NBA draft report Vol.2
Secondo viaggio alla scoperta dei talenti del futuro
Ad un mese dall’inizio della stagione di college basketball, alcune considerazioni in prospettiva NBA draft:
- i primi due prospetti in arrivo dal liceo, Nerlens Noel e Shabazz Muhammad, non sono di certo paragonabili ad Anthony Davis e Michael Kidd-Glichrist, e comunque stanno rendendo al di sotto delle aspettative per ora. Il centro stoppatore di Kentucky, arrivato ai Wildcats con l’etichetta di nuovo Davis (ingiustamente), in realtà è molto più indietro nello sviluppo rispetto alla prima scelta assoluta dello scorso draft, e le prime partite non hanno fatto altro che confermarlo. Intendiamoci, Noel giocherà in NBA quanto prima, essendo un atleta spaventoso che ha dimostrato di poter cambiare le partite con la sua presenza difensiva, semplicemente non è il tipico giocatore da primissime posizioni del draft . Muhammad invece ha qualche attenuante, vista l’indagine NCAA che gli ha fatto iniziare ad indossare la maglia dei Bruins a stagione già in corso, e nelle prime partite giocate ha avuto un buon impatto – 16 punti e 6 rimbalzi con il 46% dal campo-. In attesa di una sua esplosione, al momento resta comunque lui la probabile prima scelta assoluta, aiutato anche dal successo che sta riscuotendo a Charlotte MKG, un altro che ha nell’intensità la sua arma migliore….
- Tra le altre matricole è doveroso segnalare lo strepitoso inizio del canadese di UNLV Anthony Bennett -18.8 punti e 7.8 rimbalzi, 55% dal campo e 78% ai liberi in soli 26 minuti-, cifre che acquisiscono più valore se si considera che UNLV è una delle squadre più lunghe della NCAA ed è attorno alla ventesima posizione sia nel ranking della associated press che in quello di Usa Today.
- Tra i giocatori emersi potrebbero inserirsi nelle primissime posizioni la guardia di Kansas Ben McLemore – grande atletismo e versatilità, il suo unico limite sembra essere la mancanza del giusto ‘egoismo’ che hanno i grandi realizzatori- e la comboforward di Georgetown Otto Porter – 2.03 che gioca, e rende, almeno in tre posizioni senza perdere efficacia, simile a Paul George dei Pacers anche per il potenziale difensivo-
- Cody Zeller è senza dubbio il giocatore più ‘sicuro’ in prospettiva, forse non avrà un super potenziale atletico, ma ha tante qualità che gli consentiranno una lunga carriera NBA. Per lui sarà decisivo il periodo delle partite della Big Ten, dove incontrerà difese dure e preparatissime a contrastarlo; ai suoi Hoosiers non basterà solo l’attacco per vincere le partite, e lui per primo dovrà salire di livello in difesa.
- Fuori dalle Big Six conference il miglior prospetto NBA è senza dubbio Tony Mitchell, esplosiva comboforward da North Texas con margini di miglioramento enormi. A 2.03 con spalle larghe e braccia lunghissime, Mitchell avrebbe il fisico per giocare anche power forward in NBA, ma è nel ruolo di ala piccola che si svilupperà la sua carriera nei pro. Perfettamente in grado di difendere sul perimetro, in attacco fa quel che vuole al livello dove gioca attualmente, compreso tirare da tre con oltre il 40%. Prima di finire con i Mean Green aveva scelto Missouri, dove però non aveva raggiunto i voti minimi per giocare ed erano sorti dubbi sulla sua maturità, dubbi poi svaniti con la sua decisione di tornare al college nonostante la quasi sicurezza di essere scelto al primo giro nello scorso draft. Potenziale alla Josh Smith, enigmatico ma con picchi di rendimento altissimi….