Broetto Virtus Padova, le parole del presidente: Stagione indimenticabile
Le parole del presidente di Padova
Il presidente virtussino Gianfranco Bernardi analizza la stagione ormai in via di chiusura e guarda con fiducia alla prossima che si preannuncia ricca di contenuti. Presidente, abbiamo vissuto un’altra stagione esaltante, in cui le difficoltà iniziali hanno moltiplicato le gioie della seconda parte dell’annata.
“Siamo partiti con grande entusiasmo disputando un precampionato che ci aveva illuso di essere pronti da subito. Per l’esordio a Firenze ci siamo presentati senza Canelo ma eravamo convinti che la squadra, strutturata sul gruppo che aveva conquistato la promozione, avrebbe goduto di un buon vantaggio affrontando una squadra assemblata in poche settimane. Abbiamo condotto a lungo ma nell’ultimo quarto Salieri e i suoi giovani ci hanno messo in affanno facendoci tornare a casa con tante recriminazioni. La settimana successiva, nell’esordio casalingo contro una Crema che si sarebbe poi meritata il titolo di squadra sorpresa, abbiamo perso Busca dopo pochi minuti e da lì sono iniziati tutti i nostri guai. Il girone d’andata chiuso con tre sole vittorie e tante sconfitte di misura, mi ha fatto tornare alla mente le esperienze lontanissime ma scolpite nei ricordi dell’esordio in B1 (1990/91) e di quello in A2 (1993/94) con stagioni iniziate male e terminate senza essere riusciti a cambiare l’inerzia delle cose.”
La situazione si era fatta pesante.
“Non posso negare che a fine dicembre ci è venuto il dubbio di esserci sopravvalutati e che la terza categoria nazionale fosse troppo per noi. Ci sono stati giorni in cui molti vantavano la ricetta giusta per portarci in salvo e pensavano che fossero necessarie soluzioni drastiche per risollevare la classifica. Devo dare i meriti a Nicola (il figlio consigliere), Massimo (il d.s. Caiolo) e Roberto (Rugo, il dirigente della prima squadra) di aver tenuto duro, di non aver rinnegato le scelte fatte e di aver individuato il rinforzo che avrebbe potuto ridarci sicurezze. Siamo stati fortunati perché a conti fatti penso che solo con Stojkov avremmo potuto fare quello che abbiamo fatto, e lui aveva scelto di iniziare la stagione a casa giocando in C con la Salus, società voglio ringraziare per la collaborazione, in un certo senso ci aspettava. A noi il merito di averlo tesserato nel momento giusto. Stevo si è calato alla perfezione nella parte e il suo salvagente ha riportato a galla i valori di un gruppo che non poteva essersi perso. Nel fare la squadra avevamo puntato innanzitutto negli uomini e appena le cose hanno ripreso a girare nel senso giusto i nostri campioni hanno risposto con tutta la loro personalità. Poi il recupero di Busca e il ritorno di Di Fonzo hanno fatto il resto.”
Un girone di ritorno chiuso con 11 vittorie e 4 sconfitte.
“Nel ritorno la Virtus ha fatto qualcosa di impossibile e di irripetibile. Coach Friso ha rimesso in moto una squadra che si era avvinghiata su se stessa e sembrava condannata alla lotta per evitare la retrocessone diretta. Abbiamo rivisto sui campi di serie B la stessa Broetto che aveva dominato i play-off della serie C, i ragazzi ci hanno messo difesa, fisicità, orgoglio, e hanno combattuto alla pari contro squadre costruite con disponibilità economiche che noi possiamo solo invidiare. Alla fine sono arrivati ai play-off, a lottare per la serie A!“
Tutto questo il pubblico l’ha capito e apprezzato.
“Una delle più grandi soddisfazioni di quest’anno è stato il calore del pubblico che ci ha seguito anche nei momenti più difficili. La scelta di giocare al Palasport non era stata facile, lì in molti si sono persi e le dimensioni della grande Arena non hanno mai aiutato le squadre di basket padovane. Quest’anno non è stato così, grande merito al gruppo di Energia Nero Verde che è cresciuto con la squadra fino a diventare il nostro sesto giocatore, ma è stato tutto il pubblico padovano che ci ha seguito e sostenuto come mai aveva fatto prima. Nella nostra città è ricorrente la constatazione che il pubblico assiste alle partite come ad uno spettacolo di teatro. In queste due ultime stagioni devo invece ringraziare i nostri spettatori per il calore e la partecipazione con cui ci hanno accompagnato. Ricordo solo l’ultima partita contro Udine, senza Stojkov, Contin e Tuci, eppure quanto entusiasmo, un sostegno incessante, da ogni settore delle tribune e alla fine tutti quegli applausi, mi viene ancora adesso la pelle d’oca. Era giovedì sera, all’ora di cena, ed eravamo in 1.500 con presente Cinzia Rampazzo, l'assessore allo sport del Comune di Padova, e con Carlo (lo sponsor Broetto) al mio fianco a saltare in piedi dopo ogni canestro dei nostri ragazzi!” Un bilancio tutto positivo? “Direi di si, Paola (Marini, la responsabile delle iniziative) è riuscita a rendere piacevole assistere alla partita di basket a prescindere dal risultato, quando si viene a vedere la Broetto ci sono giochi, spettacoli, si può tornare a casa con i prodotti degli sponsor che ci apprezzano. Anche l’aspetto fondamentale degli sponsor è stato premiante, la serie B e le iniziative che abbiamo dimostrato di saper organizzare ci hanno permesso di trovare nuovi amici che ci danno la forza di guardare con fiducia al futuro. Doveroso ringraziarli e garantirgli il nostro massimo impegno per finalizzare al meglio il loro aiuto. Inoltre con Gegè (il vicepresidente Papa) abbiamo riavvicinato alla società Paola Longo che ha sempre svolto una funzione importante e positiva, non solo nella fase organizzativa.”
Cosa possiamo aspettarci per il prossimo futuro?
“Con lo svincolo e i parametri il mondo del basket è cambiato. In un contesto dove ogni stagione le squadre vengono rivoluzionate vorremmo restare la mosca bianca che, come si faceva una volta, costruisce mattone dopo mattone aggiungendo e non stravolgendo. Non sarà facile, il nostro budget rimarrà di secondo livello, ma contiamo che la serietà che da sempre abbiamo dimostrato con i fatti valga più di parole e di promesse spesso non mantenute. Vorremmo che il lavoro prezioso dei nostri tecnici portasse giocatori e grandi società a considerare Padova un approdo importante per chi vuole affermarsi verso alti livelli. Questa settimana la squadra tornerà ad allenarsi, siamo già attivi sul mercato ma vogliamo ripartire dai nostri magnifici portacolori, dobbiamo ragionare con loro, questi saranno i nostri primi passi. Contemporaneamente non dimentichiamo il settore giovanile che resta sempre la prima attenzione della nostra attività. Ci vantiamo di essere una delle poche società nazionali che ad un campionato economicamente impegnativo e poco remunerativo come la serie B riesce ad affiancare un’attività giovanile di livello primario con la partecipazione a tutti i campionati d’eccellenza compreso quello Under 20. Anche quest'anno ottimi risultati e tante soddisfazioni, vogliano ancora migliorare e con Caiolo stiamo analizzando l’annata per pianificare al meglio la prossima.”
Il prossimo anno bisognerà far meglio di questo!
“Veniamo da due stagioni miracolose dove i risultati sono stati ampliamente superiori alle attese, difficile credere che il prossimo anno faremo ancora il miracolo. Per certo posso dire che noi ci stiamo già impegnando al massimo, lo scotto della nuova categoria è assorbito e tanti sono stati gli insegnamenti di una stagione che ci ha forgiato. Sentiamo la responsabilità di avere alle spalle una città che ha dimostrato di seguirci con attenzione e partecipazione e non vogliamo deluderla.”
“Siamo partiti con grande entusiasmo disputando un precampionato che ci aveva illuso di essere pronti da subito. Per l’esordio a Firenze ci siamo presentati senza Canelo ma eravamo convinti che la squadra, strutturata sul gruppo che aveva conquistato la promozione, avrebbe goduto di un buon vantaggio affrontando una squadra assemblata in poche settimane. Abbiamo condotto a lungo ma nell’ultimo quarto Salieri e i suoi giovani ci hanno messo in affanno facendoci tornare a casa con tante recriminazioni. La settimana successiva, nell’esordio casalingo contro una Crema che si sarebbe poi meritata il titolo di squadra sorpresa, abbiamo perso Busca dopo pochi minuti e da lì sono iniziati tutti i nostri guai. Il girone d’andata chiuso con tre sole vittorie e tante sconfitte di misura, mi ha fatto tornare alla mente le esperienze lontanissime ma scolpite nei ricordi dell’esordio in B1 (1990/91) e di quello in A2 (1993/94) con stagioni iniziate male e terminate senza essere riusciti a cambiare l’inerzia delle cose.”
La situazione si era fatta pesante.
“Non posso negare che a fine dicembre ci è venuto il dubbio di esserci sopravvalutati e che la terza categoria nazionale fosse troppo per noi. Ci sono stati giorni in cui molti vantavano la ricetta giusta per portarci in salvo e pensavano che fossero necessarie soluzioni drastiche per risollevare la classifica. Devo dare i meriti a Nicola (il figlio consigliere), Massimo (il d.s. Caiolo) e Roberto (Rugo, il dirigente della prima squadra) di aver tenuto duro, di non aver rinnegato le scelte fatte e di aver individuato il rinforzo che avrebbe potuto ridarci sicurezze. Siamo stati fortunati perché a conti fatti penso che solo con Stojkov avremmo potuto fare quello che abbiamo fatto, e lui aveva scelto di iniziare la stagione a casa giocando in C con la Salus, società voglio ringraziare per la collaborazione, in un certo senso ci aspettava. A noi il merito di averlo tesserato nel momento giusto. Stevo si è calato alla perfezione nella parte e il suo salvagente ha riportato a galla i valori di un gruppo che non poteva essersi perso. Nel fare la squadra avevamo puntato innanzitutto negli uomini e appena le cose hanno ripreso a girare nel senso giusto i nostri campioni hanno risposto con tutta la loro personalità. Poi il recupero di Busca e il ritorno di Di Fonzo hanno fatto il resto.”
Un girone di ritorno chiuso con 11 vittorie e 4 sconfitte.
“Nel ritorno la Virtus ha fatto qualcosa di impossibile e di irripetibile. Coach Friso ha rimesso in moto una squadra che si era avvinghiata su se stessa e sembrava condannata alla lotta per evitare la retrocessone diretta. Abbiamo rivisto sui campi di serie B la stessa Broetto che aveva dominato i play-off della serie C, i ragazzi ci hanno messo difesa, fisicità, orgoglio, e hanno combattuto alla pari contro squadre costruite con disponibilità economiche che noi possiamo solo invidiare. Alla fine sono arrivati ai play-off, a lottare per la serie A!“
Tutto questo il pubblico l’ha capito e apprezzato.
“Una delle più grandi soddisfazioni di quest’anno è stato il calore del pubblico che ci ha seguito anche nei momenti più difficili. La scelta di giocare al Palasport non era stata facile, lì in molti si sono persi e le dimensioni della grande Arena non hanno mai aiutato le squadre di basket padovane. Quest’anno non è stato così, grande merito al gruppo di Energia Nero Verde che è cresciuto con la squadra fino a diventare il nostro sesto giocatore, ma è stato tutto il pubblico padovano che ci ha seguito e sostenuto come mai aveva fatto prima. Nella nostra città è ricorrente la constatazione che il pubblico assiste alle partite come ad uno spettacolo di teatro. In queste due ultime stagioni devo invece ringraziare i nostri spettatori per il calore e la partecipazione con cui ci hanno accompagnato. Ricordo solo l’ultima partita contro Udine, senza Stojkov, Contin e Tuci, eppure quanto entusiasmo, un sostegno incessante, da ogni settore delle tribune e alla fine tutti quegli applausi, mi viene ancora adesso la pelle d’oca. Era giovedì sera, all’ora di cena, ed eravamo in 1.500 con presente Cinzia Rampazzo, l'assessore allo sport del Comune di Padova, e con Carlo (lo sponsor Broetto) al mio fianco a saltare in piedi dopo ogni canestro dei nostri ragazzi!” Un bilancio tutto positivo? “Direi di si, Paola (Marini, la responsabile delle iniziative) è riuscita a rendere piacevole assistere alla partita di basket a prescindere dal risultato, quando si viene a vedere la Broetto ci sono giochi, spettacoli, si può tornare a casa con i prodotti degli sponsor che ci apprezzano. Anche l’aspetto fondamentale degli sponsor è stato premiante, la serie B e le iniziative che abbiamo dimostrato di saper organizzare ci hanno permesso di trovare nuovi amici che ci danno la forza di guardare con fiducia al futuro. Doveroso ringraziarli e garantirgli il nostro massimo impegno per finalizzare al meglio il loro aiuto. Inoltre con Gegè (il vicepresidente Papa) abbiamo riavvicinato alla società Paola Longo che ha sempre svolto una funzione importante e positiva, non solo nella fase organizzativa.”
Cosa possiamo aspettarci per il prossimo futuro?
“Con lo svincolo e i parametri il mondo del basket è cambiato. In un contesto dove ogni stagione le squadre vengono rivoluzionate vorremmo restare la mosca bianca che, come si faceva una volta, costruisce mattone dopo mattone aggiungendo e non stravolgendo. Non sarà facile, il nostro budget rimarrà di secondo livello, ma contiamo che la serietà che da sempre abbiamo dimostrato con i fatti valga più di parole e di promesse spesso non mantenute. Vorremmo che il lavoro prezioso dei nostri tecnici portasse giocatori e grandi società a considerare Padova un approdo importante per chi vuole affermarsi verso alti livelli. Questa settimana la squadra tornerà ad allenarsi, siamo già attivi sul mercato ma vogliamo ripartire dai nostri magnifici portacolori, dobbiamo ragionare con loro, questi saranno i nostri primi passi. Contemporaneamente non dimentichiamo il settore giovanile che resta sempre la prima attenzione della nostra attività. Ci vantiamo di essere una delle poche società nazionali che ad un campionato economicamente impegnativo e poco remunerativo come la serie B riesce ad affiancare un’attività giovanile di livello primario con la partecipazione a tutti i campionati d’eccellenza compreso quello Under 20. Anche quest'anno ottimi risultati e tante soddisfazioni, vogliano ancora migliorare e con Caiolo stiamo analizzando l’annata per pianificare al meglio la prossima.”
Il prossimo anno bisognerà far meglio di questo!
“Veniamo da due stagioni miracolose dove i risultati sono stati ampliamente superiori alle attese, difficile credere che il prossimo anno faremo ancora il miracolo. Per certo posso dire che noi ci stiamo già impegnando al massimo, lo scotto della nuova categoria è assorbito e tanti sono stati gli insegnamenti di una stagione che ci ha forgiato. Sentiamo la responsabilità di avere alle spalle una città che ha dimostrato di seguirci con attenzione e partecipazione e non vogliamo deluderla.”
© Riproduzione riservata