NBA Power Ranking
Il ranking della NBA dopo il primo mese di stagione
San Antonio Spurs (12-3): nei playoff quasi sicuramente crolleranno prima del titolo, ma da due stagioni hanno cambiato sistema di gioco – puntando più sull’attacco – rimanendo costantemente al vertice della Western conference. Tim Duncan è ormai alla terza giovinezza….
Memphis Grizzlies (10-2): grande vittoria sui Lakers per dimenticare il ko con Denver, con Gasol e Randolph migliore coppia di lunghi della lega. Il nuovo owner continuerà con questo gruppo – molto costoso- o vorrà puntare su una rifondazione gestita da uomini scelti da lui?
Miami Heat (10-3): Ray Allen ha già deciso un paio di partite, colpisce anche la compattezza del gruppo dei Big Three…Se poi Rashard Lewis rientra in forma per i playoff diventerà quasi impossibile difendere contro la loro small-ball.
New York (9-4): riscattato subito il crollo di Houston, coach Woodson si gode il momento sì di Melo e J.R. Smith cercando di non pensare al rientro di Stat….Il grande Sheed non ha perso la mano nel tiro da fuori….Il calo di Boston rende ancora più aperta la corsa all’agognato secondo posto nella Eastern Conference.
Oklahoma City (11-4): oltre ai quasi trenta di media il buon Durant porta a casa 9.4 rimbalzi, 4.5 assist, 2 recuperi e 1.4 stoppate… Presti ha tanti asset per muoversi ancora sul mercato, anche se per il momento non sembra essercene un gran bisogno. Kevin Martin tira 34 su 68 da tre…
Los Angeles Clippers (8-6): la vittoria in trasferta sugli Spurs è la dimostrazione che, se i due super atleti del frontcourt titolare difendono a buon livello, i Clippers aumentano esponenzialmente il loro valore. Eric Bledsoe – a breve ne parleremo- gran valore aggiunto dalla panchina assieme allo strepitoso Jamal Crawford di inizio stagione.
Atlanta Hawks (8-4): Già In questo post di preview della stagione NBA chi Vi scrive identificava i nuovi Hawks come un gruppo molto ben costruito. Difficile però trovare qualcuno che prevedeva la difesa di Atlanta come la migliore della lega… Jeff Teague, nonostante cifre più che buone, risente ancora degli anni passati a guardare Iso-Joe Johnson…
Brooklyn Nets (9-4): Brook Lopez non supera ancora i 6 rimbalzi, però in attacco è una delizia per gli occhi…Al contrario delle previsioni, il secondo quintetto regge bene. Joe Johnson e Deron Williams ancora devono trovare la chimica giusta.
Denver Nuggets (8-7): Iguodala, dopo un periodo di rodaggio, sempre più leader anche in attacco. Se il Gallo ritrova le sue percentuali abituali, per i Nuggets non è precluso nessun traguardo. Faried, quarto rimbalzista della lega, ennesimo esempio dell’incapacità di alcuni dirigenti NBA. I Blazers, che cercano da una vita un giocatore così, gli hanno preferito l’anonimo Nolan Smith, giusto per dirne una.
Boston Celtics (8-6): nelle mani dell’ineffabile Rajon Rondo, uno dei giocatori più particolari ed enigmatici della NBA. Jared Sullinger e Brandon Bass, per quanto discreti in attacco, difensivamente sono un problema quando Garnett riposa; Danny Ainge starà già vagliando diverse alternative, intanto ha tagliato Darko….
Golden State Warriors (8-6): sorprendente partenza per loro, nonostante i perduranti problemi fisici di Bogut e il calendario sfavorevole. Harrison Barnes seconda ottima scelta consecutiva nel draft –grazie Jerry West-. Carl Landry in poco più di metà partita produce 14.8 punti e 7 rimbalzi col 59% al tiro.
Milwaukee Bucks (7-5): non deve essere facile per Skiles, difensivista per eccellenza, accettare l’anima spericolata del suo back court titolare. Il gruppo è molto unito e sembra destinato alla postseason, nonostante la brutta partenza di Ilyasova. Bene Larry Sanders( in 22 minuti media di 7 rimbalzi e 2.3 stoppate) e Mike Dunleavy (12.8 punti col 44% da 3) dalla panchina.
Los Angeles Lakers (7-7): il record finale non sarà quello previsto, ma i Lakers faranno paura a tutti. Certo che uno Steve Nash sano risolverebbe tante grane per il buon Mike, che ha pure Metta World Peace (qual è il nome?) in grande spolvero. Jordan Hill potrebbe finire sul mercato, visti i tanti battibecchi avuti con D’Antoni quando erano ai Knicks.
Chicago Bulls (6-7): Thibodeau spreme troppo il quintetto base nel tentativo di vincere con i suoi scudieri più fidati. Il problema è che potrebbe bastare un infortunio nel settore lunghi per dare l’addio ai playoff. Joakim Noah, probabile All Star alla miglior stagione in carriera, fu scartato da Minnesota per prendere Corey Brewer nel draft 2007….
Philadelphia 76ers (8-6): la botta subita con l’ulteriore infortunio di Andrew Bynum azzera l’entusiasmo nel veder diventare una stella il playmaker Jrue Holiday. Se non altro Doug Collins è l’uomo giusto per gestire questa strana situazione…
Charlotte Bobcats (7-6): Mike Dunlap e Michael Kidd-Gilchrist gli artefici principali – uno in panchina e l’altro in campo- del cambio radicale di atteggiamento dei Bobcats, che ora lottano su ogni pallone e sfruttano bene anche il secondo quintetto, con Ben Gordon e Ramon Session autori di un buon inizio stagione. Dureranno?
Dallas Mavericks (7-7): bene il nuovo backcourt titolare- specialmente O.J.Mayo che è nono realizzatore NBA – e pure Chris Kaman (13.7 punti e 7.3 carambole). Il problema è che senza Dirk Dallas è una squadra che non si schioda dal 50%....
Utah Jazz (8-7): Tyrone Corbin è in continua ricerca del giusto assetto, visti i tanti giocatori in grado di produrre in quasi ogni posizione. Anche loro vigili sul mercato alle giuste condizioni, con una serie di contratti in scadenza appetibili a molti. Auspicabile la cessione di uno tra Al Jefferson e Paul Millsap, in modo da favorire lo sviluppo dei due giovani e talentuosi Derrick Favors e Enes Kanter.
Houston Rockets (6-7): gravi problemi personali per McHale (morta la giovane figlia), nel frattempo sul parquet James Harden sta monopolizzando troppo l’attacco. Ottimo Omer Asik, terzo rimbalzista NBA a 11.9 di media…
Portland Trail Blazers (6-8): peggior secondo quintetto di tutta la NBA, i primi cinque però sembrano trovarsi bene insieme. Nicolas Batum, finalmente liberato dalle catene di coach McMillan, segna 18.6 punti con 5.8 rimbalzi, 3.3 assist, 1.7 recuperi e 1.2 stoppate. Molto bene il rookie Damian Lillard, 19.6 punti e 6.1 assist per il degnissimo concorrente di Anthony Davis per il premio ‘Rookie dell’anno’.
Minnesota Timberwolves (5-7): in caduta libera dopo un buon avvio, falcidiata da una serie infinita di infortuni. Kevin Love è già tornato – subito miglior realizzatore di squadra-, si attende Ricky Rubio per sferrare l’attacco ai playoff. Derrick Williams per ora sembra esser l’ultimo di una lunga serie di errori della dirigenza di Minnesota nel draft.
Indiana Pacers (6-8): preoccupante involuzione del gruppo, non a caso dopo i molti rinnovi estivi… Larry Bird se l’aspettava e quindi ha lasciato in anticipo? L’assenza di Granger non può e non deve essere un alibi. Roy Hibbert ennesimo centrone strapagato, non è il primo e non sarà l’ultimo…
Phoenix Suns (6-8): Alvin Gentry le sta provando tutte, qualche risultato si è visto ma siamo lontani dai playoff. Avendo già parlato delle possibilità sul mercato, resta da segnalare la buona chimica dell’asse Dragic-Gortat.
Orlando Magic (5-8): evitiamo di far sapere a Treviso che E’Twaun Moore segna 10.8 a partita, ok? Nel frattempo notevole inizio a rimbalzo del montenegrino svezzato a USC, Nikola Vucevic, a quota 8.3. J.J. Redick possibile uomo mercato.
Detroit Pistons (4-11): niente di speciale, ma almeno la certezza di costruire qualcosa attorno alla coppia di lunghi più futuribile della NBA. Il potenziale di Andre Drummond è impressionante, in molti potrebbero rimpiangere di non aver puntato su di lui.
Toronto Raptors(3-11): deludenti a dir poco, specialmente per il bruttissimo avvio del Mago – non diamogli troppo addosso perché tornerà…-, si consolano con il buon avvio di DeRozan e Kyle Lowry. Nella Eastern conference nulla è definitivo….
Cleveland Cavaliers(3-10): Varejao e Kyrie Irving ad altissimi livelli, il resto- esclusi un paio di exploit di Waiters- è noia…
New Orleans Hornets (4-9): non è questa la stagione del riscatto, peccato per la caviglia di Anthony Davis. Greivis Vasquez sorpresona d’inizio stagione, Austin Rivers la delusione.
Sacramento Kings (4-9): forse prima o poi capiranno anche a Sacramento che questo gruppo è male assortito; troppe primedonne, per non parlare dell’equivoco Tyreke Evans – a breve atteso da un cambio d’indirizzo-.
Washington Wizards (0-12): Nene al rientro è subito positivo, ma i problemi nascono dall’assurdo scambio estivo con New Orleans… Grunfeld peggiore gm NBA degli ultimi anni, con una sola mossa ha riempito il payroll e bloccato lo sviluppo dei tanti giovani bisognosi di minuti. In tutto questo, John Wall resta un futuro All Star sul quale costruire…