Tanjevic: 'Sto con FIBA, Euroleague? Perchè non ci dicono anche come dovremmo palleggiare?'
Le parole del direttore tecnico delle Nazionali italiane
- FIBA-Eurolega
“Mi piacerebbe che ci fosse un linguaggio comune, con il giusto spazio per le finestre FIBA e non avere una Eurolega che crea 28 partite in più ogni anno... Vedi i risultati, quante sorprese: l’Olympiacos, grande squadra, che poi perde di 30 punti in casa... È molto difficile controllare la forma giocando tre gare di fila, senza allenamenti, con tutti i problemi di viaggio in Europa”.
- Le finestre FIBA hanno riportato le Nazionali a giocare in casa.
“Il calcio lo fa, ed è un business molto più grande della nostra pallacanestro europea. Neymar ad esempio, un giocatore che vale 600 milioni, deve giocare le amichevoli. I nostri giocatori sono forse più importanti di Neymar o Messi? Riguardo le finestre io sono d’accordo con la FIBA, sono una buona cosa e si deve andare avanti. Gli argomenti contro le finestre sono ridicoli. Il successo della Nazionale significa molto più di qualsiasi risultato di un Club. Su un titolo mondiale puoi costruire l'intero movimento”.
- Cosa pensa del progetto illustrato da Jordi Bertomeu?
“Ho letto una proposta in cui tutti noi dovremmo adattarci a loro e non avere troppe partite nei nostri campionati nazionali. Perché non ci dicono anche quale mano dovremmo usare quando palleggiamo? O non ci ricordano che loro hanno inventato il basket? Mi sembra un politico che vuole governare il mondo. Ora si è portato gli allenatori dalla sua parte, per lo più contro la FIBA. E non solo per quanto riguarda le finestre. Io sono sempre stato coerente, non ho mai avuto due opinioni diverse su una cosa, e non ne ho ora. Quel documento è una provocazione”.
- Ci sono troppi giocatori stranieri in Europa?
“Assolutamente sì e questo sta rovinando tutto. Guardiamo all’Italia, basta mettere insieme il numero di vittorie dei club italiani in Coppa dei Campioni, Coppa delle Coppe e Coppa Korac... Era la lega nazionale più forte e più rispettata in Europa. Oggi, con questo regime, il campionato nazionale è solo il sesto in Europa. Ed i Club non ottengono risultati nelle competizioni internazionali. In più è ridicolo avere un gruppo chiuso in un sistema, l’Eurolega. Partecipare a una competizione perché hai un contratto... Questa chiusura sta uccidendo i campionati nazionali. Esempio è Venezia, squadra campione d'Italia che non può giocare in quel tipo di competizione”.
- Questo influisce sulla crescita dei giocatori?
“Certamente. Oggi non c’è un giocatore italiano leader di un club che gioca in Europa. Hai giocatori che siedono in panchina nei loro Club, e che potrebbero essere i leader nella Nazionale. Cinque candidati per la Nazionale non arrivano insieme a 13 minuti in campo in Eurolega. Questo va contro lo sviluppo dei giocatori, uccide i giocatori e gli allenatori”.
- Perché gli allenatori?
“Perché se vuoi allenare un giocatore per 5 ore, devi dargli una speranza, fargli vedere in prospettiva che un giorno potrà giocare in una grande competizione. Come può fare un allenatore quando sa che non avranno la possibilità di crescere, o di giocare nei momenti decisivi della partita? Quella possibilità deve esserci quando hanno 18 o 19 anni e non 28. Intanto gli Stati Uniti continuano a produrre quanti giocatori vogliono. Oggi li puoi avere per 25 mila dollari. Non sono grandi giocatori, anzi sono scarsi. Ma consentono ai Club di dire "gli italiani costano troppo".
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