NBA on fire: Russell Westbrook
I Thunder hanno vinto 8 delle ultime 9 partite giocate

Westbrook e Durant sono una delle ‘coppie’ NBA che più spesso finisce nel mirino di certa stampa specializzata in luoghi comuni: ‘Russell toglie spazio a KD’, ‘Russell forza troppo’, ‘KD soffre la sua personalità’, fino all’aberrante ‘Non hanno mai vinto nulla’.
Eppure la storia è piena di giocatori sublimi - la premiata ditta Stockton-Malone è il primo esempio che viene in mente- che per un motivo e per un altro non sono riusciti a salire sul gradino più alto del podio NBA. D’altronde sono innumerevoli le variabili che possono rovinare tutto, basta un mezzo infortunio nel momento sbagliato e salta ogni schema.
Inoltre OKC ha adottato per diversi anni parametri economici rigidissimi - il top probabilmente è stato toccato con Huestis, scelto al primo giro con l’accordo di rimandare di un anno la firma del contratto-, puntando quasi allo sfinimento su veterani come Kendrick Perkins e Derek Fisher nel ‘supporting cast’. Già vincere un titolo è una vera e propria impresa, farlo contro avversari che invece non lesinano risorse lo è ancor di più….
E non abbiamo neanche parlato dei tanti dubbi sull’operato di Scott Brooks...
Questo gioco al massacro deve aver stufato le due stelle dei Thunder: Durant di recente ha rilasciato dichiarazioni non proprio in linea con il suo personaggio, Westbrook invece lascia che a parlare sia il parquet….
A Febbraio la produzione dell’MVP dell’ultimo All star Game è salita vertiginosamente: 30.6 punti, 7.9 rimbalzi, 10.1 assist, 1.6 recuperi e +13.9 di plus/minus medio, tirando il 49% dal campo, il 39% da tre ed il 92% su oltre 10 liberi a partita.
Contro una Denver ormai proiettata al futuro, l’ex UCLA ne ha approfittato per mettere a suo agio i nuovi arrivi, con una attenzione speciale per Enes Kanter (ben 5 assist sui 17 totali). Le sue parole, dopo una prova da 21 punti, 8 rimbalzi e 17 assist in 28 minuti: ‘Il mio compito è far integrare i nuovi, e guidarli nella direzione in cui vogliamo andare’
OKC ora ha un roster più lungo, versatile ed esperto, con tante soluzioni (compreso un Mitch McGary apparso in palla di recente), e qualcosa si è già visto in queste prime due partite (Westbrook-Augustin insieme, Novak da stretch-four…).
A beneficiarne dovrebbe essere principalmente la fase offensiva: per play type i Thunder sono tra le ultime 10 squadre NBA sia per volume di gioco che per punti segnati ogni possesso in situazioni di spot-up, con i soli Ibaka e Morrow in grado di produrre sopra la media della lega. Decisamente troppo poco in una squadra con due dei migliori attaccanti del mondo…
Con Singler, Augustin e Novak sicuramente migliorerà anche la selezione di tiro, che alla pausa per l’ASG vedeva OKC fare meglio solo di Minnesota nella Western Conference.
Il potenziale è di quelli devastanti, la vera incognita sono le condizioni fisiche di Durant. Con lui al 100% e con questo Westbrook, OKC ha tutte le carte in regola per far saltare il banco...