Tornei FIBA: la moda del made in USA
66 giocatori nati negli USA indossano maglie di altre nazioni
L'indagine è stata svolta dal prestigioso sito hoopshype.com: sono ben 66 i giocatori nati negli USA che quest'anno hanno disputato (o stanno disputando) tornei internazionali targati FIBA con le maglie di altri paesi.
Nei campionati asiatici, conclusisi con la vittoria dell'Iran, si è rivisto con la maglia del Qatar la decima scelta al draft 2003, Jarvis Hayes. Con lui sono stati protagonisti Chester Giles, nato a Seattle ma adottato dal Bahrein e Jimmy Baxter, che ha giocato per la Giordania.
Il paese però più legato agli Stati Uniti da questo punto di vista è sicuramente la Nigeria. La formazione bianco-verde (che ha deluso tremendamente le aspettative) era composta da ben 10/12 di nati negli USA (addirittura 4 nati nella sola Georgia, tra cui Al-Farouq Aminu). La pallacanestro nigeriana ha infatti puntato su giocatori cresciuti in America, ma di chiare origini nigeriane. I risultati ottenuti, però, non sono stati quelli sperati. In Africa, persino l'Angola neo-campione ha deciso di puntare sul naturalizzato Reggie Moore (decisione insolita per il paese africano).
Nei campionati americani, Porto Rico, Rep. Dominicana, Messico e Giamaica, hanno potuto selezionare, grazie alle loro origini, diversi giocatori nati negli USA. Ad esempio, nel caso della Giamaica c'è l'ex casertano Rose (mamma giamaicana), nella Rep. Dominicana c'è James Feldeine (mamma dominicana), nel caso di Porto Rico ci sono Renaldo Balkman e il veterano Daniel Santiago. Invece i paesi sudamericani, meno legati agli USA, hanno deciso di puntare sui naturalizzati, come il Venezuela con Donta Smith, il Brasile con Larry Taylor (presente già a Londra) e l'Uruguay con Reque Newsome. Tutti questi giocatori hanno comunque militato almeno per una stagione nei campionati nazionali dei rispettivi paesi.
Cosa che non è avvenuta nel contesto di alcuni naturalizzati presenti ad Eurobasket, come il "macedone" Bo McCalebb, il "montenegrino" Tyres Rice e il "georgiano" Ricky Hickman. In altri casi, invece, i ragazzi born in USA, hanno origine più o meno chiara. Come il greco Michael Bramos (all'anagrafe Michalis Antonis Bramos) o lo svedese Erik Rush (la madre è svedese). Caso differente quello del "nostro" Travis Diener, che ha ottenuto il passaporto italiano grazie alle origini della moglie, come prevede la legge italiana.
Sulla questione dei passaporti e di come vengano dati e ottenuti si può stare a discutere una vita intera, quello che sicuramente va invece fatto notare, è che sono sempre più gli atleti born in USA a giocare per altri paesi.