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NBA 01/04/2016, 19.17

538: Le tendenze emerse dalla Sloan Conference di quest’anno

Ritornano le traduzioni da Fivethirtyeight.com. Si parla della Sloan Conference del 2016

NBA

Ogni anno la MIT Sloan Sports Analytics Conference indice un concorso di articoli scientifici, i quali tipicamente contengono risultati e idee molto più interessanti di qualsiasi cosa pronunciata sul palco durante gli incontri della conferenza. Ecco qui di seguito cinque tendenze emerse negli otto articoli finalisti di quest’anno.

- Gira tutto intorno ai grandi insiemi di dati. I dati ottenuti grazie alle telecamere di rilevazione del movimento non sono una novità per lo sport professionistico; infatti il sistema PITCHf/x è comparso già una decina d’anni fa. Tuttavia è solo negli ultimi tempi che, insieme ad altri insiemi di dati relativamente grandi, ha iniziato a monopolizzare le ricerche presentate alla Sloan. Quattro degli otto articoli finalisti si sono serviti dei dati delle telecamere di rilevazione del movimento, altri due hanno usato database di play-by-play piuttosto estesi, mentre un altro ancora ha sfruttato una imponente raccolta di richieste geolocalizzate partite da dispositivi mobili dagli stadi della MLB durante gli incontri. Per dirla in breve, studi che non devono fare i conti con l’esigenza di insiemi di dati sempre più grandi sono sempre più rari tra i finalisti della Sloan Conference.

- L’ascesa dell’apprendimento automatico. Vista l’attenzione sempre maggiore verso questi grandi insiemi di dati, era inevitabile che alla Sloan iniziassero ad assumere rilevanza anche tecniche di apprendimento automatico all’avanguardia. Per esempio uno degli articoli finalisti più interessanti di quest’anno ha usato un sistema di “foresta casuale” per prevedere l’esito di un punto tennistico dopo ogni colpo, basandosi sulla velocità, traiettoria e posizione della pallina, sul contesto del colpo e sulle distribuzioni a priori relative allo stile dei giocatori derivanti da un’analisi dei gruppi. (Ciò vuol dire che se tutto funziona correttamente l’algoritmo sarà in grado di ricavare non solo i punti più decisivi di un incontro, ma anche i colpi più determinanti.) Un altro articolo ha impiegato l’apprendimento supervisionato per sviluppare delle strategie personalizzate giocatore per giocatore circa la difesa del pick-and-roll nella NBA; una maniera intelligente di tradurre la conoscenza statistica di un determinato giocatore in tattiche realmente applicabili. Sono molte le ragioni per cui una mole così imponente di dati può essere processata in maniera coerente solo attraverso questo tipo di tecniche statistiche avanzate, quindi non mi stupirei se queste in futuro saranno sempre più presenti nelle ricerche presentate.

- La classificazione dei giocatori. Parte del modello sviluppato nell’articolo sul tennis prevede delle cosiddette “distribuzioni a priori dello stile” per ogni giocatore, basate sui vari tipi di colpi che quel giocatore tende a utilizzare. Un altro articolo, incentrato sui giocatori di complemento nel basket, ha stimato l’influenza delle abilità individuali di un giocatore sul comportamento dei compagni. L’attenzione posta sulle tendenze e sui tipi di giocatori analoghi al fine di fornire un contesto e guidare le previsioni non è nuova (il PECOTA faceva una cosa simile già 13 anni fa), ma adesso i dati di supporto sono molto più capillari e si possono migliorare le previsioni relative a una serie più allargata di sport (specialmente quelli dinamici come il tennis e la pallacanestro).

- La Mano calda, capitolo 1.000.000. Pochi argomenti hanno dato vita a più articoli nel campo della psicologia e della statistica della fallacia della “mano calda”. Eccone un altro esempio con questo articolo finalistadella conferenza Sloan appena conclusasi. L’opera fondamentale sul tema ha sancito che la “mano calda” non è altro che un inganno mentale, ma una tendenza recente è quella di smontare le teorie che smontano la teoria della “mano calda”. Nell’articolo di cui sopra infatti si usano dati sul baseball per ipotizzare che i cambiamenti recenti delle prestazioni dei giocatori possano favorire le previsioni e che le squadre avversarie quasi sempre reagiscono a questi cambiamenti nella maniera adeguata. Insomma, non siamo certo arrivati alla fine della storia sulla “mano calda”.

- Meno finalisti sui “Big Four” e più sul business. Rispetto alle conferenze Sloan del passato, quest’anno la cerchia dei finalisti racchiude chiaramente il minor numero di articoli sui quattro grandi sport americani (baseball, basket, football e hockey).



Con l’aiuto dell’Internet Archive sono risalito ai finalisti, per sport trattato, dal 2013 in poi; in quell’anno sette degli otto articoli finalisti erano incentrati su uno dei Big Four. Quest’anno il numero è sceso a quattro. Degno di nota anche il numero crescente di articoli dedicati al business intorno alla gestione di una squadra. Nel 2013 e nel 2014 nessun finalista ha trattato l’argomento, mentre l’anno scorso per la prima volta è arrivato negli otto uno studio sulla fluttuazione del prezzo dei biglietti. Quest’anno abbiamo avuto due articoli incentrati su argomenti come il brand engagement e gli introiti dagli sponsor.

Traduzione di Giacomo Sauro
Articolo di Neil Paine
Titolo: The Big Ideas From This Year’s Sloan Conference

© Riproduzione riservata
G. Sauro

G. Sauro

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