Marco Carraretto tra basket e la vita da consulente finanziario
Carraretto offre agli associati GIBA una prima consulenza gratuita
Marco Carraretto, guardia classe 1977 di 197 cm, è un totem della pallacanestro italiana.
Infatti, l’atleta fresco di firma per i Tigers Forlì in Serie B, Girone C, ha vinto ben 8 Scudetti (1 con Treviso e 7 con Siena), entrando in una sorta di “club esclusivo”, visto che meglio di lui hanno fatto soltanto Meneghin, Gamba, Pagani, Pieri e Riminucci.
Inoltre, a livello di squadre di club, Carraretto ha vinto 5 Supercoppe e 5 Coppe Italia, tutte con Siena.
Con l’Italia, Marco ha invece vinto la Medaglia d’Oro, ai Giochi del Mediterraneo di Almeria nel 2005.
Grazie al progetto di collaborazione iniziato con la GIBA, il giocatore ci parlerà della parte meno conosciuta di lui: quella di consulente finanziario.
Infatti, nella consapevolezza che la carriera sportiva prima o poi terminerà, Carraretto si è dato da fare per costruirsi un futuro professionale anche dopo l’attività agonistica.
Per questo, con tanti sacrifici, l’atleta ha affrontato un percorso di studi che lo ha prima portato alla laurea in Economia e poi al superamento di ben due esami di stato che gli hanno permesso di diventare un consulente finanziario.
In merito, gli abbiamo fatto questa intervista.
Marco, che effetto fa essere un giocatore vincente ai massimi livelli, eppure studiare e laurearsi?
«Da giocatore, le vittorie sono condivise e frutto di un lavoro di squadra. Superare un esame, laurearmi e poi superare ulteriori esami di abilitazione, è stato invece qualcosa che ha rappresentato il frutto di uno sforzo personale. In campo vinco insieme ai compagni e insieme ci godiamo la soddisfazione di squadra, da studente vinco da solo e mi godo la soddisfazione di aver vinto un mio “personalissimo Scudetto”».
Sei un consulente finanziario. La gestione del risparmio è una questione che, visti i tempi, merita sempre più attenzione…
«Spesso deleghiamo alla famiglia la gestione delle entrate. Questo avviene per fiducia, semplicità e mancanza di tempo. Ma occuparsi del proprio futuro è una responsabilità individuale, per questo prima si inizia a esserne protagonisti, più preparati saremo come risparmiatori consapevoli».
In campo cestistico sei un giocatore “di sistema” che negli anni è diventato una preziosa chioccia. In campo finanziario, cosa vuoi diventare?
«La mia volontà, che poi è pure la mia nuova sfida, è quella di mettere a disposizione dei risparmiatori le competenze acquisite, per aiutare a pianificare economicamente la loro vita in modo da consentire loro di raggiungere i propri obiettivi con la massima serenità, senza rinunciare al supporto familiare bensì integrandolo».
Come pensi di poterci riuscire?
«Con una consulenza di qualità, che parta dall’ascolto delle esigenze del risparmiatore, al fine di condividere scelte previdenziali e di investimento personalizzate. Poi c’è bisogno di controllare costantemente i risultati, in relazione agli obiettivi. Infine, con la mia grinta e la “tigna”, che mi derivano dall’essere uno sportivo che conosce molto bene i rischi e le opportunità del settore, perché ho dovuto studiare a lungo e superare due esami che mediamente hanno solo il 20% dei promossi e che sono quelli per diventare un Consulente Finanziario certificato».
Se vincere una partita è il tuo obiettivo quando scendi in campo, qual è il tuo obiettivo quando svolgi le tue operazioni di consulente finanziario?
«Contribuire a vedere realizzati gli obiettivi di vita dei risparmiatori, scegliendo insieme a loro le soluzioni migliori in un panorama complesso e cogliendo al meglio le agevolazioni fiscal previste. Parlando più specificamente di ex giocatori, mi piacerebbe aiutarli a costruirsi un post-carriera in completa serenità, avendo la forza giusta per affrontare eventuali imprevisti».
Sei sempre stato una “persona seria”. Credi che la cosa possa aiutarti nel tuo prossimo lavoro?
«Direi di sì, visto che per 20 anni ho giocato ai massimi livelli, venendo sempre ricordato per la correttezza. E se uno è corretto per 20 anni in campo, non cambia quando è fuori, te lo garantisco».
Marco, complimenti dunque per la tua “Dual Career”…
«Grazie. Per ringraziare la GIBA, da sempre vicina ai giocatori che vogliono pensare anche al futuro dopo il campo, mi permetto di offrire ad atlete e atleti iscritti all’Associazione giocatori, che mi contatteranno per saperne di più, una prima consulenza gratuita».