NBA on fire: i nuovi 'Big Three'
LBJ, Irving e Love tutti oltre i 20 punti nella vittoria casalinga contro New Orleans

Dopo i risultati altalenanti delle prime partite LeBron James ha confidato alla stampa un suo dilemma: essere più aggressivo in attacco per cercare la vittoria oppure esser più altruista per accellerare il processo di crescita dei nuovi Cavs? Contro i Pelicans The Chosen One ha trovato il giusto compromesso tra le due opzioni, chiudendo con 32 punti (9 su 17 FG, 13 su 17 FT), 12 rimbalzi e 10 assist, con +15 di plus/minus. Nell'allungo del terzo periodo ha messo a referto 17 punti, per poi lasciare il palcoscenico a Love ed Irving -26 punti in due con 6 su 7 da tre - negli ultimi 12 minuti.
Facendo girare al meglio la palla i Cavs hanno mandato a bersaglio 20 dei 37 'uncontested shots' tentati -il 54%-, con Love e Irving che insieme ne hanno buttati dentro 10 su 18.
L'ex stella di Minnesota con il suo tiro da fuori è preziosissimo, le difese sanno di rischiare la tripla quando si staccano da lui per aiutare, ma allo stesso tempo non possono contenere senza aiuti gli uno contro uno di James
ne tantomeno quelli di Irving.
Non è un caso se 19 dei 28 assist già ricevuti dal big man portano la firma delle altre due stelle del team di David Blatt (secondo Player Tracking Love ha avuto ben oltre un metro di spazio in 36 delle 39 triple tentate fino ad ora....). E' solo questione di tempo prima che l'attacco dei Cavs diventi un rebus quasi insolubile per gli avversari....
Blatt li ha tenuti tutti insieme sul parquet per oltre 30 minuti a partita, ed infatti sono l'ottavo terzetto NBA per minuti totali, 182, nei quali i Cavs hanno segnato 111 punti ogni 100 possessi ma ne hanno subiti 109.8.
Che fosse la difesa 'il' problema lo sapevamo già....
Pillole:
-Udite, udite, San Antonio dopo 6 partite ha il terzultimo attacco NBA con soli 96.7 punti segnati ogni 100 possessi.... Nella storica vittoria in casa dei Clippers l'MVP spetta ad un Kawhi Leonard dominante sui due lati del campo
-occhio a Dennis Schroder, 12 punti con 3 su 5 da due e 6 su 6 ai liberi nel solo ultimo quarto della vittoria degli Hawks al Madison square Garden. Nelle ultime tre il playmaker ventunenne ha realizzato 35 punti in 62 minuti, tirando 11 su 17 dal campo e 13 su 14 ai liberi. Dopo aver superato Shelvin Mack per il ruolo di secondo play, ora punta al bersaglio grosso....
-Ottimi segnali da parte di Derrick Rose, 24 punti, 7 assist e +14 di plus/minus nella vittoria dei Bulls contro i Pistons. Dopo 8 partite Chicago è quinta NBA per punti segnati ogni 100 possessi (108.1), e tredicesima per quelli subiti (101.5). Qualcuno ha parlato di calo prevedibile in difesa dopo l'arrivo di tanti atleti più votati all'attacco come Gasol, Mirotic, Brooks e McDermott, e ci può anche stare come idea.
Però nei 110 minuti giocati da Rose l'attacco cala leggermente (106.5), e la difesa torna a numeri 'da' Bulls, con 87.7 punti subiti ogni 100 possessi.
Lo stato di salute del playmaker dei Bulls resta il più grande x factor della Eastern Conference, se non della NBA....
-Detroit è ultima NBA con il 41% dal campo, e penultima nei liberi con il 65%. Preoccupante l'avvio di Andre Drummund, 9.6 punti e 11.7 rimbalzi con il 42% da due ed il 37% dalla lunetta, appena 12.8 di PER dopo due stagioni stabilmente sopra il 20. Van Gundy paga l'assenza di Meeks, che nelle intenzioni doveva essere il tiratore che apriva gli spazi per il gioco interno dei tre big man. Durante la preseason aveva lasciato intendere che avrebbe abbandonato l'assetto con Smith, Monroe e Drummond insieme, ma la partenza negativa lo ha indotto a cambiare idea. In 53 minuti insieme - ancora troppo pochi per trarre qualunque conclusione- i tre hanno prodotto un net rating di +1.2.
-seconda vittoria in stagione per i Pacers, guidati da un Roy Hibbert sontuoso in attacco (29 punti con 11 su 21 da due e 7 su 7 ai liberi) e dall'improbabile coppia composta da A.J. Price (contratto di 10 giorni, 21 punti e +17 di plus/minus, 10 nell'ultimo quarto) e Lavoy Allen (12 più 15 rimbalzi e 3 assist). L'ex big man dei 76ers, approfittando dell'assenza di David West, pian piano è riuscito a ritagliarsi un ruolo importante in rotazione, tanto che con lui in campo i Pacers segnano 12.2 punti ogni 100 possessi in più degli avversari, e dominano anche a rimbalzo. Il secondo-anno Solomon Hill nelle ultime 5 segna 15.8 punti con il 48% dal campo ed il 33% da tre.