NBA draft report. Vol.1
I prospetti NBA che hanno iniziato meglio la stagione.

Ovviamente è ancora presto per dare sentenze definitive su qualunque giocatore, ma dopo 5/6 partite c'è già chi ha notevolmente alzato le proprie quotazioni in vista del prossimo draft.
L'ucraino Alex Len (2.15), centro titolare di Maryland, è senza dubbio uno dei prospetti più intriganti per gli scout NBA, dato che alla stazza unisce una grande coordinazione nei movimenti e una buona mano nei pressi del canestro. MVP indiscusso dell'esordio stagionale contro Kentucky (23 punti, 12 rimbalzi e 4 stoppate), nelle prime 5 partite ha tirato 4.6 liberi di media con quasi l'80%, preso 8.2 rimbalzi e stoppato 2.6 tiri in soli 25 minuti di utilizzo. Difficile al momento immaginarlo fuori dalla lotteria (prime 14 chiamate) del prossimo draft.
Isaiah Austin, ala/centro di 2.11 di Baylor, ha sempre avuto sostenitori e detrattori in egual misura, i primi innamorati della facilità di tiro e di palleggio a quell'altezza, i secondi a rimarcare il fisico magro e la poca intensità che il lungo sembra portare in campo. Nelle prime 5 partite ha confermato pregi e difetti, mostrando comunque la capacità di produrre buone cifre sia al tiro - 53% dal campo col 36% da tre- che a rimbalzo - 8.2 in 28 minuti di media-. Resta chiara la necessità di aggiungere chili e di alzare il livello difensivo (solo 0.4 stoppate ), ma anche così è abbastanza facile che trovi un gm disposto a scommettere sulle sue indiscutibili doti tecniche.
Tra i tanti freshman con aspirazioni NBA che giocano a Kentucky per John Calipari, Archie Goodwin è quello che più ha impressionato in quest'inizio stagione. Alto 1.95, molto atletico e con braccia lunghissime, a causa dell'indisponibilità di Ryan Harrow ha giocato - e bene- molti minuti in regia. Complice la grande attenzione mediatica che circonda i Wildcats, sono fioccati paragoni addirittura con Russell Westbrook... Le cifre - 19 punti, 5.2 rimbalzi, 4.4 assist e 1.2 stoppate, ma anche 3.4 palle perse- sono ottime, frutto di una notevole aggressività in penetrazione (9.2 liberi di media) e di una buona mano al tiro dalla media distanza. In 5 partite ha tirato solo 7 volte da tre -segnandone 5-, in parte anche perchè caricato di responsabilità impreviste in regia. Ennesima grande scelta di John Calipari, un maestro nel selezionare e valorizzare gli atleti liceali più adatti alla sua dribble drive offense.
Tra i freshman segnaliamo anche l'ottima partenza del canadese Anthony Bennett di UNLV che, in una delle squadre più lunghe d'America, è già il punto di riferimento in attacco. Alto 2.02 ma con braccia lunghe, a livello NCAA è praticamente immarcabile dato che unisce ad un'esplosività straordinaria anche ottime doti tecniche. Le cifre lo confermano in pieno: in 26 minuti quasi 20 punti con 8.3 rimbalzi, 2.5 stoppate, il 55% dal campo e quasi l'80% ai liberi su ben 8 tentativi a partita. Ad inizio stagione era previsto poco dopo la lotteria, se continua di questo passo l'ingresso nella top 10 non è da escludere.
Per finire, impossibile non menzionare l'esplosivo Marcus Smart di Oklahoma State, comboguard di 1.93 che gioca con un livello di intensità fenomenale. Da playmaker titolare ha guidato i Cowboys alla vittoria del Puerto Rico Tipoff - uno dei più prestigiosi tornei di inizio stagione - battendo in finale la ben più titolata North Carolina State. La conseguenza è stata il ritorno di Oklahoma State nella top 25 nazionale dopo ben 5 anni di assenza. Leader e vincente nato, le sue cifre - 14 punti, 7.6 rimbalzi, 5.8 assist, 2.4 recuperi e 1.4 stoppate- dimostrano come sia disposto a contribuire in ogni aspetto del gioco pur di arrivare alla vittoria. Ora come ora, se si dichiara per il draft va sicuro in lotteria.