David Blatt a Sportando: Vogliamo costruire un grande Darussafaka
Le parole di David Blatt a Sportando dopo il suo discorso ai ragazzi dell'Adidas Eurocamp di Treviso

Blatt: Sono tornato negli Stati Uniti ad Aprile e avevo quattro interviste con squadre NBA, rimanere in NBA era la mia idea iniziale. Ma prima di iniziare il percorso di interviste, mi ero già seduto a tavolino con il Dogus e avevamo deciso di lavorare insieme, se non avessi trovato offerte interessanti in NBA. Non ci sono state proposte davvero irrinunciabili dalla NBA e quindi ho accettato la proposta del Dogus. Avevo anche altre opzioni in Europa ma la voglia del Dogus di programmare e costruire qualcosa di importante mi ha convinto.
Domanda: Il Darussafaka vuole diventare una grande realtà anche in Eurolega e sta mettendo a disposizione un budget molto importante. Ci sono indiscrezioni che parlano di piú di 30 mln di euro, può confermare?
Blatt: Credo che alcune delle voci che stanno circolando siano esagerate. Ti dico una cosa: quando ero piccolo ero dal giornalaio e stavo leggendo uno dei giornali. Poi chiedo a lui: quando costa questo giornale? E lui mi risponde 40 dollari. Io gli dico: Come 40 dollari? Qui c'è scritto 4 dollari. E lui alla fine mi dice: non credere a niente di quello che c'è scritto sui giornali.
Domanda: Ha già degli obiettivi di mercato in mente?
Blatt: Parliamo quotidianamente con Demirel per costruire una squadra e sicuramente ho già dei nomi in mente. Dobbiamo trovare giocatori che abbiano il giusto carattere e la giusta mentalità per portare la squadra in alto.
Domanda: Tornando alla sua esperienza a Cleveland, ha raggiunto le Finals il primo anno perdendo 4-2 contro Golden State. L'anno successivo è stato licenziato nonostante la squadra fosse al primo posto nella Eastern Conference. Molti hanno pensato che Cleveland l'abbia trattata in maniera ingiusta. Ritiene che il trattamento sia stato ingiusto nei suoi confronti?
Blatt: Non credo sia quello il problema. Che il trattamento sia stato ingiusto o meno dal mio punto di vista non conta. L'unico rimpianto é quello di non aver potuto giocare le finali con un roster piú lungo. E non mi riferisco solo agli infortuni di Irving e Love ma anche ad avere giocatori come Jefferson o Frye in uscita dalla panchina in grado di contribuire davvero. Quello é il mio unico rimpianto.
Domanda: Ha allenato qui a Treviso per due anni, ha ancora buoni ricordi di questa cittá?
Blatt: Assolutamente, non tornavo qui da diversi anni ma appena ho rimesso piede in città sono stato travolto dalle emozioni. Ho vissuto dei momenti davvero speciali qui a Treviso e anche la mia famiglia si é trovata benissimo. Ho lavorato con persone fantastiche, partendo da Ghirardin passando per Biasin. In squadra avevo grandi giocatori, Bargnani, Soragna, Mordente, Goree, Zizis...erano davvero gli United Colors of Benetton. E quando sono tornato e ho incontrato molte persone con le quali avevo lavorato qui, le emozioni sono state davvero indescrivibili.
Domanda: Ricorda ancora quelle finali Scudetto contro la Fortitudo?
Blatt: Serie incredibile, il livello era altissimo. Guardo ancora adesso le partite di quella serie. Se vai a rivederle, noterai l'incredibile numero di canestri difficili segnati da Bargnani, Zisis, Mordente. Tiri davvero difficili ma che andavano dentro con continuità, che erano frutto di talento. Tutta la serie fu di altissimo livello, entrambe le squadre avevano dei roster pieni di talento. Il livello in Italia in quel periodo era pazzesco.
Domanda: Adesso Fortitudo e Treviso si sono incontrati in semifinale di A-2
Blatt: Si, l'ho saputo. Purtroppo i tempi sono cambiati. Treviso non ha più quei giocatori come la Fortitudo non ha più Belinelli, Mancinelli e tutti gli altri.