NBA on fire: Tony Snell
I Bulls sono terzi nella Eastern Conference con 34 vittorie in 54 partite
Nella bella vittoria di ieri sui Cleveland Cavs, uno dei protagonisti è stato senza dubbio Tony Snell, swingman al secondo anno nella lega dopo esser uscito con una stagione d'anticipo da new Mexico.
A Febbraio Snell viaggia con medie di 18.3 punti, 3 rimbalzi, 1.8 assist e un recupero, con un notevole 68% dal campo (60% da tre) ed un astronomico +18.5 di plus/minus medio.
Eccolo in azione proprio contro i Cavs:
Snell è il classico '3 and D', con buon atletismo che gli permette di essere efficacie in transizione ed in situazioni dinamiche. Mette raramente palla a terra (oltre il 65% delle sue conclusioni arrivano senza palleggiare), preferendo appostarsi sul lato debole per punire i raddoppi sui frequenti post-up di Gasol e company, sia con il tiro da fuori che con tagli precisi nel cuore della difesa.
Chicago ha bisogno come il pane di un giocatore difensivamente 'da Bulls' che sappia anche metterla con continuità da dietro l'arco, specialmente ora che Mirotic sembra aver colpito in pieno il 'rookie wall'.
Dunleavy è rientrato, ed a breve lo seguirà anche Hinrich, quindi per l'ex New Mexico non sarà facile mantenere un posto in rotazione, ancor di più considerando l'ostinazione di Thibs nel caricare di minuti i suoi 'preferiti' - per poi pagare puntualmente dazio agli infortuni ai playoff- e di fidarsi poco dei giovani.
Per Synergy Sports, il ventitreenne esterno chiude il 39.7% dei suoi possessi in situazioni di spot-up, nelle quali segna qualcosa come 1.20 punti per possesso, dato che lo pone tra i migliori nella NBA (90.3 percentile).
(In generale i Bulls oltre a Snell hanno almeno altri due specialisti in questo tipo di situazione, Aaron Brooks (96.1 percentile) e Jimmy Butler (89 percentile), ed infatti sono quarti NBA in spot-up con 1.05 punti per possesso.Però i numeri ci dicono anche che non utilizzano abbastanza quest'arma, che costituisce il 18.3% delle 'ply-type' totali, dato che equivale al diciottesimo posto NBA)
Inoltre sia l'attacco che la difesa migliorano con Snell in campo, e nei 306 minuti in cui è stato schierato in coppia con Brooks la squadra ha fatto registrare un net rating di +9, concedendo appena 98.8 punti ogni 100 possessi.
Con Noah che sembra pian piano tornare il fantastico giocatore dello scorso anno (con lui al 100% buona parte dei problemi difensivi dovrebbero sparire....), e con la crescita di Butler, Snell e gli altri giovani, Chicago ha tutte le carte che servono per vincere la Eastern e arrivare in finale.
Una cosa è certa, questo team ha ancora tanto, tanto margine di miglioramento sui due lati del campo.
(Lo dimostra il fatto che l'articolo è finito senza aver citato neanche una volta 'Derrick Rose')