E' stato John Hollinger a gestire la trade di Rudy Gay, non il GM
Chris Wallace sembra essere di troppo
I Memphis Grizzlies hanno completato due importanti trade nelle ultime settimane, operazioni che abbassano notevolmente il tetto ingaggi ed evitano al nuovo proprietario di dover continuare a pagare la luxury tax. Il GM della franchigia, Chris Wallace, uno dei pochi superstiti della vecchia proprietà, non ha nulla a che fare con queste trade.
Wallace, infatti, non aveva alcuna intenzione di cedere Rudy Gay ma il nuovo CEO della franchigia, Jason Levien, ha deciso di muoversi in questo senso seguendo le indicazioni di John Hollinger, mago delle statistiche e anche lui nuovo arrivato nella dirigenza dei Grizzlies.
L'ex analyst di ESPN è uno dei fautori della nuova politica di gestione a analisi delle statistiche dei giocatori resa famosa dal libro, e successivamente dal film interpretato da Brad Pitt, Money Ball, opera dedicata al lavoro svolto dal GM degli Oakland Athletics di baseball, ovvero Billy Beane. Secondo i dati portati da Hollinger la trade per Gay non sarebbe stata conveniente solo dal punto di vista economico ma anche da un punto di vista tecnico, portando i Grizzlies ad una proiezione di almeno quattro vittorie in più di quanto si sarebbe potuto fare con Gay.
Questa nuova forma di studio dei giocatori, basata soprattutto sulle statistiche, è sempre più di moda negli sport americani e molte franchigie si stanno specializzando in questo settore. Per Hollinger questa non è la prima vera esperienza da dirigente NBA, infatti in passato era stato sotto contratto come consulente dei San Antonio Spurs, che poi decisero di non confermarlo e ingaggiare, invece, Jackie Butler, ovvero uno dei principali responsabili della scelta di scambiare i diritti su Luis Scola, una scelta della quale gli Spurs si stanno ancora pentendo.