NBA on fire: Robert Covington
A Philadelphia si lavora per il futuro, il focus è sulla crescita dei tanti giovani del roster.

I 76ers hanno un piano ben definito, orchestrato da Sam Hinkie, gm cresciuto sotto l'influenza di Daryl Morey.
L'idea 'economica' è quella di conservare sempre flessibilità salariale, da utilizzare per accumulare asset vari, andando in 'soccorso' di quei team che sono disposti a cedere scelte future pur di scaricare un contratto indesiderato. Si costruisce attraverso il draft (il pezzo forte però deve ancora scendere in campo...), mentre sul mercato dei free agent non c'è spazio per le mezze misure, si va di scommessa in scommessa se non c'è la possibilità di prendere una vera superstar (la stessa Houston, prima di arrivare a James Harden e Dwight Howard, ha dato l'ok ad una miriade di movimenti sul mercato, ognuno con la speranza di procurarsi un vantaggio sulla concorrenza).
L'obiettivo è quello di trovare giocatori funzionali al tipo di pallacanestro che Brown e la dirigenza hanno in mente, e bloccarli con contratti favorevoli (anche in questo caso seguendo la strada tracciata dei Rockets, che con gente come Parsons e Beverley hanno usufruito di un rapporto qualità-prezzo veramente invidiabile).
L'incredibile KJ McDaniels non ha accettato l'ormai classico quadriennale al minimo salariale (spesso con una o due sole stagioni garantite) che Hinkie è solito offrire alle seconde scelte ed alle sue scommesse, ed a Luglio ridiscuterà la sua posizione contrattuale. Robert Covington invece ha detto sì, ed il suo valore (anche come asset) cresce di gara in gara....
A Febbraio l'ala da Tennessee State viaggia con medie di 18.8 punti, 6.6 rimbalzi, 2 assist e 2.6 recuperi, tirando il 44% dal campo, il 41% da tre e l'80% ai liberi. La mappa di tiro spiega bene perchè prima dei 76ers anche i Rockets avevano puntato sul suo talento: tiri da tre o al ferro, evitando le conclusioni meno efficienti dalla media distanza Qui lo vediamo in azione nella vittoria su Charlotte:
Dopo un Novembre a dir poco disastroso, i 76ers hanno iniziato a mostrare miglioramenti, specialmente in fase difensiva (dal 1 Dicembre ad oggi hanno concesso 100.2 punti ogni 100 possessi, settimi NBA), dove emerge più facilmente l'atletismo dei tanti giovani prospetti.
In attacco invece la musica è diversa, sono ultimi per percentuale da due e penultimi da tre, oltre ad essere la squadra che perde più palloni (sia per partita che ogni 100 possessi). Con un MCW ancora in difficoltà al tiro, e senza esterni in grado di segnare da fuori con continuità, è praticamente impossibile attaccare con efficacia le difese avversarie. La squadra riesce anche a costruire buoni tiri, ma ha realizzato appena il 38% dei suoi 'uncontested shots' (unica sotto il 40%).
Covington è chiaramente il miglior tiratore del team (anche se Jerami Grant cresce a vista d'occhio, uno che lo scorso anno a Syracuse non ha segnato neanche una delle 5 triple tentate...) , e non è un caso se l'attacco passa dai 94.9 punti ogni 100 possessi con lui in campo, agli appena 87.7 quando è in panchina.
Il quintetto con lui, MCW, McDaniels, Mbah a Moute e Noel, (rara unit potenzialmente in grado di cambiare su ogni singolo blocco) in 152 minuti ha un notevole +14.9 di net rating e concede appena 86 punti ogni 100 possessi, ed è l'unica 'five-man-unit' con saldo positivo tra quelle utilizzate da Brown per almeno 40 minuti.
Covington ha braccia lunghe e versatilità per difendere più ruoli, e già dal college era un maestro nei recuperi.
E se fosse proprio lui il prossimo Parsons?