 |
TOTALE |
15.623.163 |
UTAH |
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Trade exception da |
2.111.160 |
Pick 56 Grizzlies |
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- 2.111.160 |
La complessità di operare scambi col roster dei Grizzlies obbliga ad una trade a tre. Prendiamo via sign and trade sfruttando la grossa exception salariale che possediamo il pacchetto di esterni dei Bucks ossia Jennings ed Ellis, maxati con 10 milioni il primo e 14 il secondo. Ai Bucks in cambio offriamo un buon pacchetto di giocatori in fase ascendente e con contratti garantiti per iniziare a ricostruire come Mike Conley, Darrel Arthur e Jerryd Bayless, mentre Utah ci riequilibra il salary offendo Alec Burks e ottenendo in cambio la chiamata 56 e una trade exception da oltre 2 milioni qualora volesse scambiare Jefferson o Millsap per un contratto più oneroso.
POSSIBILE CHIAMATA AL DRAFT DEGLI GRIZZLIES: con la trade non ci sarebbero chiamate disponibili in quanto non è ancora chiaro quando vada utilizzata la chiamata ottenuta nella trade Pittman. Qualora conservassero la numero 56 potrebbero usarla su una guardia e una scommessa potrebbe essere la guardia di Illinois Brandon Paul, buon realizzatore e ottimo atleta, ma molto discontinuo e piuttosto acerbo nella lettura del gioco.
HOUSTON ROCKETS
GENERAL MANAGER: Daryl Morey
RECORD: 31-26
SALARY CAP ANNUALE: 39.539.976 $
SALARY CAP GARANTITO IL PROSSIMO ANNO: 42.435.976 $
TRADE EXCEPTIONS: NO
CHIAMATA AL DRAFT: NO
COSA SERVE: crescere una squadra giovane e talentuosa, potenziare la panchina col grande spazio salariale a disposizione.
L’acquisto di Thomas Robinson potrebbe essere stata la ciliegina sulla torta di un mercato strambo iniziato in estate ma assolutamente fruttuoso tecnicamente e snello economicamente. I Rockets hanno il più basso salary dell’NBA e pur con il contratto maggiorato di Harden (14mln a salire) si presenteranno alla prosima free agency con 16 milioni di spazio salariale e 10 contratti garantiti per i prossimi 2 anni almeno. Merito dell’eccelso lavoro del GM Daryl Morey, capace di strappare con contratti strani sia Jeremy Lin ai Knicks che Omer Asik ai Bulls. Il colpo Harden poi è stato la ciliegina sulla torta. Bravissimo ad appostarsi sul ramo come un falco e a infilarsi subito per una trade allo scoccar del gong della trattativa tra Presti e James. Aver scambiato Patterson, Aldrich e Douglas per Robinson, Garcia (in scadenza) e Honeycutt mette ancora più talento e gioventù in un quintetto che può veramente togliersi grosse soddisfazioni. Beardsanity è già una realtà consolidata non solo al Toyota Center e la squadra allenata dal sapiente Kevin McHale ha le carte in regola per infastidire ai playoff, in quanto poche squadre riescono a tenere le corse folli della squadra in canotta rossa. I primi avvisati sono gli Spurs, papabilissimi per l’incrocio coi Rockets al primo turno e squadra meno indicata a fronteggiarli per età e tipo di gioco nel momento in cui se li troveranno di fronte.
PROPOSTA DI TRADE:
HOUSTON |
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SAN ANTONIO |
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Nando de Colo |
1.400.000 (3) |
Terrence Jones |
1.485.000 (3) |
TOTALE |
1.400.000 |
TOTALE |
1.485.000 |
Proprio da San Antonio si può partire per equilibrare un po’ questo roster. Gli Spurs perderanno DaJuan Blair a fine stagione e quindi resteranno a corto di un lungo, mentre i Rockets hanno solo Patrick Beverley come cambio di Lin. Perciò scambiamo Terrence Jones, chiuso ai Rockets da Robinson, White e Motiejunas, con Nando de Colo, chiuso agli Spurs da Parker e Mills. Un lungo giovane interessa moltissimo ad una squadra che non può affidare solo a Duncan e Splitter il compito di tirar giù rimbalzi, idem vale per i Rockets che qualora si infortunasse uno dei play dovrebbero tornare sul mercato.
POSSIBILI SCELTE AL DRAFT PER I ROCKETS: dopo l’incetta di chiamate della scorsa stagione quest’anno i Rockets non scelgono e quindi salvo cambiamenti comunque possibili non è il caso di parlare di giocatori che potrebbero essere utili.
DALLAS MAVERICKS
GENERAL MANAGER: Donnie Nelson
RECORD: 25-29
SALARY CAP ANNUALE: 60.312.905 $
SALARY CAP GARANTITO IL PROSSIMO ANNO: 38.893.937 $
TRADE EXCEPTIONS: NO
CHIAMATA AL DRAFT: 12esima e 42esima
COSA SERVE: ricostruire la squadra dopo un mercato scellerato in estate, in attesa della grande scadenza del 2014 dove si deciderà il futuro di molti mostri sacri.
Far peggio di Dallas all’ultimo mercato è obiettivamente difficile. Tutto quello che si poteva sbagliare lo si è sbagliato. Si è cercato di prendere Howard e si è poi ripiegato su Kaman, si è cercato di prendere Deron Williams che poi ha sbattuto la porta in faccia a Cuban ed è rimasto a Brooklyn, si è cercato di rinnovare Kidd e si è finito col mal di pancia di Cuban e Jason è andato ai Knicks e tanto per non farsi mancare nulla si era chiamato un centro interessante come Tyler Zeller che è stato inspiegabilmente scambiato con Cleveland. Risultato: stagione da lottery. Ad un istrione come Mark Cuban possiamo immaginare quanto possa essere indigesto vedere la propria squadra che solo 2 anni fa vinceva l’anello finire con un record negativo, ma deve ormai rendersi conto che i contratt dei senatori stanno azzoppando le possibilità di ricostruzione. Nowitzki è in netta parabola discendente ma il prossimo anno va con 21 milioni di ingaggio, Marion si sbatte sempre come un leone, ma costerà altri 9 milioni. Nonostante tutto però Dallas la prossima estate potrà finalmente presentarsi sul mercato con 20 milioni di spazio salariale. L’obiettivo primario è ricostruire l’asse play-pivot con un bel playmaker e un centro solido magari al draft. Uno potrebbe essere Jennings, l’altro resta tutt’ora nei pensieri del doge Mark.
PROPOSTA DI TRADE:
O.J. Mayo |
4.020.000 (2) |
Jeremy Lamb |
2.020.200 (4) |
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Perry Jones |
1.035.960 (4) |
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Pick 31 Thunder |
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TOTALE |
16.500.000 |
TOTALE |
3.056.160 |
Vogliamo stuzzicare i Thunder? Allora offriamogli una guardia dal buon rendimento ad un costo contenuto, ossia quello che stanno cercando per non andare troppo fuori salary, permettendo così di lasciar andare Kevin Martin a meno che non rinnovi alle giuste condizioni. In cambio prendiamo una chimata al draft che non fa mai male, la giovane guardia Jeremy Lamb bisognosa di minuti dopo una stagione di peregrinazioni tante e campo poco e Perry Jones, da far crescere al costo contenuto andando a finire nel posto occupato da Brandan Wright ed Elton Brand svincolati.
POSSIBILI CHIAMATE AL DRAFT PER I MAVERICKS: il dilemma verrà sciolto con ciò che la free agency offrirà, ma se riuscissero a firmare un buon playmaker allora la chiamata 12 va su un centro futuribile ed interessante. Willie Cauley-Stein potrebbe dare un bell’aumento di atletismo sotto i tabelloni dove l’anzianità inizia a farsi sentire, oppure possiamo spostare Nowitzki alla Garnett da centro e prendere Mason Plumlee da Duke. La numero 42 va su un giocatore atletico e molto giovane; Clint N’Duba Capela dell’Elan Chalon potrebbe rivelarsi un 3-4 molto interessante in prospettiva
NEW ORLEANS HORNETS/PELICANS
GENERAL MANAGER: Dell Demps
RECORD: 19-37
SALARY CAP ANNUALE: 46.238.182 $
SALARY CAP GARANTITO IL PROSSIMO ANNO: 40.051.326 $
TRADE EXCEPTIONS: 500.000 $
CHIAMATA AL DRAFT: settima
COSA SERVE: mettere rimedio ai vari errori estivi e allevare un roster giovane con un occhio di riguardo alla free agency.
Il mantra di tutti i problemi arriva nel momento in cui gli Hornets devono chiamare con la numero 10. Il prescelto è Austin Rivers e tutti si domandano il perché. La realtà è che i buoni rapporti tra Demps e Doc Rivers hanno fatto in modo di portare a chiamare un giocatore sì interessante, ma totalmente inutile in una squadra che avrebbe avuto bisogno di un’ala piccola o di un centro. Da quel momento in poi è un susseguirsi di errori piuttosto insoliti per il preparatissimo Dell Demps a cominciare dal clamoroso errore di pareggiare il contratto di Eric Gordon con 58 milioni in 4 anni senza farlo andare a Phoenix ed senza essere sicuri delle condizioni fisiche del ragazzo, che tanto per cambiare ha avuto problemi fisici saltando parte di stagione e iniziando a fare i capricci per la mancanza di voglia di rimanere a New Orleans. Troppi anche i 36 milioni in 4 anni per Ryan Anderson, grande tiratore sì ma molto rivedibile sotto le plance. In realtà ci si aspettava che Anthony Davis facesse da subito la differenza, ma il giocatore ha dimostrato di aver bisogno di un adattamento più lungo anche per via dei molti problemi fisici che lo hanno perseguitato. Di buono c’è invece la scoperta di Greivis Vasquez e il contratto da 5 milioni annuali per il buon Robin Lopez, uno che magari non da molto spazio all’estetica, ma che sicuramente di sostanza se ne intende. Ora si parla di Klay Thompson e si cercherà una maniera di tradare Gordon…Benson e Demps si sono pentiti presto…meglio tardi che mai. Intanto benvenuti pellicani.
PROPOSTA DI TRADE:
Eric Gordon |
13.668.750 (4) |
Derrick Williams |
4.809.840 (3) |
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Luke Ridnour |
4.000.000 (2) |
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Greg Stiemsma |
2.575.000 (2) |
TOTALE |
13.668.750 |
TOTALE |
11.384.840 |
Dati i problemi di infortuni che hanno scombinato Minnesota pare un azzardo prendere Gordon, ma se il rischio portasse a qualcosa sarebbe il salto di qualità. Minnie oltre a tagliare parte del salary dati i 5 milioni e rotti di Roy in scadenza inserisce una guardia potenzialmente all-star in cambio di giocatori buoni ma in esubero che potrebbero far comodissimo agli Hornets. Derrick Williams può cambiare Ryan Anderson portando maggior fatturato di Jason Smith, Luke Ridnour aggiunge playmaking in una squadra che può così puntare su Rivers come guardia e Stiemsma da un cambio lunghi a Lopez e Davis. Rischioso ma potenzialmente fruttuoso.
POSSIBILE CHIAMATA AL DRAFT DEI PELICANS: Pelicans in quanto sullo schermo dietro a Stern compariranno con nome nuovo e logo. Chiamata numero 7 che va usata sempre ovviamente bypassando la trade sopra mostrata per prendere un’ala piccola come ad esempio Otto Porter di Georgetown, di grande prestanza a rimbalzo e dotato di grande posizionamento, anche se ancora rivedibile nel tiro in sospensione. Ideale per sostituire Henry in scadenza e fornire un cambio ali eccellente in rotazione con Al-Farouq Aminu.