Cari Ragazzi, caro Coach, Caro Dino,
è arrivato il momento tanto atteso. Da domani cominciano gli Europei e l'Italia affronterà subito la Serbia. Io sarò a Roma davanti alla tivù a soffrire insieme a voi: con la testa in ufficio, col cuore a Siauliai. So bene che siete attesi da una lunga serie di partite ad alto livello, tutte difficili, ma nessuna impossibile. Sulla maglia avete scritto il nome ITALIA: non dimenticatelo!
Sapete quanto sono affezionato e legato al basket. Una parte importante della mia vita lavorativa è dirigenziale l'ho trascorsa in questo mondo dal quale ho avuto grandissime gioie ed enormi soddisfazioni. Ecco perché Vi seguo con particolare attenzione e con sincera partecipazione emotiva.
Vi confesserò un segreto. Ho già prenotato di nascosto un viaggio per raggiungervi all'improvviso quando meno ve l'aspettate. Non mi deludete. Giocare un Europeo con 24 squadre è sicuramente un'impresa non da poco. Ma io sono convinto che tutti Voi, atleti, tecnici, dirigenti, state in queste ore di vigilia finalizzando il lungo lavoro fatto in preparazione. Stavolta non c'è in palio solo l'Europa ma anche e soprattutto la qualificazione ai Giochi Olimpici di Londra del prossimo anno, un obiettivo che è alla portata del basket italiano per storia e tradizione.
Regalatemi una gioia! Regalateci un sogno! Lo sport italiano è al vostro fianco, tutti tifiamo per voi. Forza Ragazzi, dateci sotto! E aspettatemi...
Giovanni Petrucci
© Riproduzione riservata