La Virtus Arechi Salerno attiva la contraerea: sotto le plance ecco il centro Paolo Paci
Il piemontese non vede l’ora di iniziare: «Tocca a noi coinvolgere la gente, la pressione non mi spaventa»
Dopo il playmaker… Ecco il lungo! La Virtus Arechi Salerno del presidente Nello Renzullo dopo aver chiuso per il regista Marco Cucco ha trovato l’accordo con il pivot Paolo Paci, che entra così a fare ufficialmente parte del roster del team salernitano iscritto al campionato di Serie B 2017/2018. 27 anni compiuti lo scorso 5 luglio, nato a Chivasso (provincia di Torino), Paci è un centro di 206 cm. Forte fisicamente, ottimo difensore, il piemontese nel corso della sua carriera ha dimostrato di saper far canestro ma anche smarcare al tiro i compagni. Indubbiamente si tratta di una rinforzo importante che il diesse Pino Corvo ha consegnato a coach Antonio Paternoster.
Paci, cresciuto nel settore giovanile della Junior Casale Monferrato, ha iniziato la sua carriera tra i “grandi” al Valenza (Serie B Dilettanti). In seguito il piemontese ha indossato le canotte di Cecina (Serie B) e Omegna (Divisione Nazionale A e DNA Silver tra il 2011 e il 2014). Nel 2014/2015 Paci ha vissuto un’esperienza importante con la canotta della gloriosa Mens Sana Siena in Serie B (terminata con la promozione in A2) e le buone prestazioni offerte in terra toscana gli hanno permesso di effettuare il salto di categoria. Negli ultimi due anni, infatti, Paci ha militato in Serie A2, prima con Jesi (la sua miglior esperienza dal punto di vista realizzativo agli ordini di coach Lasi), poi con i Roseto Sharks e, nel finale della scorsa stagione, alla Andrea Costa Imola.
«Paolo Paci prima di essere un grande giocatore è sicuramente una grande persona – lo descrive così coach Antonio Paternoster –. Lo conosco da diversi anni, non ho mai avuto il piacere di averlo in squadra. Abbiamo avuto un’esperienza comune in una Summer League di qualche anno fa. Recentemente ci siamo incontrati da avversari, l’ultima volta proprio quando io allenavo ad Agropoli e lui giocava con Siena nello spareggio per la promozione in Serie A. Anche lì dimostrò tutto il suo valore. Tecnico, è un giocatore solido, possente, un elemento che sarà per noi importante. Le sue qualità fisiche abbinate alle sue doti umane saranno per la Virtus un valore aggiunto. Tutta lo staff è contento di averlo a Salerno».
Ecco le prime dichiarazioni di Paolo Paci da nuovo giocatore della Virtus Arechi Salerno, conosciamo meglio il centro piemontese…
- Cosa ti ha spinto ad accettare la proposta della Virtus Arechi Salerno?
«Mi aspetto sicuramente di fare una bella stagione con tutta la squadra – ha affermato Paolo Paci –. Personalmente, mi sono rimesso in gioco visto dopo gli ultimi anni trascorsi in A2. Sono in una società che vuole far bene ed entro a far parte di in un altro progetto che mi sembra molto interessante. Il presidente Renzullo ha le idee chiare, il diesse Corvo e coach Paternoster sono una garanzia. Ci sono tutti i presupposti per fare bene».
- Come ti immagini questa avventura al Sud? Sai che qui c'è un calore impareggiabile e una fame incredibile di basket?
«Calore e pressione fanno bene, ma possono anche far male. Dipende tutto da come interpreti le partite. Ho giocato a Siena nell’anno della ripartenza dalla Serie B, lì c’è un pubblico esigente, molto legato alla squadra, che negli ultimi anni era abituato a vincere scudetti e a giocare l’EuroLeague e quell’esperienza mi ha fatto molto bene, mi ha fatto crescere prima come uomo e poi come giocatore. Sono stato anche a Roseto, altra piazza molto “calda”, dove il pubblico è molto competente, anche se è durata solo pochi mesi pure quella è stata una bella avventura. Abbiamo perso pochissime partite in casa perché quando il pubblico è d’aiuto, diventa davvero il sesto uomo in campo».
- A Salerno la Serie B manca da 10 anni, ma ora c'è un progetto sportivo importante... Avrete una bella responsabilità voi giocatori...
«Sicuramente è una responsabilità importante – sottolinea il lungo piemontese –. E’ incredibile che in una città bella ed importante come Salerno non ci fosse da così tanto tempo basket ad alti livelli. Ovviamente tutto ciò crea grosse aspettative, il pubblico si aspetta di vedere una squadra competitiva e uno spettacolo piacevole. Noi faremo di tutto per accontentare le persone che ci verranno a vedere».
- Ti abbiamo visto negli ultimi anni in Serie A2 e hai lavorato con allenatori importanti. Cosa pensi di poter garantire a coach Paternoster?
«Conobbi coach Paternoster qualche anno fa in una Summer League. Ci trovammo subito sullo stesso piano cestistico, lavorammo molto bene in quella circostanza e sono convinto che non faticheremo a trovarci in sintonia anche a Salerno. Ritengo di poter dare tanti minuti di qualità, tanta difesa, presenza sotto canestro. Mi sto allenando anche per migliorare il tiro da fuori, visto che i lunghi negli ultimi anni ormai si stanno specializzando da questo punto di vista. Di solito tutti puntano sull’attacco, ma secondo me una squadra vincente parte dalla difesa per poi andare in attacco e giocare di squadra. Sono un lungo un po’ anomalo, mi piace vedere il gioco e regalare assist non dico spettacolari ma sicuramente utili ai miei compagni di squadra. Quest’anno giocherò non solo per la squadra ma anche per me, sono cresciuto tanto e voglio dimostrarlo».
- Con te e Marco Cucco ci sarà un asse play-centro notevole per giocare il pick and roll…
«Non ho ancora avuto il piacere di conoscere Marco di persona – conclude Paci – ma ci siamo sfidati da avversari e chiunque abbia giocato con lui mi ha detto proprio questo. I lunghi, grazie ai suoi passaggi si sentono importanti. Non vedo l’ora di conoscerlo e di affinare subito l’intesa con lui, con i nuovi compagni e con i nostri tifosi».
Paci, cresciuto nel settore giovanile della Junior Casale Monferrato, ha iniziato la sua carriera tra i “grandi” al Valenza (Serie B Dilettanti). In seguito il piemontese ha indossato le canotte di Cecina (Serie B) e Omegna (Divisione Nazionale A e DNA Silver tra il 2011 e il 2014). Nel 2014/2015 Paci ha vissuto un’esperienza importante con la canotta della gloriosa Mens Sana Siena in Serie B (terminata con la promozione in A2) e le buone prestazioni offerte in terra toscana gli hanno permesso di effettuare il salto di categoria. Negli ultimi due anni, infatti, Paci ha militato in Serie A2, prima con Jesi (la sua miglior esperienza dal punto di vista realizzativo agli ordini di coach Lasi), poi con i Roseto Sharks e, nel finale della scorsa stagione, alla Andrea Costa Imola.
«Paolo Paci prima di essere un grande giocatore è sicuramente una grande persona – lo descrive così coach Antonio Paternoster –. Lo conosco da diversi anni, non ho mai avuto il piacere di averlo in squadra. Abbiamo avuto un’esperienza comune in una Summer League di qualche anno fa. Recentemente ci siamo incontrati da avversari, l’ultima volta proprio quando io allenavo ad Agropoli e lui giocava con Siena nello spareggio per la promozione in Serie A. Anche lì dimostrò tutto il suo valore. Tecnico, è un giocatore solido, possente, un elemento che sarà per noi importante. Le sue qualità fisiche abbinate alle sue doti umane saranno per la Virtus un valore aggiunto. Tutta lo staff è contento di averlo a Salerno».
Ecco le prime dichiarazioni di Paolo Paci da nuovo giocatore della Virtus Arechi Salerno, conosciamo meglio il centro piemontese…
- Cosa ti ha spinto ad accettare la proposta della Virtus Arechi Salerno?
«Mi aspetto sicuramente di fare una bella stagione con tutta la squadra – ha affermato Paolo Paci –. Personalmente, mi sono rimesso in gioco visto dopo gli ultimi anni trascorsi in A2. Sono in una società che vuole far bene ed entro a far parte di in un altro progetto che mi sembra molto interessante. Il presidente Renzullo ha le idee chiare, il diesse Corvo e coach Paternoster sono una garanzia. Ci sono tutti i presupposti per fare bene».
- Come ti immagini questa avventura al Sud? Sai che qui c'è un calore impareggiabile e una fame incredibile di basket?
«Calore e pressione fanno bene, ma possono anche far male. Dipende tutto da come interpreti le partite. Ho giocato a Siena nell’anno della ripartenza dalla Serie B, lì c’è un pubblico esigente, molto legato alla squadra, che negli ultimi anni era abituato a vincere scudetti e a giocare l’EuroLeague e quell’esperienza mi ha fatto molto bene, mi ha fatto crescere prima come uomo e poi come giocatore. Sono stato anche a Roseto, altra piazza molto “calda”, dove il pubblico è molto competente, anche se è durata solo pochi mesi pure quella è stata una bella avventura. Abbiamo perso pochissime partite in casa perché quando il pubblico è d’aiuto, diventa davvero il sesto uomo in campo».
- A Salerno la Serie B manca da 10 anni, ma ora c'è un progetto sportivo importante... Avrete una bella responsabilità voi giocatori...
«Sicuramente è una responsabilità importante – sottolinea il lungo piemontese –. E’ incredibile che in una città bella ed importante come Salerno non ci fosse da così tanto tempo basket ad alti livelli. Ovviamente tutto ciò crea grosse aspettative, il pubblico si aspetta di vedere una squadra competitiva e uno spettacolo piacevole. Noi faremo di tutto per accontentare le persone che ci verranno a vedere».
- Ti abbiamo visto negli ultimi anni in Serie A2 e hai lavorato con allenatori importanti. Cosa pensi di poter garantire a coach Paternoster?
«Conobbi coach Paternoster qualche anno fa in una Summer League. Ci trovammo subito sullo stesso piano cestistico, lavorammo molto bene in quella circostanza e sono convinto che non faticheremo a trovarci in sintonia anche a Salerno. Ritengo di poter dare tanti minuti di qualità, tanta difesa, presenza sotto canestro. Mi sto allenando anche per migliorare il tiro da fuori, visto che i lunghi negli ultimi anni ormai si stanno specializzando da questo punto di vista. Di solito tutti puntano sull’attacco, ma secondo me una squadra vincente parte dalla difesa per poi andare in attacco e giocare di squadra. Sono un lungo un po’ anomalo, mi piace vedere il gioco e regalare assist non dico spettacolari ma sicuramente utili ai miei compagni di squadra. Quest’anno giocherò non solo per la squadra ma anche per me, sono cresciuto tanto e voglio dimostrarlo».
- Con te e Marco Cucco ci sarà un asse play-centro notevole per giocare il pick and roll…
«Non ho ancora avuto il piacere di conoscere Marco di persona – conclude Paci – ma ci siamo sfidati da avversari e chiunque abbia giocato con lui mi ha detto proprio questo. I lunghi, grazie ai suoi passaggi si sentono importanti. Non vedo l’ora di conoscerlo e di affinare subito l’intesa con lui, con i nuovi compagni e con i nostri tifosi».
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