Andrea Trinchieri: 'Spanoulis è una macchina da guerra'
Il coach spiega alcune peculiarità e caratteristiche della nazionale greca
Andrea Trinchieri ha parlato alla Gazzetta dello Sport della sua esperienza alla guida della nazionale ellenica. Ecco le sue parole:
Primo approccio "In Grecia, ho cercato di abbracciare la situazione e il Dna delle persone. Mi sono adeguato alle abitudini dei giocatori, non ho avuto un approccio autoritario, ma di condivisione. Ma non ho dovuto fare grandi compromessi, in attacco è stato tutto abbastanza facile: diciamo che il pick and roll di Spanoulis non l'ho eliminato"
Impatto sui giocatori "Finora è stata un'esperienza bellissima, ho dei giocatori che amano stare in Nazionale e in generale la pallacanestro. Passano le giornate a scambiarsi idee, notizie sul gioco degli avversari, così dilatano la loro conoscenza"
Rapporto con i giocatori "Mi sento come chi è entrato in casa d'altri. Il cliché è "una faccia una razza", io non sono proprio d'accordo anche se facciamo parte di un'area mediterranea dove la passione e i rapporti personali contano più che nel mondo anglosassone a cui ci stiamo omologando. Ma che in Grecia sono rimaste più importanti che da noi"
Medaglia "La medaglia non è un obbiettivo, ma abbiamo l'ambizione di vincerla. Non puoi dichiarare di puntarci perché ci sono più squadre da podio che posti. Spagna, Francia, Lituania, Turchia sono ambiziose, noi abbiamo la voglia di giocare bene ma non so se basterà"
Spanoulis "Spanoulis è una macchina da guerra. Ma sono fortunato ad avere un capitano come Fotsis: con un esempio così, nessuno può tirarsi indietro"
Tartari nel futuro "Forse è meglio non fare una pausa... sarà un'altra avventura nuova che vivo con entusiasmo. Abbiamo fatto una squadra intrigante con Andrea Fadini che è il consulente del club. Zizis e Kaimakoglou che stanno già lavorando con me saranno il braccio armato"
Rapporto con il presidente di Kazan "Presentandomi ha detto pubblicamente "io volevo Bob-by Brown, lui no..." ma poi la squadra che abbiamo fatto rispecchia i desideri dello staff. Gli ho promesso che parlerò russo e conto nel giro di tre mesi di riuscirci. Conoscere il serbocroato mi aiuta. E' più difficile col greco: il 40% dei vocaboli li capisco, mi mancano i verbi"
Vortice negativo italiano "Nel basket italiano c'è un vortice negativo che ti aspira anche se non vuoi. Dovremmo rispondere con creatività, ma da noi l'unica strada percorsa è stata quella dei tagli dei costi, così un prodotto che fa sempre più fatica a imporsi si impoverisce sempre di più. Tutti dobbiamo fare un piccolo passo per quello che compete a ognuno, Fip, allenatori, club, giocatori, agenti. La serie B di calcio, che ha tematiche simili alle nostre, ha prodotto un progetto innovativo: facciamo come i giapponesi, copiamo"
Nazionale italiana "Tutti devono fare i conti: a noi mancano Calathes e Koufos della Nba, Mantzaris e Schortsanitis. L'Italia è pericolosa: se comincia a fare canestro da fuori, poi il campo diventa enorme per gli avversari"