NBA on fire: Donald Sloan
Indiana ha firmato la sorpresa del weekend andando a vincere sul campo di Dallas

Durante la offseason Vogel e Bird avevano promesso che i nuovi Pacers sarebbero stati 'il team che gioca più duro di tutti', e che l'obiettivo stagionale rimaneva uno degli 8 posti playoff della Eastern Conference.
D'altronde con il roster attuale l'unico modo per vincere qualche partita è proprio quello di giocare ogni singolo possesso al 100%.
La partenza di Lance Stephenson, l'infortunio di Paul George e quelli - meno gravi- di George Hill e David West hanno ridotto veramente all'osso il talento offensivo, tanto che sembra quasi un miracolo che ci siano ben quattro squadre NBA (76ers, OKC, Pistons e Bucks) con un offensive rating peggiore del 98.3 di Hibbert e compagni.
La difesa ha inevitabilmente perso qualcosa rispetto a quella quasi storica dello scorso anno, ma resta sopra la media, ed è - per la terza stagione consecutiva- la migliore nella restricted area.
Dopo la vittoria di Dallas - seconda volta oltre i 100 e seconda vittoria, 7 in doppia cifra e 17 punti segnati in contropiede contro i soli 4 dei Mavs- i Pacers sono lì, ottavi ad Est con 6 vittorie in 14 partite, pronti a giocarsi ogni chance di arrivare ai playoff. Una situazione simile, con 'la' superstar che non dovrebbe mettere piede in campo prima del 2015/16, nella maggior parte delle squadre avrebbe creato facili alibi sia per i giocatori che per la dirigenza. Il 'tanking va così di moda ultimamente....
Vogel e Bird invece parlano di 'cultura vincente', di 'giocare duro'.
Donald Sloan probabilmente è il giocatore che più di tutti ha recepito il messaggio, e, dopo diverse stagioni ai margini della lega, sta dimostrando di valere questo livello.
Nelle 6 vittorie il playmaker da Texas A&M viaggia a 13.2 punti (45% FG, 38% 3P, 77% FT), 5.2 rimbalzi e 5 assist, con +5 di plus/minus medio e 18 di PER.
Nel 111-100 su Dallas - a qualche km da dove ha frequentato la high school- ha realizzato ben 29 punti (compresi 13 con 6 su 7 dal campo nei primi 12 minuti, decisivi per contenere la forza d'urto che i Mavs hanno mostrato spesso e volentieri quest'anno ad inizio partita), secondo exploit dopo i 31 nella sconfitta di misura a Washington (queste due prove spiegano la differenza tra i 18 di media in trasferta e i 9.9 ad Indianapolis).
Da sempre considerato un buon difensore con scarse doti offensive, ha aggiunto al suo repertorio un discreto tiro da tre ,specialmente sugli scarichi, che fa tutta la differenza del mondo, dato che costringe le difese a marcarlo più da vicino, e questo apre il resto del suo gioco offensivo.
I suoi 32 minuti a partita nascono dagli infortuni di George Hill e C.J. Watson, quando i due rientreranno lo spazio diminuirà, ma Sloan ormai è parte integrante di questi Pacers, e continuerà ad esserlo.
A 27 anni ha tagliato il suo primo, vero traguardo nella NBA: essere un vero Pacers, un membro della squadra che gioca più duro di tutti....