Verso la Final Four Serie B: parla Furio Steffè
Le parole del coach della Poderosa
Intervista a Furio Steffè, allenatore della Dino Bigioni Shoes Montegranaro
- Coach Furio Steffè, in che modo vi avvicinate alla Final Four Serie B? Quali sono le condizioni della sua squadra, a livello fisico e mentale?
- Sicuramente noi e Udine siamo le squadre che arrivando alla quinta partita abbiamo speso di più, non abbiamo goduto di recuperi. Il fatto di arrivare alla Final Four ti dà delle energie in più. Ci sono degli acciaccati, ma credo che per Montecatini saranno tutti pronti.
- Come giudica la stagione della sua squadra fino a questo momento? Montecatini era un obiettivo?
- Abbiamo fatto una stagione incredibile, raggiungendo i due principali obiettivi che ci eravamo prefissati, vincere il nostro girone qualificandoci per Montecatini e riunire il tifo di Montegranaro, città che vive di basket, attorno ad un’unica squadra. È stato bellissimo vedere il palasport pieno per i playoff.
- Siete ad un passo da un traguardo storico per la vostra squadra, a coronamento di un intero campionato. Come si gestiscono entusiasmi e pressione?
- Gli entusiasmi finiscono nel momento in cui sai che c’è un altro impegno, in questo caso ci si deve concentrare sul lavoro in palestra, ho giocatori che in questo senso sono molto affidabili. La pressione ce l’abbiamo avuta tutto l’anno, ci siamo abituati, e credo che la sapremo gestire anche a Montecatini.
- Il fatto di essere passati, vincendo, da una finale di playoff pochi giorni fa, è un aiuto? O la situazione sarà diversa?
- Credo che sarà diverso, la situazione sarà molto più simile ad una finale secca. A livello tattico avremo meno spazio e tempo per prepararci, dovremo puntare più sul particolare e sugli aspetti emotivi.
- Un giudizio sulle altre squadre presenti a Montecatini, e in particolare sull’avversaria per la prima gara di sabato.
- Per la prima volta quest’anno siamo la cenerentola rispetto alle altre tre squadre qualificate, tutte hanno costruito squadre forti e ambiziose, a partire da Udine e Forlì. L’Eurobasket è società che è diventata centrale nel panorama romano, in grande crescita sia a livello di organizzazione che di struttura, ci ha già battuto in Coppa Italia, è squadra ambiziosa e profonda.
- Vi giocate tutta una stagione in 40 minuti, o al massimo 80, contro avversari provenienti da altri gironi, in campo neutro. Ritiene che tra i vari gironi si sia giocata un pallacanestro diversa rispetto alla realtà del vostro?
- Ho avuto modo di vedere molte gare degli altri gironi e credo che il modo di giocare sia abbastanza simile, Udine è ben strutturata fisicamente, con giocatori di grande spessore, mentre Forlì è squadra con talento fisico e avrà inoltre l’aiuto del pubblico, che la seguirà in massa a Montecatini. L’Eurobasket, infine, è squadra temibile e pericolosa.