Bakery Piacenza, parla il numero 1 Beccari: Pronti a lottare fino alla fine
Le parole del patron della Pallacanestro Piacentina
La parola d’ordine è sempre una sola: vincere. O almeno provarci, visto che nello sport niente è mai automatico e nella Serie B di basket lasciarsi tutti alle spalle è ancora più difficile. Perché a volte anche chi arriva primo in campionato rischia di non raggiungere il proprio obiettivo che si chiama promozione. Il Bakery lo ha imparato sulla propria pelle pochi mesi fa, una delusione enorme perché arrivata quando in casa piacentina si iniziava già a respirare l’aria del successo dopo una lunga serie positiva in stagione regolare a cui però ha fatto seguito la prematura eliminazione dai play off.
Il passato ormai è alle spalle, così il presidente Beccari è riuscito a trasformare lo sconforto dell’ultimo anno in carburante per un nuovo tentativo. Staff tecnico diverso, squadra in parte rinnovata, obiettivo identico: la promozione. E in estate ha ricostruito una formazione nuovamente ambiziosa che ancora una volta guarda decisamente verso l’alto.
Da quanto avete visto in queste prime settimane di preparazione, come sarà il gruppo che si presenterà al via del prossimo campionato?
«Abbiamo una formazione competitiva, un roster in grado di lottare fino alla fine per il passaggio di categoria. Adesso si sta facendo abbastanza fatica perché è tutto nuovo, i giocatori appena arrivati si devono integrare e lo stesso discorso vale per lo staff. C’è bisogno di un rodaggio abbastanza corposo, ma il nostro obiettivo è vincere il campionato».
Dopo una stagione Bizzozi lascia la panchina del Bakery e il suo posto viene preso da Steffé. Cosa potrebbe cambiare nel gioco di Piacenza, almeno nelle intenzioni?
«Steffé è un tecnico molto estroverso, penso darà vita a una squadra votata anche al divertimento. Ma la Serie B è una categoria molto complicata, lo abbiamo provato sulla nostra pelle lo scorso anno e serve che in campo vada una formazione in grado di difendere con una certa aggressività e una grande intensità. Poi i giocatori li abbiamo, i “punti nelle mani”, come si dice in gergo, anche, così come parecchie soluzioni alternative. Fondamentale sarà uno spirito battagliero molto improntato sulla fase difensiva».
Cosa vi ha insegnato l’esperienza dell’anno scorso, quando dopo aver conquistato una lunghissima serie di vittorie ed esservi presentati da favoriti ai play off siete usciti prima che il discorso iniziasse a farsi serio?
«Abbiamo capito che vincere il campionato non serve a niente. Dopo aver conquistato il primo posto in regular season nel giro di cinque giorni è sfumata un’intera annata; è stato uno shock sportivo e questo è servito come lezione. Bisogna fare in modo che i problemi da affrontare non vengano coperti durante l’inverno solo dalle vittorie, perché i segnali che arrivano durante la stagione nei play off emergono in modo più consistente».
State lavorando con grande attenzione sul settore giovanile e anche con i tifosi. Al di là del risultato della prima squadra, di cui abbiamo già parlato, qual è l’obiettivo del Bakery per l’anno che va a iniziare?
«Abbiamo lanciato una campagna di coinvolgimento per i più piccoli, dai 6 agli 11 anni, cercando di aiutare le famiglie ad avvicinare i bambini allo sport proponendo l’iscrizione annuale a 100 euro. Per noi il settore giovanile è fondamentale, la prima squadra è il risultato finale di tutto quello che avviene alle spalle».