Liga ACB, Semifinali gara3: Real e Unicaja vincono all'overtime
A La Fonteta decide una tripla di Llull a due secondi dalla fine mentre al Martín Carpena vince l’orgoglio dell’Unicaja
Continano le emozioni nelle semifinali dei playoff della Liga Endesa. Il Real Madrid si riprende il fattore campo espugnando La Fonteta di Valencia al termine di una gara combattutissima e risolta solo all’overtime da una giocata di Llull a 2” secondi dalla fine, dopo un finale dei regolamentari convulso. Nell’inferno verde del Martín Carpena invece, l’Unicaja rimane vivo sfruttando il fattore del proprio pubblico riaprendo, o quanto meno prolungando, la serie.
Valencia Basket 100 – Real Madrid 103 (serie 1-2)
Una partita da registrare e conservare. E’ l’unica cosa da fare per una partita in cui c’è di tutto: sorpassi, controsorpassi, allunghi, rimonte, canestri allo scadere, instant replay e finale al cardiopalma. Succede di tutto alla Fuente San Luis di Valencia, in un ambiente straordinario grazie al caldo pubblico valenciano. Succede anche che la gara sembrava vinta dai padroni di casa ma viene poi vinta dagli ospiti all’overtime con un canestro di Llull a meno di 2” dalla fine. A trionfare è infatti il Real Madrid, riprendendosi il fattore campo ed avendo il primo match point già giovedì in gara 3. Non mancano nemmeno le polemiche. Ma andiamo con ordine. Valencia è ancora priva di Ribas, oltre che del lungodegente Loncar, ma vuole ripetere la vittoria di gara 2 sfruttando il calore degli oltre 8.000 de La Fonteta. Il Real invece, vuole invece riprendersi immediatamente il vantaggio nella serie. L’inizio segue infatti questo copione con le merengues a fare la parte del campione ferito nell’orgoglio e deciso a vendicarsi: il leader non può che essere l’MVP Felipe Reyes che trascina i suoi con 8 punti in avvio, di cui due triple (3-8, min. 2). L’andaluso è l’autentico dominatore di inizio partita, aggiungendo due stoppate ed arrivando a metà quarto già in doppia cifra (chiuderà il primo quarto con 12 punti). Il Real impone in avvio il suo ritmo elevato controllando i rimbalzi e accelerando. I primi minuti sono di grande intensità e Valencia sembra adattarsi trovando il canestro solo da fuori grazie a due triple di Harangody (10-14, min. 5). Pian piano però, inizia ad avere la meglio la ragnatela difensiva disegnata da Laso: i blancos bloccano letteralmente il gioco interiore valenciano, così decisivo in gara 2, costringendo i ‘taronja’ ai soli tiri da fuori. Quattro punto di Ayón danno la doppia cifra di vantaggio al Real (10-20, min. 7). Duran ferma così la partita per placare il ritmo elevato che tanto piace al Madrid ma che invece fa male ai suoi, ricorrendo anche alla panchina per cambiare qualcosa. Ci pensa quindi Dubljevic, a tre minuti dalla fine, a dare a Valencia il primo canestro della gara dal pitturato. Il Real però si sente a suo agio a questi ritmi ed a beneficiarne è il tiro da tre, così poco efficace in gara 2: i blancos chiuderanno il primo quarto con 5/8 dai 6,75. Ci pensano Llull e Rivers ad allungare con due bombe ma Valencia è ancora costretta ad adattarsi ed a rispondere con Nedovic e Vives. Il primo quarto si chiude così 18-26. La partita si prospetta quindi molto diversa dall’episodio precedente ed infatti il secondo quarto continua ad essere un duello di triple: il Real inizia con due errori e Valencia ne approfitta riportandosi sotto con un parziale di 7-0 grazie a cinque punti consecutivi di Aguilar ed al canestro di Vives (25-26, min. 12). Il problema dei padroni di casa però è il controllo dei rimbalzi: il Real arriva addirittura a prendere quattro rimbalzi offensivi nella stessa azione e, nonostante questa si concluda con l’errore di Carroll, è comunque un segnale negativo per i padroni di casa. Ci pensa Slaughter per i madrileni ad interrompere il parziale negativo con un gioco da tre punti (25-31, min. 14). La partita comunque si sposta pian piano sui binari preferiti di Valencia: intensità ed emotività. Il trascinatore è Dubljevic che con sei punti consecutivi trascina i suoi al pareggio (31-31, min. 16). Il Real torna invece ad abusare del tiro da fuori, così come già successo in gara 2, e poco dopo Valencia trova il sorpasso grazie ad un’incredibile giocata di Van Rossom: penetrazione chiusa con schiacciata ad una mano sulla testa di Mejri (34-33, min. 17). Laso è costretto a chiedere timeout vedendo la partita cambiare. I blancos sembrano infatti risentire psicologicamente dello svantaggio come dimostrano due errori consecutivi in contropiede di Llull e Mejri. Ci pensa Carroll con una tripla a riportare i suoi avanti (34-36, min. 19). Nel finale il Real riesce comunque a spezzare il ritmo offensivo di Valencia con una zona 3-2 che costringe nuovamente i padroni di casa ad affidarsi al tiro da fuori, ma a chiudere avanti il primo tempo sono i ‘taronja’ grazie ai liberi di Van Rossom, 40-39. Il riposo lungo non aiuta di certi gli uomini di Duran che nel secondo quarto sono riusciti a girare la gara mettendola sulla lotta, spezzando il ritmo imposto in avvio dal Real con molti falli, frutto della grande intensità. L’avvio di terzo quarto vede un botta e risposta tra le due squadre con le triple di Harangody e Van Rossom e la risposta di Rudy ed Ayón con un gioco da tre punti (46-45, min. 22). La partita continua ad essere una lotta emozionante ed ogni canestro era una piccola conquista sulla difesa avversaria. Ayón e Rudy danno due volte il vantaggio al Real, ma a rispondere è Lucic con cinque punti consecutivi (53-51, min. 25). Fernández è però deciso a trascinare i suoi in questo quarto e con una tripla li riporta avanti; a lui si aggiunge poco dopo Nocioni con quattro punti consecutivi ma Valencia è ancora lì grazie alla tripla di Harangody (59-59, min. 27). Il “Chapu” però non si lascia intimidire e chiude con una tripla il parziale personale di sette punti consecutivi (61-62, min. 28). Ma ancora una volta il momento madrileno dura poco perché Duran ferma subito la partita con un timeout. I suoi reagiscono alla grande con un parziale di 9-2 a chiudere il terzo quarto, aperto da una tripla di Vives e terminato da una schiacciata dello stesso catalano dopo un gran recupero di Nedovic (70-64). E’ ancora Vives il protagonista in avvio di quarto periodo con una tripla ed un libero che danno a Valencia un vantaggio di dieci punti (74-64, min. 32). E’ il momento di massima difficoltà per il Real che prova a rimettere ordine con la zona 3-2, già efficace nel secondo quarto. Il primo tentativo di rimonta ospite, guidato da una gran schiacciata di Rudy, viene immediatamente contrastato da Sato con una tripla (79-69, min. 34). A poco a poco però la difesa del Real inizia ad ottenere i risultati sperati: le merengues si riavvicinano grazie a cinque punti consecutivi di Slaughter e la tripla di Rudy (79-77, min. 36). Duran ferma la partita ma il Real continua la sua marcia arrivando al -1 grazie a due liberi ancora di Fernández (81-80, min. 37). Il Madrid non riesce però a completare l’opera e trovare il sorpasso e Harangody dà un po’ di ossigeno ai suoi, che cercano in tutti i modi di resistere al ritorno dei campioni d’Europa (85-80, min. 38). A questo punto torna nella partita Reyes, proprio nel momento in cui i suoi ne hanno più bisogno: Rodríguez sbaglia la tripla dall’angolo ma l’MVP lotta a rimbalzo pescando il quinto fallo di Lishchuk. Il capitano mette letteralmente in difficoltà i lunghi avversari ed i compagni si affidano a lui. Felipe non delude, lotta e con ben otto liberi consecutivi permette ai suoi di ritrovare la parità (88-88, min. 40). L’ultimo attacco è per Valencia e qui succede di tutto: Van Rossom rischia di perdere il pallone ma riesce a passarlo comunque ad Harangody che riesce incredibilmente a trovare il canestro da lontano nonostante la difesa di Llull. Il pubblico esplode ma gli arbitri non sono convinti e decidono di affidarsi all’instant replay. Sono attimi concitati: i giocatori di Valencia esultano ma Aguilar e Martínez dalla panchina non sembrano fiduciosi. Gli arbitri sembrano convalidare il canestro con Duran e Laso a scambiarsi già la mano. Ma un ultimo sguardo alle immagini chiarisce il tutto: il tiro è arrivato fuori tempo massimo per soli due decimi. Il Real avrebbe così l’ultimo possesso ma il tentativo da metà campo di Llull non va: si va all’overtime, degna conclusione di una partita incredibile. Il Real, si sa, è una squadra di campioni ed al supplementare appare proprio Llull: il menorchino realizza cinque punti in avvio, più di quanti non ne abbia realizzato in tutta la partita (4 punti con 1/7 dal campo). Anche Valencia però non è da meno ed a rispondere è Harangody (93-93, min. 42). Gli ospiti però continuano a trovare nuove armi e stavolta è il “Chacho” Rodríguez a guidare i suoi con un gioco da tre punti ed una penetrazione (95-98, min. 44). Valencia vede il baratro quando nell’azione successiva Van Rossom si becca la stoppata di Slaughter ma rivede la luce quando Reyes commette il quinto fallo su Nedovic che avvicina i suoi con due liberi. Rudy va vicino alla palla persa ma subisce fallo e rimette distanza dalla lunetta. Vives è eroico oggi e pareggia i conti con un tripla (100-100, min. 45). Mancano 19” e dopo il timeout il Real si affida a Llull, marcato da Nedovic. Passano i secondi, palleggio a destra, palleggio a sinistra e tripla incredibile, nonostante il contatto con il serbo. Lo stesso Nedovic ci prova da metà campo ma la sua preghiera non viene accolta. Vince il Real 100-103 al termine di una partita davvero fantastica, riprendendosi il fattore campo e potendo già sfruttare il match point giovedì. Per gli uomini di Laso è una grande vittoria anche per come è arrivata perché nonostante l’inizio, hanno subito ancora una volta l’intensità messa in campo dagli uomini di Duran, riuscendo a spuntarla solo grazie al cuore dei suoi campioni, Rudy (+21 di plus/minus), Reyes e Llull su tutti; soprattutto quest’ultimo diventa l’eroe della serata dopo essere stato per molti tratti spettatore della gara. La giocata del menorchino è davvero la conclusione più adeguata per una partita da tramandare ai posteri. Valencia invece, ha poco da rimproverarsi: i ‘taronja’ hanno dato davvero tutto ed hanno ceduto solo di fronte ad una giocata straordinaria di Llull. La serie è però ancora lunga e gli uomini di Duran proveranno ad annullare il match point del Real per poi tornare a giocarsela al Palacio. Sembra durissima a questo punto ma il cuore dei valenciani non deve essere sottovalutato. Ma soprattutto l’augurio di tutti è che questa serie continui a regalare emozioni.
Valencia Basket: Harangody 21 con 8 rimbalzi e 22 di valutazione, Vives 17 con 4/6 da tre, Van Rossom 14 con 5 assist, Dubljevic 13 con 9 rimbalzi e 19 di valutazione
Real Madrid: Reyes 21 con 11/12 ai liberi e 28 di valutazione, Rudy 20 e 21 di valutazione, Ayón 13, Llull 12 e 9 assist
Unicaja 89 – FC Barcelona 84 (serie 1-2)
L’Unicaja Málaga resuscita letteralmente e trascinato dal pubblico del Martín Carpena riesce ad avere la meglio su Barcelona allungando la serie al termine di una partita risolta solo all’overtime. E’ una grande prova d’orgoglio quella degli uomini di Plaza, davvero rivitalizzati dal tifo degli oltre 9.000 tifosi presenti sugli spalti. Come già successo nella serie di quarti con Baskonia, l’inno malagueño risuona forte in quello che è un autentico inferno verde. La serie ha avuto fino ad ora un unico padrone ma la differenza rispetto agli altri due episodi è chiara sin dall’inizio: Stefansson apre con cinque punti consecutivi, e Vázquez lo segue a ruota (7-3, min. 2). I padroni di casa continuano a scappare grazie ad altri cinque punti, stavolta di Granger, e ad altri due punti di Vázquez, stavolta con una schiacciata a rimbalzo offensivo (14-6, min. 5). Pascual non chiama timeout: Barcelona infatti, nonostante abbia dominato la serie fino a questo punto, è ben consapevole di dover lottare e si adegua subito. Il trascinatore, come sempre in questi playoff, è Satoransky: una tripla, un rimbalzo, un assist e due recuperi culminati con due schiacciate in solitaria, oramai immagine abituale degli highlights di questi playoff. Il parziale è di 0-13 (14-19, min. 8). L’Unicaja subisce il colpo anche perché la tripla di Toolson che pone fine al parziale, trova immediatamente la risposta di Huertas (17-22, min. 9). Il quarto si chiude 20-24, e la sensazione è che dopo l’entusiasmo iniziale la partita ricalchi il resto della serie, con il Carpena a trasformarsi nel Palau. Il Barça è infatti deciso a voler evitare qualsiasi rischio e chiudere la gara oggi, ed infatti il secondo quarto si apre con cinque punti consecutivi di Doellman (22-29, min. 12). Sul -7, dopo l’inizio di partita, e dopo aver perso le prime due gare con un totale di 52 punti di differenza, l’Unicaja ha bisogno di qualcosa in più e quel qualcosa si chiama orgoglio: è Suárez a dare la scossa scatenando l’entusiasmo del pubblico quando per recuperare il pallone finisce dietro la panchina casalinga. Il madrileno non si ferma qui e dopo l’errore da tre, prende il rimbalzo e subisce il fallo. Il suo esempio è seguito dai compagni: una tripla di Vasileiadis ed un canestro di Gabriel ristabiliscono la parità (29-29, min. 14). Barcelona però non si lascia intimidire e con una tripla di Thomas ed un canestro di Huertas risponde immediatamente (29-34, min. 16). I catalani arrivano anche sul +6 con Lampe ma subito arriva una tripla di Vasileiadis a riaccorciare le distanze (34-37, min. 18). La girandola di tiri liberi nel finale porta le due squadre al riposo lungo sul 38-42. La pausa fa bene ai padroni di casa che negli spogliatoi realizzano come hanno saputo resistere alla tempesta blaugrana e soprattutto come, a differenza delle gare del Palau, Barcelona non è riuscita a spezzare la partita nel secondo quarto. In apertura di terzo periodo è infatti Markovic a trascinare i suoi con due recuperi, un canestro in contropiede e l’assist per il pareggio di Suárez (42-42, min. 21). Ad assumere il ruolo di protagonista per gli ospiti è però DeShaun Thomas che regala prima il nuovo vantaggio ai suoi con una schiacciata, poi il mini-allungo proprio nel momento in cui l’Unicaja sembra poter mettere in difficoltà Barcelona con la sua difesa (46-49, min. 24). Málaga ha un’altra faccia rispetto al primo tempo ed infatti domina a rimbalzo (5 rimbalzi offensivi nel solo terzo quarto). Il problema è concretizzare le seconde ed a volte anche terze opportunità. Barcelona non perdona e due triple consecutive di Doellman mettono in fuga i catalani (47-56, min. 28). Plaza ferma tutto con un timeout che è più psicologico che tattico. L’effetto è immediato: l’Unicaja si ricorda di essere stato la squadra che fino ad aprile ha dominato la regular season e che ha fatto sognare i propri tifosi. Tre triple consecutive, una di Kuzminskas e due di Toolson, permettono ai malagueñi di riavvicinarsi scatenando l’inferno verde, con il pubblico che solo pochi minuti prima viveva l’incubo di una nuova sonora sconfitta (56-58, min. 30). Nemmeno il canestro con cui Huertas chiude il terzo quarto sul 56-60 può spegnere l’entusiasmo di un Carpena che torna a sognare. La squadra si lascia trascinare dal tifo locale e ad inizio quarto periodo trova il sorpasso: Gabriel realizza una tripla dalla lunga distanza, Granger viene stoppato ma ci pensa Vázquez a ribadire con forza (61-60, min. 32). Ma Barcelona, come ad inizio partita, sa soffrire e soprattutto è intenzionata più che mai a chiudere la serie: Thomas risponde colpo su colpo ai tentativi di allungo prima di Toolson e poi di Suárez (65-66, min. 35). L’Unicaja è deciso a regalare il trionfo ai propri tifosi, davvero scatenati, e ritenta la fuga con le triple di Markovic e Green (71-68, min. 38). L’intensità messa in campo dagli uomini di Plaza però è un’arma a doppio taglio: i malagueñi spendono infatti subito il bonus e Barcelona così realizza quasi tutti i suoi punti dalla lunetta (un solo canestro dal campo nel quarto periodo con Thomas). Tomic infatti regala la parità a quota 74 quando si entra nell’ultimo minuto. Il pallone pesa più che mai e per Málaga è Green ad assumersi la responsabilità. Il suo tentativo da tre non viene accolto dagli dei del basket e così l’ultimo possesso è catalano. Barcelona ha addirittura due opportunità per chiudere la serie prima con il tentativo da lontano di Doellman, poi con il tap-in di Oleson sulla sirena, ma in entrambi i casi il risultato è negativo. Si va quindi all’overtime. L’Unicaja sa bene che è un momento da ora o mai più ed infatti parte meglio con i canestri di Granger e Suárez, ma Barcelona risponde con la tripla di Oleson (78-77, min. 42). A questo punto irrompe sulla scena Thomas: non si tratta però di DeShaun, bensì di Will. L’americano, fino a questo punto con 0/6 al tiro, prima realizza un gioco da tre punti, poi aggiunge un canestro ed una stoppata, rimanendo sotto il proprio canestro urlando tutta la sua rabbia. Ci pensa Markovic a chiudere il contropiede per un parziale di 7-0 che costringe Pascual al timeout (85-77, min. 44). Barcelona vuole giocarsi tutte le sue carte, e prova la rimonta prima con Oleson e poi con Huertas, ma in entrambi i casi risponde Granger dalla lunetta (88-81, min. 45). Sembra fatta per i padroni di casa ma Marcelinho prova il tutto per tutto con una tripla a 24” secondi dalla fine (88-84, min. 45). Toolson fa 1/2 dalla lunetta ma il tentativo di Huertas non va a buon fine. I giocatori dell’Unicaja riescono a non subire fallo e Barcelona non può far altro che alzare bandiera bianca. Finisce 89-84 e si va a gara 4. Málaga quindi, riesce finalmente a dire la sua nella serie in una partita incredibile. Dopo la partenza infatti, gli uomini di Plaza hanno, in alcuni momenti, rivissuto l’incubo delle prime due partite, venendo travolti dall’attacco blaugrana. Hanno però saputo resistere e tirare fuori l’orgoglio e la passione che hanno caratterizzato tutta la stagione andalusa, proprio nel momento del bisogno. La rimonta tra terzo e quarto periodo ha dato infatti all’Unicaja la convinzione di potercela davvero fare, come hanno dimostrato nell’overtime. Il resto lo ha fatto il pubblico del Carpena, rumoroso e decisivo come non mai. Come dichiarato prima di gara 3 da Plaza, pensare di rimontare lo 0-2 è controproducente, meglio ragionare partita dopo partita. Una volta entrato nella serie, l’Unicaja proverà a ripetere l’impresa venerdì per riportare la serie al Palau. Barcelona invece perde il primo match point. I catalani sapevano delle difficoltà cui sarebbero andati incontro al Carpena ed hanno provato di tutto per evitare un finale punto a punto. Non ci sono riusciti ma sicuramente in gara 4 proveranno immediatamente a rifarsi per evitare una scomoda gara 5.
Unicaja: Suárez 13 con 11 rimbalzi e 22 di valutazione, Toolson 12, Granger 11 e 6 assist, Green 10, Vázquez 8 con 13 rimbalzi
FC Barcelona: Thomas 17, Huertas 15, Tomic 12 con 8/9 dalla lunetta, 7 rimbalzi e 22 di valutazione, Satoransky 12, Doellman 11
Di Alessandro Tarallo