Garbajosa: Scariolo avrà un benedetto problema con i convocati per i Giochi
Interessante intervista dell’ex giocatore spagnolo

Garbajosa ha definito “benedetto” il problema che avrà Scariolo nel momento di scegliere i 12 che parteciperanno ai Giochi di Rio. “Logicamente ci si sta già lavorando. C’è una batteria di 18-22 giocatori che possono far parte della lista senza che nessuno si sorprenda. L’importante è che stiano in salute e rendano al proprio livello. Quando ci sarà da prendere una decisione il problema sarà di Scariolo”. Il madrileno ha poi aggiunto che per la pallacanestro spagnolo deve essere “un gran privilegio, non solo avere tanti buoni giocatori, ma il fatto che ci tengano molto, che ad ottobre già parlino di nazionale, della loro voglia di esserci e che Sergio conti su di loro. Questo deve renderti orgoglioso ed ottimista”.
L’ex giocatore di Baskonia, Real e Unicaja è poi passato alla pallacanestro nazionale, analizzando l’ottimo inizio di stagione di Valencia. “Dal momento che siamo abituati al dualismo tra Real Madrid e Barcelona, credo che sia un’ottima notizia per la pallacanestro spagnola. È un progetto che da molti anni gli consente di essere tra i migliori e quest’anno hanno fatto un’ulteriore passo in avanti, un passo molto grande. Vengono guardati con ammirazione ed invidia non solo perché vincono ma anche perché giocano bene ed hanno un grande tifoseria”.
Ovviamente non manca un riferimento all’attuale querelle tra FIBA ed Euroleague. “Credo che un conflitto non è mai positivo e credo che ci vorrebbe un intento comune da parte di tutti, la Federazione che rappresento, la Euroleague, la FIBA e le altre federazioni nazionali. A volte si produce questo tipo di situazione però la strada giusta è la negoziazione. Una scissione non è mai positiva. C’è un calendario sovraccarico ed è necessario che ci sia uniformità di criterio tra tutte le competizioni affinché sia meglio per tutti, giocatori e tifosi”.
Infine, un pensiero particolare per Kobe Bryant, che Garbajosa ha affrontato durante il suo passaggio in NBA con i Toronto Raptors. “Credo che Kobe abbia apportato qualcosa che va aldilà del gioco. È stato un riferimento, un’immagine, per la sua competitività, per essere stato in una squadra come i Lakers per tutta la carriera e per l’impegno con la sua nazionale. Come sempre accade, negli ultimi anni tutti gli abbiamo sparato un po’ addosso e adesso che si ritira parliamo di quanto era grande. Questo è ingiusto. Gli anni passano ma ci sono giocatori che stanno al di sopra di tutto”.