'Un anno da tifoso Bulls'
L'annata dei Chicago Bulls vista con gli occhi di uno dei suoi tifosi
Report: Jimmy Butler was ready for Bulls to fire Tom Thibodeau via @joe0306 https://t.co/AxCw60z32J pic.twitter.com/FDXH53OjEP
— NBA News (@recentnbatalks) 30 dicembre 2015
Parte I – Marzo 2016
Recentemente mi è capitato di ritrovare alcuni appunti presi più o meno un anno fa, leggendo i quali ho notato un troppo giovane e speranzoso tifoso dei Bulls.
Mai e poi mai farsi aspettative in NBA, poiché questa lega è un organismo in continua evoluzione, e non è possibile prevedere ciò che succederà.
Ironia della sorte: fino a qualche mese prima tutti erano sicuri che sarebbe stato lui a lasciare i Bulls e non il contrario.
"Caro me stesso quindicenne, partiamo proprio dal giorno in cui si iniziò a parlare dell'addio del coach che ha fatto risorgere Chicago: come oggi, anche quel giorno i Bulls si apprestavano a giocare contro gli Spurs, e venivano da una rara striscia di 3 sconfitte (facci l'abitudine per il futuro).
Vinceranno grazie ad uno strabiliante Derrick Rose.
Non ci crederai, ma dalla pausa per l'All Star Game “The Kid From Chicago” sta viaggiando a 21,4 ppg con il 55% dal campo e il 47% da 3punti, conditi da quasi 6 assist ad allacciata di scarpe. Per vedere questo Rose dovrai aspettare molto tempo.
Infatti continuerà a giocare sotto la media fino al 20 febbraio circa, quando si romperà il menisco.
Tornerà per i Play off, ma quel D-Rose sarà comunque migliore di quello della nuova stagione, che per colpa di un infortunio alla faccia subito durante il primo giorno di Training Camp giocherà ai più bassi livelli della sua carriera (per ora). Spesso non raggiungerà neanche la doppia cifra, ma in compenso svilupperà un tiro a tabella che gli tornerà utile nei mesi futuri , quando dimezzerà le triple tentate e inizierà ad attaccare il ferro o, se si chiude l’area, arresto e tiro sulla tabella (69,6% nei “bank shots” in stagione).
Parlando di tiri di tabella, salterai dal divano quando Rose in gara 3 delle semifinali di Conference contro i Cavs segnerà una tabellata da 3 punti sulla sirena che porterà i Bulls avanti 2-1 nella serie.
Sarà però inutile, visto che i Cavs recupereranno e vinceranno la serie 4-2. Gara 6, l'ultima partita dell'era di Tom Thibodeau, ti farà andare i tortellini di traverso, tanto fu disgustosa quella gara.
Ora al posto di Tom c'è un giovinetto dell'Iowa, Fred Hoiberg, il suo arrivo ti emozionerà, finalmente si porterà a Chicago il “Pace and Space”, finalmente un attacco moderno, ed è vero, nelle ultime 9 partite i Bulls fanno più di 27 assist di media e si superano i 100 punti facilmente.
Starai pensando “fantastico, chissà che bel record che avremo”,e invece no, 32-30 e sono ottavi (al momento della scrittura dell’articolo, Ndr) ad est, colpa di una difesa che, dopo un inizio anno in cui i punteggi somigliavano a quelli dell’era Thibo è scomparsa, tanto che sono serviti i Bucks in Back to Back per interrompere la striscia di 16 partite consecutive in cui i Bulls subivano 100 o più punti a partita.
Questo problema può essere giustificato in parte dall'assenza di Noah: stagione finita a gennaio e scarse possibilità di rivederlo l'anno prossimo in maglia Bulls.
Assenza che pesa per la difesa: infatti i più grandi difetti in questa fase sono i rimbalzi offensivi concessi (quindi più tiri agli avversari), le palle rubate e la difesa in transizione, per il resto i Bulls sono i migliori in NBA per percentuale concessa.
L'assenza del ex-DPOY si sente soprattutto al rimbalzo, infatti Noah a differenza di Gasol prende i rimbalzi contestati.
Non è mia intenzione criticare Gasol che sta facendo una stagione straordinaria, nelle ultime 2 settimane ha fatto ben 2 triple doppie, però la sensazione è che sia necessario il suo addio se si vuole continuare la rivoluzione iniziata la scorsa estate con il cambio di allenatore, ti accorgerai che c'è bisogno di qualcuno con mani e piedi più attivi in difesa, con più energie a rimbalzo e più adatto ad un Pace alto; come caratteristiche stiamo parlando di un giocatore che già abbiamo in casa e veste il numero 13.
Oltre a Gasol gli altri che non vorrai più in squadra, ma per altri motivi, saranno Brooks, Snell e Mirotic: quest'ultimo nome ti stupirà ma sarà la più grande delusione di questa stagione, ti farà disperare con i suoi tiri senza senso da distanze ancora meno sensate.
Se Snell e Mirotic ti faranno cadere le braccia ci sono altri giovani che ti daranno soddisfazioni, come il rookie Bobby Portis e finalmente Doug McDermott. Essi offriranno sempre un solido contributo, ma, soprattutto E'twaun Moore che giocherà molte partite da titolare al posto prima di Dunleavy e poi di Butler, a causa degli infortuni dei due, dando sempre una grossa mano sia in attacco che in difesa (12 punti con 47% dal campo, 46%da 3 e 3 assist per partita da starter.).
Dunleavy salterà le prime 49 partite della stagione e capirai l'importanza di questo veterano per la squadra. Come Gibson, va confermato!
Un nome di un veterano che manca è quello del capitano; infatti Kirk Hinrich verrà scambiato alla Deadline per Justin Holiday, unica trade dei Bulls, non proprio quella sperata.
Ora ti starai chiedendo dove è finito LUI, visto che è anche in scadenza di contratto. Non ti preoccupare: Jimmy sarà confermato al massimo salariale e continuerà a giocare alla grande, 22 punti di media questa stagione con picchi come i 40 punti nel secondo tempo a Toronto e i 53 contro Philadelphia.
Ho utilizzato queste parole anche per riflettere su cosa stia succedendo a questi Bulls; ti do un consiglio: goditi e tifa ogni partita al massimo, non pensare ai Bulls del futuro, succederanno tante cose inaspettate che non si possono prevedere.
Ed io? Ho abbandonato tutte le speranze riguardo a questa stagione, ma continuerò a guardare tutte le partite, perché probabilmente ci saranno stagioni peggiori in cui rimpiangeremo annate come questa. C’erano molti che la scorsa stagione avevano messo subito i remi in barca, ma ora pagherebbero per riavere una squadra al livello di quella.
Ah, un'altra cosa...mettiti l'anima in pace riguardo agli infortuni, non c'è mai fine.
Parte II – maggio 2016
Sono passati 2 mesi dalla stesura della prima parte dell'articolo, siamo giunti a maggio e posso dire che avevo ragione riguardo alla perdita di speranze per questa stagione.
A maggio, oltre che al sole e alla imminente fine dell'anno scolastico sono solito associare le occhiaie per il primo o per il secondo turno dei playoff NBA…non quest'anno.
Quest'anno niente occhiaie, quest'anno vacanze in anticipo.
Che poi i Playoff i Chicago Bulls non se li sono meritati, però se non avessero perso entrambe le partite di un back to back contro i Knicks e subito dopo contro gli Orlando Magic magari sarebbero anche riusciti ad agguantarli. Ma la storia è stata scritta, niente post season in questo 2016.
Dalla stesura della prima parte non è cambiato molto: la squadra come gioco è la medesima, gli unici tre giocatori su cui si dovrebbero spendere qualche parola sono Butler, Holiday e Felicio, per gli altri si mantiene il giudizio dato in precedenza.
Butler, tornando dagli infortuni, ha avuto un calo rispetto al giocatore pre infortunio ma nelle ultime settimane è sembrato tornato ad alti livelli (2 triple doppie), quindi non mi preoccupo.
Felicio e Holiday sono state le due sorprese della fine di stagione: a causa dei problemi che hanno decimato la squadra hanno avuto molte responsabilità ed hanno risposto presente nel momento del bisogno.
Entrambi si sono dimostrati dei giocatori che portano molta energia alla squadra grazie alla loro intensità.
Sono allo stesso modo tutti e due dei buoni difensori atleticamente dotati, e in attacco hanno dimostrato di poter stare in campo.
Holiday e' capace di mettere le triple e se costretto di mettere la palla a terra, mentre dall'altra parte, Felicio ha un buon tempismo nel p&r e un discreto tiro (mette anche i liberi).
Ora non saranno mai dei fenomeni ma sono due onesti mestieranti che in futuro potrebbero dare una mano visto che i Bulls e gli infortuni vanno di pari passo, ma, cosa più importante, sono due giocatori umili, con la testa sulle spalle e lavoratori.
Questa e' in sintesi la stagione di Chicago, l'orizzonte e' nuvoloso ma il passato non e' stato da meno.
L'importante e' non abbattersi e sperare che verranno tempi migliori.
p.s. oggi un anno fa stavamo per essere eliminati da Lebron..
A cura di Bruno Morelli