Amedeo Della Valle: La Romania giocherà col coltello tra i denti. Ma noi vogliamo rimanere imbattuti
Della Valle sul suo futuro ed i sogni di EuroLeague: Mi fa piacere sapere che mi vuole ancora a Reggio. Però in questo momento un po’ sto sognando
Un commento a freddo sulla vittoria contro l’Olanda. Con tre vittorie in tre partite la qualificazione alla seconda fase è ad un passo.
E’ vero che la qualificazione è ad un passo ma quello che conta è portarsi dietro i punti per la seconda fase. Più punti ci si porta, più si fa la differenza. Essendo imbattuti dobbiamo andare in Romania e cercare di portare a casa la vittoria. Sarebbe davvero fare un bel colpo perché loro che hanno ora 4 punti accederanno quasi sicuramente alla seconda fase. Per quanto riguarda la partita, sono contento del risultato e della partita soprattutto a livello di energia e voglia. Le percentuali non sono state ottime sia da due che da tre ma abbiamo davvero fatto una gara di energia.
Che partita sarà contro la Romania? A Torino l’Italia ha dominato per tre quarti soffrendo nel finale la rimonta della squadra di Markovski forse per un calo di concentrazione.
Sarà una partita tosta perché tutti potrebbero pensare che non sono una squadra di livello quando in realtà lo sono. Andare a vincere in Croazia come hanno fatto loro non è facile. Troveremo una squadra che giocherà col coltello tra i denti perché ovviamente se loro vincessero la partita sarebbero a pari punti con noi. Dal canto nostro, noi vogliamo rimanere imbattuti.
25 punti con la Croazia, 22 punti contro l’Olanda. Ti senti il leader di questa nazionale oppure è semplicemente Della Valle questa stagione?
Sicuramente c’è una nuova versione di me. A parte la fiducia che mi dà coach Sacchetti anche a livello di club penso di aver fatto dei miglioramenti nell’attaccare il canestro e nelle soluzioni che fino ad ora mi erano mancate. Sia nel gioco di Reggio Emilia che quello della Nazionale riesco ad esaltare le mie caratteristiche. Leader? Io sono dell’idea che non esiste un leader solo ma che vada diffusa. A Reggio Emilia abbiamo una leadership diffusa con Markoishvili, Llompart e Wright. Qui in Nazionale abbiamo Luca Vitali, che magari passa inosservato per i numeri perché è un playmaker che pensa solo alla squadra e poi a se stesso. Lui ha tanta leadership. Aradori e Gentile anche, che sono assenti, hanno una lunga carriera in nazionale alle spalle. L’importante è che tutti diano quello che sono in grado di fare. Anche saper fare al meglio il proprio ruolo è segno di leadership.
Queste partite da protagonista riscattano la delusione che c’è stata in estate dove sei stato uno degli ultimissimi tagli di coach Ettore Messina?
Sicuramente è stata una grossa delusione. E’ accaduto due anni in fila di essere tagliato ed ho pensato di non essere funzionale al gioco di Messina. Da lì c’è stata una grande motivazione. Da una parte mi ha fatto bene perché mi ha fatto mettere ad allenarmi a testa bassa. Dall’altra c’è stata sicuramente la delusione ma adesso stanno venendo fuori i frutti del lavoro e sono contento.
Quando c’è stata la svolta in casa Pallacanestro Reggiana? Dopo un inizio disastroso la squadra si è ripresa sia in campionato che in EuroCup dove giocherà i quarti di finale.
All’inizio avevamo una squadra troppo inesperta. Ci sono state delle scommesse con dei giocatori molto giovani però tutti insieme erano qualcosa di troppo. La società è stata brava a fare i ritocchi giusti. Ad andare sul mercato a prendere i giocatori giusti e di esperienza che hanno fatto sì che i giocatori che all’inizio hanno fatto più fatica, come Candi o Mussini, avessero più chiaro il loro ruolo ed avessero meno pressione che forse era anche troppo per loro all’inizio.
Quale consiglio potresti dare a Federico Mussini? Anche lui ha fatto il tuo stesso percorso andando in NCAA per due anni. Ma ora le sue prestazioni non sono all’altezza delle aspettative.
Anche lui non è contento dell’impatto che ha avuto e sta avendo. Deve lavorare a testa a bassa perché la società ed il coach hanno piena fiducia in lui. Dal punto di vista tecnico, secondo me, deve capire esattamente se vuole essere un playmaker o una guardia. Perché quello nella sua testa fa tutta la differenza del mondo. Lui davvero deve lavorare per avere chiaro in testa cosa deve fare.
Coach Menetti ti ha consigliato di rimanere a Reggio per un altro paio d’anni. Dopo una stagione del genere (miglior marcatore in EuroCup, migliore per valutazione) però sognare l’EuroLeague è lecito. Cosa ne pensi?
Penso che sognare sia più che lecito. Penso che Max Menetti sarà l’allenatore di Reggio anche l’anno prossimo. Mi fa piacere sapere che mi vuole ancora a Reggio. Però in questo momento un po’ sto sognando.