It's Gino Time! Chi tifa per i Boston Celtics conosce il significato di queste parole. Significa che la partita, giunta all'ultimo time-out televisivo, è già in ghiaccio e la vittoria assicurata. Dagli speaker del TD Garden parte You Should Be Dancing dei Bee Gees, il jumbotron trasmette immagini (tratte da una fortunata trasmissione statunitense degli anni '70, “American Bandstand) di gente che balla - tra la quale spicca un tizio che indossa una maglietta con la scritta GINO (Gino Vannelli) - e la folla va in delirio. Nessun giocatore ha mai apprezzato il Gino Time quanto Kevin Garnett. L'abbiamo visto più volte, nei suoi sei anni a Boston, ballare e divertirsi come un pazzo durante il Gino Time. Ieri KG ha fatto ritorno al TD Garden, forse per l'ultima volta in carriera. Purtroppo non ha giocato, era un back-to-back e i Timberwolves hanno preferito risparmiarlo, ma quando è arrivato il momento Gino, il pubblico di Boston gli ha tributato una standing ovation da brividi. E a KG è scesa qualche lacrimuccia. Anche a me, a voler esser sincero.