Rajon Rondo, quando la 'superstar' non è necessariamente la risposta
La trade che lo ha portato ai Mavericks lo scorso 19 Dicembre doveva essere il definitivo salto di qualità per Dallas ma, finora, non ha portato i risultati sperati.
Lo scorso 19 Dicembre i Dallas Mavericks hanno deciso di rendere ancora più competitiva una squadra che stava già andando molto bene effettuando una trade di impatto, arrivando ad acquisire le prestazioni di Rajon Rondo dai Boston Celtics in cambio di una prima scelta del 2015, una seconda scelta e una serie di giocatori (Nelson, Crowder, Wright). Della cessione di Rondo si parlava già da tempo, considerando anche la sua situazione contrattuale, e in molti ritennero che i Mavs avessero fatto il salto decisivo per puntare al titolo, aggiungere una PG tra le migliori della lega ad un roster che aveva carenze proprio in quel ruolo.
Da quel giorno, però, le cose non sono andate necessariamente nel modo previsto. Intendiamoci, quando hai la possibilità di prendere un giocatore come Rondo senza sacrificare troppi asset, è difficile passare oltre ad un'opportunità del genere. Rondo è chiaramente un upgrade rispetto a giocatori come Nelson, Harris, Felton e compagnia, non c'è neanche da discuterne, però....poi c'è la realtà dei fatti, c'è la necessità di andare ad integrare un giocatore così particolare in un sistema offensivo che funzionava a meraviglia e lì arrivano i problemi.
Coach Rick Carlisle è probabilmente uno dei migliori allenatori della NBA, e soprattutto il suo sistema offensivo è una gioia per gli occhi. Tante letture, spaziature perfette, ritmo che si crea possesso dopo possesso e un giocatore imprevedibile come Monta Ellis che ha la possibilità di far saltare gli schemi, attaccando dal pick and roll e sfruttando tutta la sua velocità e la capacità realizzativa innata che gli è stata data da qualcuno lassù. Prima della trade per Rondo, i Mavs erano chiaramente uno dei migliori attacchi della lega, anche da un punto di vista statistico.
Poi è arrivato Rajon e le cose sono iniziate a cambiare...e non in meglio, come molti si sarebbero aspettati. Usiamo un po' di numeri per capire di che cosa stiamo parlando. Prima della trade per Rondo (cioè fino al 19 Dicembre), i Mavericks avevano un offensive rating di 113,6 (cioè il numero di punti segnati per 100 possessi), un numero impressionante, che arrivava addirittura a 118, considerando solo le partite interne. Questi dati erano ovviamente dettati dal sistema di Carlisle, che come abbiamo detto in precedenza era basato sulla fluidità e sulla spaziatura più ampia possibile del campo. Il net rating (la differenza tra offensive rating e defensive rating) era di 8.5 prima del 19 Dicembre.
Questi valori, che rappresentano l'essenza dell'efficacia dell'attacco di una squadra, sono crollati verso il basso dall'arrivo di Rondo. Dal 19 Dicembre, cioè data dell'arrivo di Rondo da Boston, l'offensive rating di Dallas è sceso da 113,6 a 101,7, con un differenziale negativo di quasi 12 punti. Il net rating è sceso fino ad 1,5, rispetto all'8.5 del pre-Rondo. Dallas, prima dello scambio con Boston, aveva vinto 19 partite e poteva godere del secondo miglior attacco di tutta la lega. Con l'arrivo di Rondo, invece, anche il record è crollato, ottenendo 22 vittorie e 17 sconfitte, poco più del 50% di vittorie.
Rondo ha avuto un effetto deleterio sull'attacco dei Mavericks e lo dimostrano anche i dati relativi a due suoi compagni di squadra come Tyson Chandler e Monta Ellis. Il lungo ex Knicks viaggiava con un offensive rating di 113,7 prima dell'arrivo di Rondo, con l'arrivo di Rajon, invece, questo dato è crollato, scendendo a 101,1. Impietoso il dato del net rating di Chandler, da 9,3 prima dell'arrivo di Rondo a -0,8 quando Rondo è arrivato, completamente un altro giocatore in termini di efficacia sul campo. I dati di Chandler, però, tornano alla "normalità" quando Rondo non è in campo, visto che il suo offensive rating risale a 108,3 e il suo net rating schizza addirittura a 12,6, un dato superiore persino al periodo pre-trade (in merito al net rating).
Anche per Monta Ellis le cose sembrano essere cambiate dall'arrivo di Rondo. Fino al 19 Dicembre Ellis aveva un offensive rating di 112,9 e un net rating di 9,4, con l'arrivo di Rondo anche qui i dati crollano, l'offensive rating scende a 103,5 e il net rating, come nel caso di Chandler, diventa addirittura negativo con un valore di -0,4. Proprio come Chandler, anche i valori di Ellis tornano alla "normalità" quando Rondo non è in campo (105 di offensive rating e 4,3 di net rating, anche se si tratta comunque di valori più bassi rispetto al periodo pre-trade).
Insomma, il quadro evidenziato dai numeri dimostra che Rondo non ha portato gli effetti sperati sui Mavericks, anzi, ha per molti versi rotto gli ingranaggi di un attacco che funzionava a meraviglia prima del suo arrivo. In realtà, non era poi così difficile immaginare questo tipo di difficoltà causate dall'arrivo dell'ex-Celtics. Rondo è un giocatore che ha una visione di gioco unica, è vero, ma è anche molto molto testardo, ha bisogno di tenere tanto la palla in mano ed è un attaccante mediocre, incapace di rappresentare una minaccia al tiro. Tutti aspetti che in un sistema offensivo che vive di letture, ritmo e spaziature tendono a far bloccare la fluidità di gioco e a rendere molto meno efficaci i compagni attorno.
E' chiaro che le difficoltà di una squadra non possono essere addossate ad unico giocatore ma è altrettanto chiaro che Rondo non è il giocatore più adatto per questo sistema. I problemi di Dallas sono anche altri: Nowitzki sta vivendo un momento di grande difficoltà, Parsons è stato fuori per parecchie partite e la partenza di Wright ha tolto l'unica alternativa credibile a Chandler dalla panchina. Aggiungere un giocatore come Stoudemire ad una squadra che aveva già i suoi problemi difensivi non è stata per forza l'idea del secolo, soprattutto se Stoudemire è l'unico lungo "credibile" dietro Chandler. Il contributo della panchina è molto ridotto, anche se Aminu nell'ultimo periodo sembra dare dei segnali incoraggianti.
Mettete tutti questi aspetti insieme e avrete il quadro delle difficoltà di Dallas, che adesso si trova al settimo posto della Western Conference. Nonostante tutti questi problemi, Dallas dovrebbe arrivare ai playoffs senza troppi patemi d'animo. La domanda adesso è: Rondo si desterà improvvisamente nei playoffs da questo suo torpore e inizierà ad integrarsi meglio nell'attacco di Dallas? Ovviamente la risposta ce la potrà dare solo il tempo ma lo scetticismo di fondo rimane.
Che il futuro a lungo termine di Rondo possa essere in altri lidi? Non è da escludere, considerati anche i messaggi d'amore di Rajon per il suo amico Kobe Bryant (tra "folli" ci si intende piuttosto bene, a quanto pare). Se Cuban dovesse rimanere scottato da questa situazione, potrebbe consolarsi con il fatto che ci sarebbe comunque lo spazio salariale necessario per tappare il buco e, forse, potrebbe comprendere il reale significato di "squadra che vince, non si cambia"....o meglio "squadra che funziona, non si cambia".