Brian Windhorst racconta l'evoluzione di Blatt come allenatore NBA
Il reporter di ESPN racconta il Blatt-coach NBA, parlando del suo rapporto con LeBron e delle caratteristiche psicologiche che lo rendono l'uomo giusto sulla panchina giusta
Si è chiacchierato molto del rapporto di David Blatt con LeBron James, del fatto che James loi scavalchi e del fatto che abbia poco potere nello spogliatoio. Come racconta Brian Windhorst in questo interessantissimo pezzo sui Cleveland Cavaliers, la situazione un poco per volta sta prendendo una piega inattesa.
Blatt ci mostra alcune mosse vincenti
David Blatt ha parlato di voler scrivere il suo libro un giorno, e cominciarlo parlando di questa incredibile stagione potrebbe essere azzeccato.
Dopo nove mesi passati più tra critiche, che tra elogi, Blatt è comunque ancora qui e non ha smesso di offrirci le sue risposte vivaci. Mentre affronta una serie di circostanze difficili, molte delle quali fuori dal suo controllo, sta passando i vari test e facendo giochi di prestigio notevoli per mantenere la sua squadra nella serie.
Blatt ha fatto una manciata di regolazioni per i Cavs in una gara 2 di Mercoledì contro i Chicago Bulls dove una vittoria era assolutamente obbligatoria. Ha cambiato la sua line-up, inserendo Tristan Thompson, e ha cambiato alcune delle sue coperture difensive. Entrambe le mosse hanno funzionato ed hanno contribuito alla vittoria che ha livellato la serie.
Al di là di tutti gli accorgimenti tattici, i piani di allenamento, le chiamate durante la gara e cose simili, un punto fondamentale per valutare un allenatore NBA è giudicare come lui muove gli scacchi in una serie di playoff...
E' entrato in questa serie, avendo perso prima Kevin Love e poi JR Smith, ma questa situazione gli ha dato paradossalmente una mano,in quanto gli si chiedeva di far saltare il banco con una strategia tattica, ma allo stesso tempo si limitavano le sue opzioni per farlo. Vincere in situazioni di arrangiamento è quello che lui ha imparato in oltre 20 anni come allenatore in Europa, dove le situazioni spesso assomigliano al selvaggio West rispetto al relativo ordine della NBA.
Possiamo dire che sia passato attraverso questa difficoltà nello stesso modo in cui è passato attraverso tutta la stagione, ossia in modo turbolento, ma efficace.
Nel primo turno, Blatt ha fatto alcune mosse che hanno contribuito a neutralizzare nelle ultime due gare l'unica vera minaccia dei Boston Celtics, Isaiah Thomas. Ieri invece Thompson ha garantito energia e rimbalzi, aiutando i Cavs ad un grande inizio, e la difesa della sua squadra è molto migliorata. Preparare, motivare e manovrare la difesa è anch'esso un principio fondamentale nel biglietto da visita di un allenatore a questo livello.
Dopo una partita traballante in gara 1 in questo senso, in cui ha ritardato a stabilire una certa strategia, Blatt si è guadagnato i punti a favore in gara 2. E' stato un gigantesco bersaglio dei media quando ha fatto fatica, ma è giusto riconoscere quando le cose le fa bene.
A seconda della tua soggettività, Blatt ti può sembrare sicuro o arrogante...Si tratta di una consuetudine per lui rimproverare coloro che gli pongono domande difficili o gliele rivolgono in modo brusco, l'ultimo dei casi Mercoledì sera, quando si lamentava che un giornalista del Cleveland.com aveva anticipato in modo corretto ai media la sua volontà di cambiare la formazione.
Essendo un laureato di Princeton, Blatt è solitamente uno dei più intelligenti in tutta la stanza e un sacco di volte il suo comportamento ti fa capire che lui ne è a conoscenza...ma nonostante la sua superiorità accademica e decenni l'apprendimento come allenatore, a volte sembra incapace di considerare quanto la sua personalità possa influenzare negativamente gli altri nella stanza. Se accade questo con i media che lo vedono ogni giorno, c'è una buona possibilità che a volte accada negli spogliatoi.
Per esempio questa settimana gli è stato chiesto prima di gara 1 di confrontare la sua esperienza europea ai playoff con ciò che lui si trova ad affrontare ora in NBA. Questa è una domanda che gli è stata posta in vari modi da quando è stato ingaggiato lo scorso giugno, e che probabilmente lo ha davvero seccato.
"Voi davvero non avete, e comprensibilmente direi, un punto di vista o un'idea di come siano le varie competizioni europee che ho affrontato, pertanto iniziare cercando di confrontare o spiegare le differenze non sarebbe la cosa giusta da fare".
Queste risposte sprezzanti alle domande che trova fastidiose sono di routine. E' nel suo diritto rispondere così, come fa spesso anche Gregg Popovich. Blatt, come Popovich, si è comportato così per molto tempo, anche se non in questo ambiente. In ogni caso per quanto Blatt possa godere di una stima simil-Popovich al di là dell'oceano, sarà difficile ottenerla di qui.
Naturalmente le interazioni più importanti sono quelle che ha con i suoi giocatori, in particolare con LeBron James. I giocatori sono con lui nella giornata molto più di chiunque altro, compresa la sua famiglia, che ha deciso di soggiornare in Israele mentre lui ha fatto il viaggio per tornare al suo paese natale, ma in un campionato straniero. Ha certamente creato dei legami quest'anno, ma, sotto l'immensa pressione che gli è venuta addosso con questo lavoro, ha anche perso alcune amicizie chiudendosi nel suo bunker, che questo lavoro gli ha imposto come meccanismo di difesa.
Non sembra esserci quasi nulla che irriti Blatt più di essere chiamato un coach "rookie", anche se è così che va qualificato. Questo è stato chiaro a tutti coloro che seguono la squadra già dalla prima settimana della stagione regolare, quando si irritò per le congratulazioni ricevute per la sua prima vittoria, dichiarando che in realtà di partite ne aveva già vinte a centinaia.
Il suo rapporto con LeBron James potrebbe probabilmente essere studiato da un team di psicologi e produrre diverse analisi affascinanti. Dall'esterno è parso un rapporto di indiretta ostilità: James che aspetta più di sei settimane per incontrarlo faccia a faccia dopo aver firmato con i Cavs, oppure le sue numerose e pubbliche contraddizioni; sicuramente allenarlo gli ha generato diversi mal di testa.
In ogni caso quando James fa quello che ha fatto ieri, 33 punti e una dimostrazione palese di forza bruta nel voler portare i Cavs alla vittoria, capisci che senza di lui qualsiasi piano gara di Blatt, anche se fosse stato perfetto, sarebbe stato comunque privo di senso.
Questa è la natura della NBA e, avendo il giocatore più forte del campionato, questo è parte del pacchetto. Anche se questo non è stato il pacchetto che Blatt si aspettava al momento della firma 11 mesi fa, quando ha assunto una squadra con talento sparso, grandi sogni e aspettative limitate, trasformata alla fine di tutto dal circo intorno a LeBron.
Eppure James, in una di queste manifestazioni di indiretta ostilità, spende diverse parole quando parla del suo allenatore. L'ha fatto di nuovo Lunedi. Gli ha fatto un complimento, tra le altre cose, dimostrando di poter giocare il gioco linguistico, così come lo fa il suo coach.
"Tutti noi siamo cresciuti come squadra, loro ci hanno messi nella situazione ideale per avere successo; è stato grazie a lui e al grande staff tecnico che abbiamo", ha detto James parlando della stagione "Essendo lui un allenatore esordiente nella NBA, è stata una esperienza di apprendimento ogni giorno e ha trovato un modo per fare i giusti aggiustamenti".
Seppur siano usciti negli ultimi mesi questi complimenti più o meno ambigui, James ha contraddetto pubblicamente Blatt su questioni grandi e piccole così tante volte che è quasi impossibile contarle. E 'ragionevole supporre che accada regolarmente anche in privato.
Se tu fossi nei panni di Blatt, questo ti potrebbe probabilmente mandare fuori di testa. Per questo motivo, forse, la sua implacabile fiducia lo rende particolarmente qualificato per guidare il più forte giocatore dell'NBA e uno dei team più forti.
Se Blatt non fosse stato al 100% fiducioso nelle sue capacità...probabilmente non si sarebbe mai arrivati a questo punto.
Quando James e altri ti sfidano rompendo il tuo sistema e cambiandolo a loro piacimento, quando i media riportano che sei in bilico sulla panchina, quando perdi due giocatori dello starting five nel mezzo dei tuoi primi playoff, queste sono situazioni che potrebbero mettere in ginocchio anche allenatori con molta più esperienza ufficiale NBA sul loro curriculum.
Blatt ha sollevato il mento e ha osservato tutto questo, aiutandosi con proverbi israeliani, spavalderia e fede. Ha trovato il modo di adattare le sue idee tattiche e si è ritagliato delle soluzioni alternative. Lui non sarà la presenza fiera sulla linea laterale del campo che era in Europa, ma ha comunque contribuito a creare una legittima contender al titolo.
Ha trovato il modo di effettuare le regolazioni - cambiando il suo sistema difensivo e adattandolo agli innesti dopo le trade avvenute durante l'anno, che hanno aiutato i Cavs ha disputare una grande seconda parte di stagione - e ha costantemente mostrato un miglioramento nell'apprendimento del gioco NBA. Blatt è un allenatore migliore adesso di quanto non fosse nel mese di ottobre, ed i Cavs hanno senza dubbio beneficiato della sua combattività implacabile.