Petrucci a Il Corriere dello Sport: Un'Italia popolare
Petrucci ha parlato della nazionale e del prossimo preolimpico di Torino
Il punto di partenza sono i dodici giocatori scelti dal ct Ettore Messina per le gare del Preolimpico e dell’incondizionato appoggio del presidente Petrucci (“Il coach ha i giocatori ogni giorno sotto gli occhi. Quelli che fanno le formazioni fuori dal nostro ambiente, non sono né preparati né conoscono le cose. Io appoggio il ct al 100%”) per poi passare al rapporto con lo stesso Messina che e’ di grande stima (“Non è solo un allenatore di grande livello, è anche un grande uomo, un insegnante di vita. Chi gira il mondo come lui ha qualcosa in più rispetto agli altri”) che il presidente Petrucci ha intenzione di confermare come CT al di la’ del risultato del Preolimpico (“La Federazione su Messina deve seguitare a investire: qualsiasi risultato otterremo al Preolimpico, vogliamo che rimanga con noi. Non è possibile che in 4 partite si possa "bruciare" una persona”).
La popolarita’ oramai raggiunta dai giocatori (“Siamo andati alla Fiat di Mirafiori e tutti i 500 dipendenti non mollavano più gli azzurri... I nostri atleti camminano per strada e sono riconosciuti, come e forse più di tanti giocatori di calcio..”), l’investimento della FIP nell’immagine per un basket che sia sempre piu’ popolare (“Quando sono tornato in Fip ci si lamentava che non eravamo in Tv, ora abbiamo 7 dirette tra A, A2, NBA, NCAA ed Eurolega. Una parte non e’ certo merito nostro, ma l'altra è perché abbiamo fatto un gran battage”), ma anche e soprattutto la gran voglia di affermarsi degli azzurri al Preolimpico (“Loro ci credono, questo è un gruppo fantastico”) sono gli altri momenti qualificanti dell’intervista.