La D-League apporta alcuni cambiamenti al regolamento

Esatto, sono d'accordo

Premesso che c'è molto lavoro da fare ma secondo me è una modifica che può avere un senso. Chi gioca in D-League lo fa esclusivamente per salire in NBA. Con contratti che prevedono un'interazione più diretta (l'idea "generale"di Melo) sicuramente si stimolerà un numero maggiori di statunitensi a giocare in D-League alzando sicuramente il livello è rendendo la lega più "selettiva". Un'altra cosa da fare sarebbe aumentare i salari, per evitare la fuga di giocatori all'estero (Parlo da un punto di vista statunitense e non Europeo) visto che molti vengono in Europa principalmente per i soldi ( in Cina vanno solo per quello...). Magari si potrebbe modificare il format andando a sviluppare contratti con degli anni obbligatori in D-League e successivamente delle clausole per la NBA, costringendo i giocatori ad anni "forzati" e costringendoli quindi a migliorare gli aspetti più carenti del loro gioco(Come dici tu, fondamentali prima di tutto, quasi totalmente assenti negli americani). In linea di massima c'è molto da migliorare, veramente tanto, ma ci sono i presupposti per fare una cosa rivoluzionaria (ancora una volta per l'NBA) ma ci vorrà tempo e idee ben precise.

Peró le modifiche che vuole apportare melo per me non sono inerenti al gioco lui vorrebbe solo che i giocatori avessero dei contratti fatti in modo che i giocatori si possano spostare da nba a d league senza decadali ecc. Per me invece si dovrebbe farla diventare un luogo dove sviluppare i giocatori e non dove fare 40elli easy sopratutto visto che molti giocatori non hanno un coach vero fino ai 18 anni circa e quindi anche la mancanza di fondamentali in molti giocatori

Assolutamente, per questo sono d'accordo con le recenti dichiarazioni di Melo nel volerla modificare, anche riuscendo a costruire un campionato "decente" e sopratutto utile sia per i piccoli giocatori (in termini di soldi) sia per le squadre (selezionare con reale cura i giocatori da portare su)

Condivido la tua idea, c'è da dire che stiamo parlando di due situazioni completamente diverse, anche il fatto di essere leghe chiuse (NBA, D-League) incide tantissimo. Il fatto di non presentare promozioni e retrocessioni, uniti al fatto che le squadre della D-League sono ufficialmente di proprietà di quelle NBA presenta una situazione diversa. In D-League non puoi ricevere una promozione in NBA ed essendo squadre "minori" di quelle" NBA il loro ruolo è solo ed esclusivamente quello di promuovere volti nuovi e talenti nascosti. In serie B c'è il discorso della promozione (ed una singola squadra promossa per me è vergognoso ma questo è un altro discorso) che stimola le squadre a puntare direttamente alla serie maggiore e poiché sono squadre separate da quelle di serie A, puntano solo a vincere e costruiscono sul breve termine (Vincere e ricevere la promozione) al contrario di promuovere squadre giovani e futuribili. Con le dovute eccezioni naturalmente. Spero di essermi spiegato!

Sfortunatamente peró non viene usata per sviluppare i giocatori ma più per far fare numeri abnormi ai giocatori per farsi e questo secondo me non li migliora

quello che dovrebbe essere da noi la serie B,purtroppo riempita di veterani italiani e nessuno straniero...

Personalmente la D-League mi ha sempre intrigato (Certamente non per il livello o la qualità del gioco), ma pensare che l'NBA ha un vero e proprio laboratorio dove poter sperimentare regole e proporre giovani giocatori o allenatori, mi sembra una trovata sensazionale. Una versione avanzata del "vivaio".