538: Se Larry Bird è l’unico metro di paragone per Kawhi Leonard
Nella traduzione di oggi da 538 si parla di Kawhi Leonard degli Spurs
Tra i molti e vari talenti di Kawhi Leonard, questa stagione si è affacciato qualcosa di relativamente nuovo: senza troppo clamore, e oltre al suo superlativo livello difensivo e a rimbalzo, l’ala degli Spurs è diventata uno dei più devastanti tiratori da 3 punti della NBA.
Al momento (22 gennaio 2016, NdT) Leonard è secondo tra i giocatori qualificati per percentuale da 3, con il suo assurdo 48,4%. Prima di questa stagione il suo massimo in carriera era del 37,9% (tirando 2,8 triple a partita), mentre il suo massimo di triple tentate a partita era 3,0. Quest’anno invece si prende 3,8 triple a partita, annichilendo al tempo stesso le precedenti percentuali. Il solo fatto di schierare una tale minaccia al tiro può oliare in maniera decisiva gli ingranaggi offensivi di una squadra: dal 1997-1998 (ossia l’anno in cui la linea da 3 punti è stata portata all’attuale distanza di 7,24 m) le squadre che hanno potuto schierare in quintetto un tiratore con una percentuale da 3 del 45% o superiore hanno segnato in media 2,7 punti in più ogni 100 possessi rispetto ai rivali. Leonard però è ben più di un cecchino dalla lunga distanza.
Oltre all’abilità dal perimetro, Leonard si colloca tra i migliori difensori (il suo +3,4 di Box Plus/Minus difensivo appartiene al 97esimo percentile dei giocatori NBA) e marcatori (95esimo percentile per punti su base 36 minuti) della lega, e come se non bastasse ha un livello di rimbalzi (69esimo percentile per percentuale di rimbalzi) e passaggi (57esimo percentile per percentuale di assist) sopra la media. Il suo essere uno straordinario giocatore a tutto tondo questa stagione fa sì che il suo nome venga accostato senza riserve a quelli di Stephen Curry, Russell Westbrook e LeBron James nella sfida per lo scettro di miglior giocatore della NBA.
Come ha scritto il mese scorso il mio collega Ben Morris, Curry nelle ultime stagioni ha rivoluzionato il concetto dei tiri da 3 punti stordendo una lega intera con le sue percentuali. Sulla stessa falsariga ci si potrebbe aspettare che Leonard inauguri una nuova era di straordinari tiratori che eccellono anche in altri aspetti del gioco, una sorta di superpredatori della specie 3&D. Tuttavia Leonard non rappresenta una tendenza generale che minaccia di trasformare la pallacanestro, per la ragione primaria che è troppo fuori dagli schemi rispetto a qualsiasi altro giocatore NBA attuale per lanciarsi in una valutazione simile.
Il tipico tiratore scelto al livello del Leonard di quest’anno è, ed è sempre stato, limitato negli altri fondamentali. Ancora risalendo fino al ’97-’98, i cinque migliori tiratori da 3 punti medi di ogni stagione hanno questo profilo: sono ottimi per percentuali al tiro (sostanzialmente per definizione, date le percentuali richieste) e buoni nei passaggi, ma sotto la media per percentuale d’impiego, nell’ultimo terzo di tutti i giocatori NBA per BPM difensivo e vicini all’ultimo quarto per percentuale di rimbalzi. In definitiva sono ben lontani dall’essere dei tuttofare instancabili: sono in campo per infilare tiri come se non ci fosse un domani e, forse, gestire un po’ la palla; qualsiasi altra cosa è grasso che cola, ma non fa parte del loro ruolo specifico.
Va aggiunto che questo tipo di profilo non dà segni statistici di evoluzione nel tempo. I colleghi di Leonard in testa alla classifica di percentuali da 3 quest’anno sono J.J. Redick, Omri Casspi e Jared Dudley, un trio non propriamente noto per la multiformità del talento. Anche Curry, quinto in questa graduatoria (seppure con almeno il doppio dei tentativi di qualsiasi altro giocatore dei piani alti di questa classifica: irreale) non è niente di più di un discreto rimbalzista e difensore, in relazione al resto della lega. Il fatto che Leonard si comporti così bene in categorie diverse da quelle di tiro è più o meno un’eccezione per un cecchino del suo calibro.
Certo, a meno che non consideriamo Larry Bird. Nel 1984-1985, Bird ha segnato il 42,7% delle triple tentate (ottenendo il secondo posto, e ricordate che allora la media della NBA era del 28,2%), piazzandosi contestualmente nell’87esimo percentile per efficacia offensiva, nel 96esimo percentile per impiego, nell’87esimo percentile per percentuale di assist, nell’83esimo percentile per percentuale di rimbalzi e nel 94esimo percentile per BPM difensivo. Forse il dato difensivo va preso un po’ con le molle, essendo tra le ultime statistiche stimate di un’era precedente all’avvento di SportVU, ma Bird era comunque un difensore migliore di come viene dipinto. In ogni caso, quando si è piazzato tra i primi 5 tiratori da 3 punti in una stagione, le stagioni 1979-1980, 1984-1985 e 1985-1986 di Bird sono le uniche veramente paragonabili al 2015-2016 di Leonard in termini di versatilità a 360 gradi. Nessun altro si avvicina a quei livelli.
Ciò non vuol dire che Leonard sia esattamente assimilabile a Bird, ma è senz’altro un indicatore della rarità del suo talento e dell’eccezionalità che un tiratore sopraffino eccella anche negli altri fondamentali della pallacanestro. Forse però la cosa più stuzzicante di tutte è che Leonard ha solo 24 anni e tutto il tempo per migliorare ancora.
Traduzione di Giacomo Sauro
Articolo di Nel Paine
Titolo: Kawhi Leonard Is The Most Well-Rounded Elite Shooter Since Larry Bird
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