Wojnarowski rivela ulteriori dettagli sulla vicenda Hawks
Il reporter di Yahoo! Sports fa ulteriore chiarezza sulla vicenda che ha portato alla rimozione di Bruce Levenson e alle accuse nei confronti di Danny Ferry
Se Adrian Wojnarowski è il migliore nel suo campo, un motivo ci sarà. Il reporter di Yahoo! Sports è riuscito ancora una volta a fare chiarezza su una vicenda come quella che ha colpito gli Atlanta Hawks che, finora, aveva diversi punti oscuri, o quantomeno controversi.
Facciamo un piccolo passo indietro. A far venire a galla tutta questa storia è stato Michael Gearon Jr, uno degli owner di minoranza degli Atlanta Hawks. Dopo una conference call con il GM Danny Ferry, Gearon rimase piuttosto sorpreso dai commenti di stampo razzista del GM e decise di inviare prima una mail a Levenson, il proprietario di maggioranza, e poi di fare partire un'indagine interna per capire se c'erano stati precedenti di questo tipo. Questa indagine interna, condotta da una serie di legali e di investigatori privati, ha portato al ritrovamento della mail che ha fatto nascere tutta la vicenda e che ha spinto la NBA a sollevare Bruce Levenson dal suo incarico.
Adesso, però, è il momento di fare un pò di chiarezza sui rapporti interni alla dirigenza degli Atlanta Hawks ed è qui che Wojnarowski entra in gioco con la sua analisi accurata. Michael Gearon Jr, l'owner di minoranza che ha portato a galla questa storia, inizialmente aveva molta influenza all'interno della dirigenza. Ma questi giorni, ormai, erano alle spalle. Levenson e Ferry, infatti, erano riusciti ad isolare Gearon, riducendo al minimo la sua influenza decisionale all'interno del front-office.
Quindi, adesso, cercate di immaginare la conference call tra Ferry e gli owner di maggioranza. Il GM degli Hawks è al telefono con delle persone che non apprezza più di tanto ma verso le quali è comunque tenuto a riportare tutte le informazioni del caso in materia di free-agency. Dall'altro lato del telefono, invece, c'è Gearon Jr, che non aspetta altro che un'opportunità per screditare Ferry e i suoi collaboratori.
Ferry, durante la conference call, servirà questa opportunità a Gearon Jr su un piatto d'argento. Il GM degli Hawks inizia a stilare una lista degli obiettivi dei free-agent, citando pregi e difetti di ognuno di essi. All'inizio si parla di Carmelo Anthony e Ferry non ha molti peli sulla lingua riguardo al giocatore dei Knicks:
"Può tirare qualunque (....caz**) di cosa che gli passi per le mani ma può rovinare la squadra in tanti altri modi," dichiara Ferry nella trascrizione della conference call ottenuta da Yahoo! Sports.
"Quindi vale davvero i 20 mln di dollari all'anno? Non ne staremo neanche a discutere, se giocasse nel modo corretto."
In realtà, gli Hawks non hanno mai avuto una reale chance di firmare Carmelo Anthony ma hanno avuto buone possibilità di mettere sotto contratto Luol Deng. Atlanta avrebbe fatto due offerte a Deng, un biennale da 20 mln e un annuale da 10 mln, entrambe le proposte sono state respinte del giocatore. Ferry era il principale sostenitore dell'ipotesi di mettere sotto contratto Deng ma non riuscì a convincere il giocatore. Forse, anche per questo motivo le sue parole su Deng furono così dure e fuori luogo.
"C'è ancora un pò di africano in lui, " dice Ferry. "E' come una persona che ha un bel negozio che usa come facciata ma che nel retrobottega vende merce di contrabbando".
Il GM degli Hawks insinua che Deng sia una persona poco affidabile e dal carattere infido e quando queste parole escono dalla sua bocca, Gearon Jr risponde a modo suo:
"Oh mio Dio....mi sembra di sentire Sterling nella registrazione di TMZ...che sta dicendo?"
Nonostante l'iniziale indignazione, Gearon Jr non blocca Ferry ma lo lascia parlare e il GM degli Hawks continua a leggere i report sulla personalità di Deng, evidenziandone ulteriori difetti.
"Per esempio, può uscire allo scoperto diventando la fonte anonima di una storia e due giorni dopo è capace di negare tutto davanti ai giornalisti e dire 'Io non so niente, come potete attribuirmi una frase del genere?'
Ferry continua a parlare di Deng e cita delle fonti relative al suo periodo ai Chicago Bulls: 'E' stato un bravo ragazzo a Chicago. Vi diranno che era molto adatto alla cultura della squadra ma non era certamente uno che fondava quel tipo di cultura. Giocava duro e si impegnava molto ma era anche molto preoccupato che la sua bambolina fosse quella meno venduta nello store della squadra, o che non venissero vendute abbastanza cose con la sua faccia nel negozio della squadra....diciamo che è un tipo complesso".
Ferry si è giustificato dicendo di aver letto semplicemente dei report e che quelle parole non rispecchiano il suo reale pensiero sul giocatore ma dalle trascrizioni ottenute da Yahoo! Sports si nota piuttosto bene che le considerazioni fatte sono frutto del pensiero di Ferry, che creava anche delle supposizioni basandosi sulle fonti che gli avevano fornito i report.
Alcuni dirigenti degli Hawks che hanno difeso pubblicamente Ferry hanno riferito a Wojnarowski che, in realtà, stentano a credere alla versione del GM e che in privato hanno sostenuto che tutte quelle considerazioni fossero state scritte da lui e non da fonti esterne.
Per quanto riguarda Gearon Jr, invece, si nota come la sua velocità nell'aggredire Ferry e nel far partire un'indagine interna sia anche frutto di una certa antipatia nei confronti del GM e che il dirigente non ebbe la stessa reazione stizzita quando ricevette la famosa mail incriminata di Bruce Levenson. Nel 2012, infatti, Gearon rispose a quella mail in modo molto rapido ed informale, dicendo che a causa di impegni non aveva tempo per fare considerazioni approfondite ma non mostrando nessun tipo di sdegno o stupore.
In tutta questa storia, dunque, nessuno sembra davvero innocente. Gearon non è un certo un paladino dell'integrazione razziale ma ha semplicemente sfruttato questa vicenda per liberarsi di due persone che odiava come Levenson e Ferry. Lo stesso GM degli Hawks, che ha provato a difendersi con una scusa ben poco credibile, non è certo una vittima in questa storia. Non è semplicemente caduto in una trappola tesagli da Gearon ma ha fatto considerazioni fuori luogo e assolutamente non inerenti al valore tecnico di un giocatore, forse perchè scottato dal suo rifiuto.
Tornando indietro, il tempismo per Gearon Jr è stato perfetto. Una conference call con un GM che non ha voglia di parlare con lui e che fa considerazioni del tutto fuori luogo, la conversazione è registrata e Ferry commette il più grosso errore della sua carriera, mostrare un comportamento tutt'altro che professionale davanti ad una persona che vuole toglierlo di mezzo e che ha gli strumenti per farlo.
Adesso la domanda principale per il CEO degli Hawks Steve Koonin è la seguente: Ferry può davvero essere ancora un leader credibile all'interno della franchigia e può ancora godere di un certo tipo di rispetto in giro per la Lega?
Ferry ha costruito una rete di amicizie e di connessioni in NBA, in molti lo stimano ma il suo modo di lavorare, criticato da tante altre persone all'interno della NBA, lo ha reso sempre meno popolare e ha fatto scemare la sua credibilità.
Una cosa è chiara in questa brutta vicenda, nessuno è innocente. Tutti hanno le mani sporche e non ci sono vincitori. Neanche Michael Gearon, che adesso avrà la possibilità di riprendere il potere perso nella franchigia. L'owner di minoranza degli Hawks non si può considerare un vincitore, si è comportato da opportunista e non ha fatto nulla per eliminare Levenson e Ferry. Entrambi, infatti, si sono suicidati con le loro stesse mani. Una brutta storia, in tutti i sensi.