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NBA 11/12/2017, 22.14

Memphis-Miami. Sfida fra outsider. Le quote

Memphis favorita a quota 1.83, ma Miami è subito dietro a 2.02.

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Memphis favorita a quota 1.83, ma Miami è subito dietro a 2.02. Ciò indica che i bookmaker UNIBET credono che la partita possa svolgersi sul filo dell’equilibrio.

A conferma di questa possibilità ci sono anche i 5 incontri precedenti a questo in cui ci sono stati 3 successi dei Grizzlies e 2 degli Heat, ma lo scarto medio è stato di 6 punti fra le due squadre. Ecco allora che una vittoria dei padroni di casa, Memphis, con almeno 5.5 punti di vantaggio è bancata 2.60, se con 8.5 punti è a quota 3.45, mentre qualora a vincere con uno scarto di almeno 5.5 punti di vantaggio fosse Miami la vittoria salirebbe di 2.95. È possibile ipotizzare che sia una partita a basso punteggio perché di fronte abbiamo due delle ultime squadre della lega per punti per partita, ed ecco perché l’under 184.5 a quota 3.55 non è affatto male come giocata. Attenzione anche all’over 205.5 a quota 3.70 perché l’NBA è una bestia strana e tutto può succedere.

 

8 vittorie e 18 sconfitte per Memphis, mentre Miami ha un record di 12 vittorie e 13 sconfitte. Due squadre che dovrebbero puntare ai play-off ma che sono in un momento difficile: i Grizzlies vengono da 3 sconfitte consecutive e da 9 perse delle ultime 10, passando così dal quarto posto in classifica ad ovest al 14 attuale, mentre Miami è attualmente al decimo posto, ma a una vittoria da New York, attuale ottava, e con una partita in meno.

Le due squadre sono state costruite in maniera molto simile: tutte e due vertono sull’asse playmaker-centro, da una parte Conley e Marc Gasol, dall’altra Drgaic e Whiteside. Peccato che gli infortuni abbiano rivoluzionato le rose delle due formazioni: da una parta mancherà Conley e dall’altra mancherà Whiteside. È chiaro che a pesare di più, specialmente per gli equilibri che comportava nella costruzione del gioco, sarà ed è quella di Mike Conley, anche perché le alternative al playmaker sono davvero poche. Inoltre la situazione è molto confusa a causa di movimenti societari strani, come il licenziamento del coach David Fizdale per motivi misteriosi. In questo momento l’uomo più in forma di Memphis è lo spagnolo Gasol che sta giocando una stagione nella norma senza però essere così dominante come ci si sarebbe aspettati. Per lui 19 punti e 9 rimbalzi di media. Un altro giocatore che sta facendo meglio degli altri è Tyreke Evans che viaggia a 18 punti, 5 rimbalzi e 4 assist di media (attenzione alla discontinuità che ha da sempre caratterizzato questo giocatore che ha dei lampi davvero da potenziale stella NBA, ma spesso il rendimento cala con l’andare della stagione). È una squadra lenta che gioca a basso ritmo, molto fisica e quando alla fisicità si affianca l’intensità giusta Memphis è una squadra davvero tosta e pericolosa, ma il problema è quando l’intensità viene a mancare, e nelle ultime partite non se ne è vista nemmeno l’ombra.

Miami, invece è una squadra strana, capace di fare grandissime partite e vincere contro tutti, ma anche di fare partite orribili e di perdere contro le squadre ampiamente alla portata. Nelle ultime 10 hanno vinto 5 partite e perse 5, ma vengono dalla vittoria contro Brooklyn per 101 a 89. La buona notizia è che nonostante l’assenza del centro Whiteside (giocatore da 15 puti e 13 rimbalzi di media) Miami non abbia perso più di tanto anche perché il calendario le ha messo di fronte squadre contro cui le chance di vincere erano e sono alte. È una squadra che dipende dalla giornata dello sloveno Goran Dragic che sta viaggiando a 17 punti di media con 4 rimbalzi e 4 assist. Poi ci sono una serie di giocatori come James Johnson (11 punti di media con 5 rimbalzi e 4 assist), Tyler Johnson (11 punti di media con 3 rimbalzi), Josh Richardson (9 punti di media), Olynyk (anche per lui 9 punti di media) e Winslow (7 punti di media con 6 rimbalzi) che portano sempre il loro apporto con costanza. Il secondo violino al momento è Dion Waiters, giocatore offensivamente parlando eccezionale, ma difensivamente con tantissimi limiti (specie comportamentali e di atteggiamento). È una squadra che non vince se non detta i ritmi della partita e quando si adegua agli avversari subisce tantissimo la maggiore fisicità delle squadre avversarie soprattutto fra gli esterni, dove ad eccezione di Dragic e Waiters, gli altri fanno davvero tanta fatica.

 

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