Intervista a Paolo Lepore, vice allenatore Nazionale Sperimentale
Reduce dalla spedizione in Cina
Quali sono stati gli obiettivi che la rappresentativa sperimentale si è proposta di conseguire?
Quali rappresentative e quali individualità ha messo in mostra il torneo?
Lo abbiamo chiesto a Paolo Lepore, vice allenatore di Cesare Pancotto alla Vanoli Cremona, ma, per l'occasione, alla sua seconda esperienza consecutiva nelle vesti di assistant coach, questa volta in Cina a supportare coach Attilio Caja.
Paolo, innanzitutto, cos'è la Nazionale Sperimentale?
"La Nazionale Sperimentale è un progetto promosso dalla Fip in accordo con il coach Simone Pianigiani che mira a dare la possibilità a giocatori giovani che non hanno l'esperienza o le capacità tecniche per accedere a quella maggiore. Possiamo definirla come il futuro delle Under, in quanto costituisce il passo successivo alla Under 20".
Come vengono scelti i giocatori?
"Sono tre i criteri con i quali scegliamo i giocatori: il primo è legato all'età, in quanto chiamiamo giocatori troppo grandi per l'Under 20. Quest'anno abbiamo messo come limite d'età il 1990, per avere un nucleo di atleti particolarmente giovani. Il secondo è legato all'esperienza, in quanto sono scelti giocatori che non possiedono feeling con le manifestazioni europee o che non militano nella massima serie. Nel gruppo di quest'anno solo Rullo e Abass (entrambi provenienti da Cantù) e Udom (Siena) hanno militato in Serie A mentre gli altri provenivano sia dalla Lega Gold che dalla Silver (come Mian). Il terzo fattore è quello legato alle caratteristiche di ogni singolo ragazzo che lo possono rendere appetibile per un salto verso la Nazionale maggiore oppure lo rendono interessante per la massima serie italiana".
Perchè impiegare molto tempo e tantissime energie in un progetto come questo?
"L'idea è quella di seguire il maggior numero di giocatori da vicino in modo da monitorare la situazione dei giovani italiani. La Nazionale di coach Pianigiani ha un calendario fitto di appuntamenti prefissati e quindi non ha il tempo materiale di poter avere gli occhi su tutto. In questo la Nazionale Sperimentale costituisce una risorsa importante in quanto offre la possibilità di lavorare con i giovani atleti, permette loro l'acquisizione di esperienza internazionale e regala la possibilità di una crescita personale che tornerà utile anche se non saranno protagonisti nella Nazionale maggiore".
Quali sono stati gli obiettivi della Nazionale Sperimentale?
"L'obiettivo principale è stato quello di far assaggiare a giovani atleti un palcoscenico internazionale. Poi è stato utile lavorare sia individualmente sia con il gruppo su determinate situazioni di gioco che torneranno loto utili nel proseguo della loro carriera".
In generale qual'è stato il bilancio della tournée in Cina?
"Innanzitutto è stata una fortuna far parte di questa spedizione ed è stato un piacere confrontarsi con realtà importanti. E' stata un'esperienza che ha permesso un arricchimento personale sia nella comprensione del gioco sia nel lavoro a stretto contatto con i giocatori. La possibilità di girare e vedere la Cina è stata un'esperienza di vita oltre che lavorativa".
Come avete trovato il livello delle altre Nazionali?
"La nostra era una selezione particolare perchè portavamo giocatori a cui mancava un'esperienza internazionale con il proprio club. Invece la Francia era formata da giocatori militanti nella LNB ( massima serie francese) con presenze in Eurolega o Eurocup quindi con un bagaglio esperienziale diverso da quello italiano. La Slovenia invece aveva costruito una nazionale molto simile alla nostra perciò è stato un ottimo banco di prova. Inoltre confrontarci con nazionali dal livello superiore e il forte contesto competitivo durante tutta la manifestazione hanno particolarmente giovato a tutti i giocatori".
Come hai trovato la Cina dal punto di vista cestistico?
"La Cina si è presentata a questa manifestazione con una selezione molto preparata soprattutto dal punto di vista fisico, soprattutto nei ruoli di 4 e 5. Le guardie, da sempre, sono pericolose nel tiro da tre punti ed in generale ho trovato un movimento in forte crescita. Non è facile poter fare una selezione di giocatori perchè gli atleti sono davvero tanti, quindi è difficile avere un'idea generale del movimento. Abbiamo però avuto l'occasione di svolgere una partita con una formazione locale che si è dimostrata particolarmente competitiva. Manca ancora l'intensità per tutti i 40 minuti ma i margini di miglioramento sono ampi. Inoltre bisogna considerare che esistono strutture bellissime dove gli atleti si possono allenare grazie al potenziale economico che svolge un ruolo fondamentale in questo processo di crescita, potando per esempio giocatori dall'Nba (come Wafer o Marbury)".
Da quali selezioni sei rimasto più colpito? Da quali giocatori in particolare?
"Come già detto la Francia aveva portato atleti già con esperienza internazionale alle spalle e in generale ha dimostrato un ottimo livello sia come squadra che come individualità. Come giocatori mi hanno colpito Adrien Moermann, ala grande militante nel Limoges (LNB) da circa 16 punti di media in campionato e Jean-Frederic Morency ala del Pau Ortez (LNB) giocatore dotato di un ottimi mezzi fisici e tecnici. Nella Slovenia invece bisogna menzionare Blaz Mahkovic dell'Olimpia Lubiana e Aleksej Nikolic ottimo tiratore".
Riccardo Vecchia - Andrea Ferrari