Palestrina: il secondo under è Alessandro Banchi
Secondo atleta “under” ufficializzato dalla Pallacanestro Palestrina: raggiunto l’accordo con Alessandro Banchi.
Secondo atleta “under” ufficializzato dalla Pallacanestro Palestrina: raggiunto l’accordo con Alessandro Banchi.
Banchi è un playmaker classe 1998, figlio d’arte (papà Luca non ha bisogno di presentazioni) cresciuto nelle giovanili toscane. Per lui esperienza fondamentale alla Mens Sana Siena conquistando uno Scudetto Under 15, mentre la parte finale del percorso giovanile si è sviluppato alla Don Bosco Livorno, disputando altre due finali nazionali. Con la maglia dei labronici arriva la soddisfazione del debutto in Serie B, il successivo anno da protagonista in C Gold gli garantisce invece la necessaria esperienza e la possibilità di chiudere la stagione in doppia cifra realizzativa. Si interessa Giulianova che gli affida un ruolo importante nella stagione 2017/2018, Banchi ripaga la fiducia con quasi 30 minuti di utilizzo conditi anche qui da oltre 10 pt di media e 2.5 assist per i compagni.
Nelle scorse settimane si sono intensificati i contatti con l’atleta toscano che ha accettato la corte di Palestrina, pronto a effettuare un ulteriore salto in avanti a livello personale e di riflesso in ambito di gruppo. Salgono a tre i “piccoli” già a disposizione di coach Ponticiello, affiancando alla coppia Rossi e Morici un atleta più giovane che potrà dare il giusto ricambio ed allungare le rotazioni in un torneo sfiancante e lunghissimo. Non solo doti di playmaking per il ventenne toscano ma anche capacità di attaccare il ferro e col 33% colpire coi piedi oltre l’arco, un under che insomma ha già la stoffa per stare tra i grandi.
Alessandro ti aspettavi già quest’anno una chiamata importante come Palestrina e quali sono state le tue valutazioni quando si è presentata l’offerta?
“Speravo sinceramente in una chiamata di una società del calibro di Palestrina, una di quelle che hanno ambizioni e un gran passato, che avesse le mie stesse intenzioni di compiere un gran campionato. Palestrina è stata la prima a cercarmi e a volermi e per me è stato immediato accettare quest’offerta. Contento della scelta per cercare di vincere il più possibile!”
Conoscevi già coach Ponticiello e quanto influisce la sua presenza garanzia di crescita per i giovani?
“Ovviamente di fama lo conoscevo già, anche se non lo avevo mai incontrato prima di persona. L’anno che ha fatto a Napoli è stato importante, facendo crescere alla grande un giocatore come Nikolic, e mi ha spinto ulteriormente a tuffarmi in questa esperienza sicuro di trovare un allenatore attento a questi particolari e, dopo aver avuto l’occasione di parlarne con lui, prepararmi proprio ad un lavoro di questo tipo nei miei confronti.”
Come ti descriveresti nel tuo modo di giocare in campo e finora quali sono state le figure più importanti per la tua crescita?
“Come giocatore mi ritengo un playmaker che deve imparare a gestire i ritmi della gara abituato a prendersi responsabilità, avendo avuto l’occasione di accumulare minuti importanti nelle mie precedenti esperienze. Sono fiducioso e convinto che avrò il tempo per migliorare.
Tra le figure che più mi hanno aiutato in questi anni c’è il primo allenatore a Livorno che fu Andrea Da Prato, colui che mi ha insegnato a giocare a testa alta scegliendo più spesso di prendermi la palla anziché passarla sempre, e poi l’ultimo coach a Giulianova cioè Davide Tisato per avermi permesso di avere così tanto spazio in Serie B. Tra i giocatori in particolare Marco Perin fondamentale nel primo anno di B e Antonello Ricci con cui ho imparato lo spirito di competizione e la voglia di migliorarsi.”
Banchi è un playmaker classe 1998, figlio d’arte (papà Luca non ha bisogno di presentazioni) cresciuto nelle giovanili toscane. Per lui esperienza fondamentale alla Mens Sana Siena conquistando uno Scudetto Under 15, mentre la parte finale del percorso giovanile si è sviluppato alla Don Bosco Livorno, disputando altre due finali nazionali. Con la maglia dei labronici arriva la soddisfazione del debutto in Serie B, il successivo anno da protagonista in C Gold gli garantisce invece la necessaria esperienza e la possibilità di chiudere la stagione in doppia cifra realizzativa. Si interessa Giulianova che gli affida un ruolo importante nella stagione 2017/2018, Banchi ripaga la fiducia con quasi 30 minuti di utilizzo conditi anche qui da oltre 10 pt di media e 2.5 assist per i compagni.
Nelle scorse settimane si sono intensificati i contatti con l’atleta toscano che ha accettato la corte di Palestrina, pronto a effettuare un ulteriore salto in avanti a livello personale e di riflesso in ambito di gruppo. Salgono a tre i “piccoli” già a disposizione di coach Ponticiello, affiancando alla coppia Rossi e Morici un atleta più giovane che potrà dare il giusto ricambio ed allungare le rotazioni in un torneo sfiancante e lunghissimo. Non solo doti di playmaking per il ventenne toscano ma anche capacità di attaccare il ferro e col 33% colpire coi piedi oltre l’arco, un under che insomma ha già la stoffa per stare tra i grandi.
Alessandro ti aspettavi già quest’anno una chiamata importante come Palestrina e quali sono state le tue valutazioni quando si è presentata l’offerta?
“Speravo sinceramente in una chiamata di una società del calibro di Palestrina, una di quelle che hanno ambizioni e un gran passato, che avesse le mie stesse intenzioni di compiere un gran campionato. Palestrina è stata la prima a cercarmi e a volermi e per me è stato immediato accettare quest’offerta. Contento della scelta per cercare di vincere il più possibile!”
Conoscevi già coach Ponticiello e quanto influisce la sua presenza garanzia di crescita per i giovani?
“Ovviamente di fama lo conoscevo già, anche se non lo avevo mai incontrato prima di persona. L’anno che ha fatto a Napoli è stato importante, facendo crescere alla grande un giocatore come Nikolic, e mi ha spinto ulteriormente a tuffarmi in questa esperienza sicuro di trovare un allenatore attento a questi particolari e, dopo aver avuto l’occasione di parlarne con lui, prepararmi proprio ad un lavoro di questo tipo nei miei confronti.”
Come ti descriveresti nel tuo modo di giocare in campo e finora quali sono state le figure più importanti per la tua crescita?
“Come giocatore mi ritengo un playmaker che deve imparare a gestire i ritmi della gara abituato a prendersi responsabilità, avendo avuto l’occasione di accumulare minuti importanti nelle mie precedenti esperienze. Sono fiducioso e convinto che avrò il tempo per migliorare.
Tra le figure che più mi hanno aiutato in questi anni c’è il primo allenatore a Livorno che fu Andrea Da Prato, colui che mi ha insegnato a giocare a testa alta scegliendo più spesso di prendermi la palla anziché passarla sempre, e poi l’ultimo coach a Giulianova cioè Davide Tisato per avermi permesso di avere così tanto spazio in Serie B. Tra i giocatori in particolare Marco Perin fondamentale nel primo anno di B e Antonello Ricci con cui ho imparato lo spirito di competizione e la voglia di migliorarsi.”
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