Bonora sulla prima Final Four dell'Eurobasket Roma: Consapevoli come in finale
Le parole del coach dell'Eurobasket Roma
Non si è preso meriti tecnico - tattici ("pensavo di doverla vincere ai 70 e per due volte di seguito ne abbiamo segnati 100"), ma stavolta la finale l'ha vinta, già al secondo tentativo. Grazie anche alla grande capacità di infondere e trasmettere sempre fiducia e tranquillità nella squadra soprattutto nel momento più difficile, ricambiato con due eccellenti prestazioni collettive. Adesso tra l'Eurobasket di Davide Bonora e la serie A c'è solo Montegranaro ed una cittadina dove "Pando" griffò le sue ultime vittorie (Coppa Italia e campionato di C) da giocatore.
Domenica a fine partita di tecnico si è detto poco, adesso con lucidità che finale ha giocato l'Eurobasket?
"Ci siamo soprattutto ricompattati ed i ragazzi sono stati bravi nel guardare avanti, senza che gara 2 lasciasse scorie. Ma ci siamo anche resi conto tutti insieme facendo video che stavamo giocando al loro ritmo, e che invece avremmo dovuto alzarlo, togliendo loro il contropiede e rendendolo di nuovo la nostra prima arma, insieme ad una difesa più aggressiva".
Ne sono nate due partite, nel momento più difficile e delicato della stagione, da 100 punti di media, sintomo di una squadra capace di cambiare pelle in corsa, ma soprattutto avere grande durezza mentale:
"Abbiamo trovato più fiducia in attacco e siamo tornati su un ritmo più congeniale alla nostra pallacanestro, trovando a turno un protagonista diverso, dopo esserci un pò snaturati nelle prime due sfide. Il lavoro, però, è stato soprattutto sull'aspetto mentale, perchè abbiamo affrontato una partita molto delicata, quasi da spalle al muro e che poteva indirizzare la serie in un verso o nell'altro, con la capacità di giocare in maniera semplice nonostante l'importanza del momento. Sotto l'aspetto tecnico-tattico abbiamo cambiato il giusto, ma la cosa che più mi ha impressionato da parte di tutti è stata la la concentrazione messa sul parquet e la consapevolezza nei nostri mezzi: ne sono venute fuori due partite di così alto livello."
La squadra, quindi, ha dimostrato estrema maturità e voglia di soffrire e sacrificarsi, dovrebbe essere un buon segnale in vista della Final Four:
"E' una partita per la quale lavori tutto l'anno e nella quale poi ti giochi tutto, quindi servirà trovare il giusto equilibrio tra la voglia di coronare con un grande risultato una già ottima stagione e l'ansia o la preoccupazione di aver fatto tanto ma rischiare di vanificarlo in un attimo. Giocheremo contro Montegranaro, una squadra del valore simile al nostro, di grande qualità e con la giusta prontezza per essere arrivata fin qui, con la quale servirà grande concentrazione fino alla fine, accettando i tanti errori che potranno esserci e mettendo anche in preventivo di poter andare sotto nel punteggio"
C'è un precedente in stagione - la semifinale di Coppa Italia - ed in più hai condiviso con Furio Steffè la panchina dell'All Star Game:
"Può essere un vantaggio per entrambe il fatto che già ci conosciamo reciprocamente, ma non so se sia un bene o no rispetto a giocare contro una squadra totalmente "nuova", in ogni caso dobbiamo fidarci delle tante certezze che abbiamo costruito durante l'anno, senza farci spaventare dagli errori e dalle difficoltà che potremmo incontrare".
Nel caso, ci sarà una "famiglia" di tifosi cresciuta ulteriormente negli ultimi tempi pronta a sostenervi, come già successo nelle due finali vinte in trasferta contro Cassino:
"Sono un fattore importante per noi e soprattutto per la società, che renderanno orgogliosi il presidente Buonamici e la sua famiglia ed i soci che hanno lavorato così bene negli ultimi anni. E' un bel segnale percepire questo entusiasmo coinvolgente che ci circonda e per questo motivo, anche a prescindere dai risultati che tutti ci auguriamo, spero che il progetto Eurobasket vada avanti nella sua crescita, anche attraverso questi tifosi appassionati ed "originali". Non avremo mai una curva di "Ultras", ma avvertiamo ugualmente il calore della gente che ci sta attorno".
Come quella che avevi lasciato a Montecatini cinque anni fa, con le ultime vittorie da giocatore:
"Montecatini è una cittadina in cui si vive molto bene, nella quale la passione per il basket nasce dalla strada e si respira pallacanestro non solo a livello di Serie A, ma anche nell'enorme sommerso del resto della provincia. Per merito di persone come il presidente Cardelli (Monsummano ha giocato al PalaTerme le gare interne di questa stagione) ed Andrea Niccolai la passione è rimasta viva anche in serie minori e ricordo tanti personaggi leggendari del posto, magari lontani dal basket professionistico, ma che seguono la pallacanestro con grande trasporto. Sarebbe bello, ad esempio, che si tornasse a giocare il derby con Pistoia".
Con l'auspicio che le Final Four di B portino bene alla città termale come a Forlì, che l'anno scorso aveva ospitato la due giorni per la A2 ed ora è ad un passo dal riconquistarla sul campo.