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Serie B 22/09/2018, 18.22

Casagrande si racconta dopo un mese di Luciana Mosconi: Voglio dare molto a questa squadra

Dopo un mese di Luciana Mosconi Ancona, Riccardo Casagrande si racconta e analizza il primo periodo passato in canotta bianconerovede a sole due settimane dal via della stagione ufficiale

Serie B

Rifiuta il ruolo di leader assoluto della squadra pur restando ben consapevole di esserne uno dei cardini ed elementi più attesi. Dopo un mese di Luciana Mosconi Ancona, Riccardo Casagrande si racconta e analizza il primo periodo passato in canotta bianconerovede a sole due settimane dal via della stagione ufficiale.

Mattinata di riposo per “BigHouse” disturbato nella sua Senigallia e immerso nel primo dei due giorni di relax concessi da coach Marsigliani alla squadra.

Ricky, innanzitutto come ti trovi ad Ancona? Sei vicinissimo a casa ma comunque una realtà tutta nuova per te.

In effetti non avevo mai giocato in una squadra così vicina a casa. E devo dire che le prime settimane sono state di totale ambientamento sia a livello umano che logistico. Ero infatti abituato a vivere a 5 minuti dal palazzetto, pur lontanissimo da casa mia, e avere quindi determinati ritmi. Ora invece è diverso, mi sono dovuto adattare. Non è un problema ma è stata comunque una cosa nuova e allo stesso tempo stimolante per me. “

Passiamo alla squadra. Un mese nel nuovo gruppo per capire già le sue caratteristiche e le personalità dei singoli componenti sia a livello di compagni di squadra che di staff tecnico. Considerazioni?

Ho impiegato davvero poco a capire che siamo un gruppo super. Ragazzi bravissimi, pronti al lavoro e al sacrificio. Forse ci manca quella giusta e genuina voglia di competizione in allenamento che dovremmo invece avere e aumentare. Credo che miglioreremo anche sotto questo aspetto aiutando magari i più giovani e meno esperti a esprimere quell’ardore anche durante la settimana. Anche lo staff si sta sbattendo tantissimo, è sempre presente e posso soltanto fare a loro un plauso. Dal coach agli assistenti non trascurano niente, anche i dettagli e quelle che sembrano le banalità sono affrontate con il giusto metodo e massima professionalità. Fattori che denotano una grande voglia e propensione ad aiutare noi giocatori.”

E dell’identità di squadra cosa puoi dire?

Il bicchiere finora è senz’altro mezzo pieno fino a questo momento. Le prime settimane sono state di osservazione, dovevamo forse guardarci intorno perché eravamo un po’ smarriti. Poi con il tempo stiamo trovando la nostra identità e stiamo diventando ogni giorno più squadra. Come ho detto, secondo me ci manca ancora la “cazzimma” soprattutto in allenamento. Dobbiamo alzare la competizione durante il lavoro settimanale perché poi alla domenica troveremo squadre forte e giocheremo in campi tosti e il miglioramento per affrontare simili situazioni avviene durante la settimana. In questo credo che siamo ancora un po’ deficitari ma con il tempo, e con i miglioramenti progressivi di squadra e con l’acquisizione della fiducia tecnica in campo, possiamo mettere nel nostro dna di squadra anche questa caratteristica.”

 

Gli addetti ai lavori giudicano la squadra un po’ troppo “Casagrande-dipendente”. Sei d’accordo e ti pesa questa etichetta di leader?

Non penso proprio che una squadra debba trovare la dipendenza da un singolo giocatore. Credo anzi che ognuno di noi debba dipendere uno dall’altro. Sono comunque consapevole che a 30 anni (compleanno in arrivo lunedi prossimo n.d.r.) e avendo più esperienza degli altri sono considerato un punto di forza e questo è solo un aspetto che porta vantaggio sia a me che a tutta la squadra. Non voglio che la squadra sia totalmente dipendente da me anche perché nell’arco della stagione ci possono essere tante situazioni e tutti devono essere pronti alla causa. In questa squadra comunque posso dare molto, e voglio dare molto per mio miglioramento e quello della squadra che va di pari passo con i nostri obbiettivi principali.”

In attesa di trovare anche la giusta “cazzimma” quali sono le caratteristiche principali già nel cuore della Luciana Mosconi?
“Corsa, difesa e intensità sono le armi a nostro favore. Dobbiamo corrrere di più rispetto agli altri, e quando lo facciamo siamo una squadra alla quale è davvero dura e difficile starci dietro. Ora stiamo in una fase con tanti carichi di lavoro e gambe ancora pesanti, come è normale che sia in questo periodo. Dovremmo essere poi più brillanti e sempre più propensi alla corsa. Attenzione però. La corsa deve essere fatta con la testa giusta perché qualche volta corriamo in maniera un po’ forsennata e questo ci toglie la giusta lucidità in difesa. Quindi correre forte con le gambe ma usando anche la testa.”

Il girone C si presenta molto equilibrato. Chi ritieni possa fare la corsa in testa e dove collochi la Luciana Mosconi?
“Non ho visto molto finora, appena 4-5 squadre. Se devo fare dei nomi mi unisco a quelli che dicono San Severo, Chieti e Pescara, che conosco bene. Dietro a questo terzetto vedo un blocco centrale dove metto anche la nostra squadra. Ogni annata poi è fatta di imprevisti e anche tanta fortuna, un mix di fattori che possono ribaltare poi qualsiasi pronostico iniziale. Per noi prevedo un campionato di media-alta classifica sempre con l’obbiettivo continuo di migliorare. Vedremo poi cosa dirà il campo a iniziare tra due settimane. Ora sono positivo.”

Dopo il fine settimana di riposo la Luciana Mosconi riprenderà gli allenamenti lunedi sera (ore 20.15) al PalaPrometeo Estra "L.Rossini". Doppie sedute previste per martedi e giovedi, sabato ultima amichevole di preseason contro la Malloni P.S.Elpidio al Palas di Passo Varano

 

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E. Carchia

E. Carchia

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