Francesco Ponticiello firma a Palestrina
La Pallacanestro Palestrina comunica con orgoglio di aver raggiunto l’accordo per affidare la panchina arancio verde per la prossima stagione di Serie B a coach Francesco Ponticiello
La Pallacanestro Palestrina comunica con orgoglio di aver raggiunto l’accordo per affidare la panchina arancio verde per la prossima stagione di Serie B a coach Francesco Ponticiello.
L’esperienza trentennale, con gli ultimi venti anni spesi tra B1 e A2, lo rendono uno degli allenatori maggiormente appetiti in questa categoria, nella cui ultima tappa (Napoli) ha inanellato il double Coppa Italia-Promozione, raccogliendo meritatamente il premio come miglior allenatore stagionale.
Santantimese di nascita, è nella propria città natale che muove i primi passi in panchina, diventando l’artefice della scalata che porterà i colori biancorossi dalla D alla B1. Nel 2001 una delle esperienze più gratificanti con l’impresa sfiorata a Cefalù portando a sorpresa la squadra siciliana a giocarsi l’accesso per la Serie A2, poi saranno importanti piazze ad affidare le redini a Ponticiello tra cui Caserta, Reggio Calabria e appunto Napoli, tre società che potrebbero ritrovarsi nello stesso girone il prossimo anno. Da ricordare il ritorno a Sant’Antimo a metà dello scorso decennio per quattro stagioni, a lgrandi livelli e lanciando il talento di Carlo Cantone. Infine altra città che ha rappresentato una lunga e importante tappa professionale, in due distinte occaasioni, è stata Matera.
Al coach campano sono universalmente riconosciute grandi doti tecniche e la capacità di plasmare roster con una precisa identità di gioco, una pallacanestro piacevole e redditizia, che nel corso degli anni ha contribuito alla crescita sportiva di tanti elementi e soprattutto giovani di talento, uno dei punti cardini nei progetti allestisti dal coach campano.
Avversario sul campo per lungo tempo dei colori arancio verdi, “Ciccio” Ponticiello approda a Palestrina intraprendendo una nuova sfida professionale nella quale non mancherà di destinare la sua consueta energia, passione e competenza. Per la società un’acquisizione dal grande fascino aprendo un ciclo che possa dare seguito ai recenti risultati che hanno già confermato Palestrina tra le regine di questa categoria.
Al nuovo capo allenatore giunga il più sentito benvenuto e in bocca al lupo da parte delle componenti societarie e, ovviamente, degli appassionati arancio verdi che avranno presto modo di conoscere da vicino le sue doti umane e sportive, facendo sentire il calore di una piazza ben nota allo stesso Ponticiello.
Ponticiello e Palestrina, un legame che farà parlare per il valore dell’allenatore e per la scelta di una piazza spesso affrontata e che ora doveva scegliere una nuova guida.
“Avversari a fasi alterne già dall’autunno 2005, in una Coppa Italia credo, per l’ampiezza di frequentazione Palestrina è divenuto un tema a me noto. Avversari di sfide sempre corrette e con stima reciproca mostrata tra figure tecniche e societarie, ora si presenta l’occasione di vivere questo contesto da protagonista. Le mie motivazioni sono ampie avvicinandomi a un percorso tecnico chiaro, frutto di tanti piccoli passi in avanti di anno in anno, a cui avrò l’onore di contribuire. Ci tengo a sottolineare i meriti avuti da Gianluca Lulli nella costruzione di questa identità tecnica, un patrimonio importante che ha lasciato in eredità e ora dovrò proseguire questo lavoro. Due anni di finali non sono un risultato da poco”.
In quello che sarà il tuo lavoro tecnico quali saranno gli aspetti che senti maggiormente tuoi e che vorrai vedere applicati nel progetto pensato con la società?
“Il mio pensiero si caratterizza per due aspetti principali: la fase difensiva e il passarsi la palla, che nel mio modo di vedere non sono propriamente degli aspetti tecnici quanto due fattori che aiutano una squadra a stare insieme, in armonia, scegliendo il terminale giusto in ogni azione. In sostanza la differenza tra una squadra e una non-squadra. Inoltre è per me fondamentale il rapporto di simbiosi tra squadra e allenatore, affinché essi non dipendano dal sottoscritto ma portino in campo i frutti dell’allenamento settimanale in un processo di crescita individuale e corale, nell’ottica della costruzione del gioco.”
Con Caserta, Reggio Calabria e Napoli, la prossima B potrebbe essere uno dei campionati più competitivi degli ultimi tempi. Molto distanti dal via ma la sensazione è questa?
“Si prospetta una sorta di A2 Plus, come ben evidenziato ci saranno probabilmente tre contesti con forti motivazioni di tornare in categorie a loro consone. A Napoli ero tornato dopo molti anni a vivere un campionato di B e anche questa stagione ho avuto modo di osservare delle gare potendo esprimere valutazioni sul livello tecnico. Devo ammettere di aver visto parecchie squadre attrezzate, di quelle ben allenate e non magari frutto dell’estro di qualche giocatore, quindi in definitiva già le ultime due stagioni penso fossero abbastanza impegnative. Con i consueti discorsi su gironi e squadre più o meno competitive che spesso vengono disattesi. Ora potremmo osservare una decisa impennata, sarà un torneo da “elmetto” in testa, nel quale Palestrina incontrerà molte sfide difficili ma da parte nostra crediamo che sarà difficile anche per gli avversari giocarsela con Palestrina. ”
Dopo Barsanti e Visnjic, un altro pezzo di Napoli che passa a Palestrina dopo la finale. Ricordi da avversario di un team che forse non avresti pensato di allenare da lì a poco.
“Ero al primo anno di quello che poteva essere un ciclo, anche se di recente avevo avuto esperienze brevi rispetto magari ai tempi di Sant’Antimo o Matera. Ricordo con nitidezza il calore a Palestrina, sebbene fossi protagonista sull’altra sponda e non avrei immaginato di ritrovarmi a breve sulla panchina arancio verde, quella sensazione mi era arrivata ugualmente. Partecipazione, attenzione, sano agonismo, non si può rimanere estranei al “Pa-Pa-Palestrina” che ti entra nella testa, tanto che ultimamente ascoltando “Sono così Indie” degli Stato Sociale scherzando mi è venuto il dubbio che il ritornello fosse nato proprio dal coro!”