Il 2012 della NBA in cinque storie
I momenti salienti del 2012 nel mondo NBA
1- Il titolo degli Heat e di Lebron James, autore di una gara 6 a Boston – finale di Conference con Miami sotto 3 a 2 nella serie- da 45 punti e 15 rimbalzi, segnando 12 dei primi 13 tentativi dal campo – tutte conclusioni di potenza tra cui almeno 4 devastanti schiacciate…- Nella cavalcata degli Heat decisiva l’intuizione di Spoelstra di far partire LBJ dal post basso – complice anche l’infortunio di Chris Bosh – dalla serie con i Pacers in poi; da quella posizione non esiste antidoto in grado di fermare la stella degli Heat, in grado di battere chiunque in uno contro uno e di punire ogni raddoppio con passaggi sublimi…
2- A Febbraio D’Antoni era ancora ai Knicks, ed era alla perenne ricerca di un playmaker affidabile, viste le malandate condizioni fisiche di Baron Davis e l’inaffidabilità di Toney Douglas; fu così che iniziò l’incredibile storia di Jeremy Lin, comboguard ex Harvard tagliato prima dai Warriors e poi dai Rockets prima di arrivare a New York. 25 punti ai Nets, 28 a Utah e un buzzer beater contro i Raptors sono gli highlight delle 7 vittorie consecutive dei Knicks con Lin al comando, tutta New York ai suoi piedi…. Un infortunio rovinò il finale della sua stagione, non impedendogli però di diventare una delle persone più cliccate al mondo su Google…Oggi è a Houston con James Harden a formare una coppia di guardie imprevedibili e dal gran potenziale offensivo…
3- La clamorosa rimonta dei Thunder sugli Spurs nella finale della Western Conference, con San Antonio sconfitta 4 a 2 dopo essere stata in vantaggio 2 a 0, una sorta di passaggio di consegne fra due squadre che hanno tanti punti in comune – entrambe fuori dai grandi mercati, prese come esempio di ottima gestione societaria negli anni, Sam Presti ex Spurs, ed anche…la fortuna nel draft, per gli Spurs quando la lotteria li premiò nonostante Boston avesse molte più possibilità, i Thunder invece furono ugualmente premiati dalla lotteria ,ma con la seconda scelta assoluta, dato che con la prima nemmeno l’ottimo Presti avrebbe scelto KD al posto dell’allora quotatissimo Greg Oden. –
4- La trade di Dwight Howard, che ha messo la parola fine su una situazione ai limiti del grottesco creata dallo stesso atleta ad Orlando; vado via, no resto! No, vado solo ai Nets, No, finisco la stagione e poi mi scambiate…Alla fine è andato ai Lakers in un giro a quattro con Nuggets e 76ers compresi nell’affare, con i Magic - almeno sulla carta- nettamente ‘sottopagati’, avendo ricevuto Afflalo, Al Harrington, Harkless, Vucevic, McRoberts e varie scelte nel prossimo draft – tutte previste oltre la venti…- in cambio ‘solo’ del miglior centro NBA.
5- Il 25 Ottobre David Stern annuncia il suo ritiro, che avverrà il 1 Febbraio 2014, a trenta anni di distanza dal suo insediamento come commissioner; spesso criticato per decisioni impopolari - tipo il veto sulla trade di Paul ai Lakers o anche la recente super multa agli Spurs-, gli va dato comunque atto di aver portato la NBA a livelli altissimi durante la sua gestione. Il suo successore sarà Adam Silver.