Warriors, dalle scelte coraggiose alla squadra di maggior prospettiva della Lega
Analisi sulla stagione dei Golden State Warriors
Via Monta Ellis (giocatore più importante della franchigia per diverse stagioni), dentro Andrew Bogut. Legittime le perplessità sullo scambio estivo ma i motivi che hanno mosso la dirigenza californiana sono svariati e non facilmente comprensibili se si ragiona soltanto in termini di statistiche individuali. Eppure, malgrado l'assenza di Bogut per infortunio per tutto l'inzio della stagione, i Golden State Warriors sono protagonisti di un record davvero sorprendente, smentendo tutte le critiche riguardo alle scelte manageriali. Occupano attualmente la quinta piazza ad Ovest, con un bilancio di 24 vinte e15 perse. Quinta piazza a Ovest significa più vittorie di Denver, Utah, Portland, Houston, Minnesota e Lakers. Non si scherza, insomma. La solidità in trasferta (più del 50% di vittorie lontano da casa) dei Warriors è forse la novità più inattesa rispetto alla passata stagione. Tutti questi numeri sono frutto di un grande lavoro di coach Jackson e di lungimiranti operazioni della società. E siamo soltanto agli inizi di un lungo processo di crescita, che può durare diverse stagioni.
La partenza di Monta Ellis ha consegnato le chiavi della squadra in mano a Stephen Curry, che è molto migliorato nella gestione dei finali di partita quest'anno. La sua maturazione si riflette nei numeri: è infatti il miglior marcatore NBA per tiri segnati dall'arco in relazione ai minuti giocati. Lui e David Lee, che sta attraversando un ottimo momento di forma, sono la terza coppia offensivamente più efficiente della Lega, dopo gli inarrivabili KD+Westbrook e Lebron+Wade. Il lungo ex-Nicks è uno dei più pericolosi lunghi dell' NBA quando riceve palla a 4/5 metri dal ferro. Questa situazione è più frequentemente realizzabile col rientro di Bogut dall'infortunio. Sulla questione infortunio coach Jackson si è dimostrato molto prudente, affermando che il minutaggio del giocatore e il suo coinvolgimento nel gioco si incrementerà di pari passo col migliorare delle sue condizioni fisiche.
Proprio lo scambio Bogut-Ellis mostra l'intelligenza dell'operato dei Warriors quest'estate. Infatti hanno ceduto un giocatore dalle indiscutibili capacità offensive, ma limitate, per usare un eufemismo, nella metà campo difensa. Hanno avuto ragione, lo dimostrano i fatti, nel fidarsi a dare maggiori responsabilità in attacco a Curry, Thompson e Wright, che hanno risposto nel miglior modo alla chiamata. Hanno creduto nei giovani, hanno avuto molto coraggio e sono stati premiati. Dalla trade hanno ricevuto Bogut, pilastro difensivo che farebbe comodo a qualsiasi squadra. I risultati sono evidenti nei numeri. La stagione scorsa concedevano tra le loro mura quasi 109 punti/100 possessi a partita, mentre quest'anno l' efficienza difensiva è migliorata parecchio, facendo scendere questa statistica a meno di 102 a gara. Analogo andamento hanno avuto anche le percentuali al tiro delle squadre contro cui giocano.
La dirigenza della franchigia californiana ha puntato sul rendere il roster forse sulla carta meno pericoloso offensivamente, ma molto più consistente in difesa e a rimbalzo, facendone una quadra più competitivi nei finali di gara. In attacco quei punti dal post basso che mancavano arriveranno, col passare del tempo, sempre con maggiore costanza da Andrew Bogut. La sua presenza è fondamentale, oltre che a protezione del proprio ferro, per concedere spazio sul perimetro a Curry e Wright (soprattutto considerando le ottime capacità di passatore del lungo) e per allontanare dal ferro la posizione media di ricezione di David Lee, aumentandone notevolmente la pericolosità.
Soltanto dall'inzio del nuovo anno solare i Warriors hanno battuto Oklahoma City e ben due volte i Los Angeles Clippers, avversarie da playoff, dimostrando ampiamente di avere le potenzialità per giocare un ruolo tutt'altro che secondario in post-season. Ma quello che maggiormente deve infondere ottimismo nei tifosi di Golden State sono le loro possibilità future. I Warriors sono molto giovani e in costante miglioramento. Bene dieci squadre in NBA pagano più in stipendi di Golden State (in totale 71 milioni di dollari quest'anno e 74 nella prossima stagione), il cui miglior giocatore, Curry, guadagna “solo” (relativamente alla sua importanza) 45 milioni in cinque anni (3 quest'anno). Le voci di mercato sostengano che i prossimi due innesti potrebbero essere Michael Kidd-Gilchrist e Rudy Gay. Ammesso anche che non fossero loro, è prevedibile l'arrivo di pedine importanti nella squadra di Jackson nelle prossime due-tre stagioni. Sarà allora che il progetto, al suo punto d'arrivo, mostrerà realmente i suoi risultati. Per il momento ne vediamo le fondamenta. E se le basi di un progetto portano una squadra alla quinta piazza (per ora) nella Western Coference, è lecito immaginare un futuro da protagonisti ad Ovest per i Warriors.