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Serie B 17/03/2016, 17.25

Poderosa, parla di DS Bolognesi: Mi sento parte di questa avventura

Le parole del DS della Poderosa Montegranaro

Serie B

Prosegue senza intoppi la preparazione della Dino Bigioni Shoes in vista del match interno di domenica (ore 18) contro la Geofarma Mola ultima della classe. A parlare in casa giallonera è il direttore sportivo Riccardo Bolognesi.


Riccardo, a Bisceglie non la miglior Poderosa dell’anno, ma era fondamentale vincere.

Sì, l’imperativo era vincere, la classifica ce lo impone. Non possiamo sbagliare niente da qui alla fine della stagione regolare se vogliamo centrare il primo posto. L’importante, in questo momento, è stringersi tutti insieme e coltivare consapevolezza e fiducia. È un aspetto fondamentale per recuperare energie soprattutto nervose, perché una stagione intera al primo posto può essere logorante sotto questo punto di vista.


Venivamo da un grande mese di febbraio, ora una piccola flessione forse è fisiologica.

Ripeto: non è semplice essere sempre al massimo delle energie, sia fisiche che mentali. Chi ha fatto sport lo sa. È difficile riuscire a restare al top il più a lungo possibile, a maggior ragione quando hai coscienza di essere una squadra costruita con obiettivi importanti. La compattezza della società, dello staff e della squadra fanno la differenza.


Sulla carta, la partita contro Mola può dare una mano, visto che si tratta dell’ultima in classifica.

È innegabile che a livello tecnico abbiamo qualcosa in più, ma sarà a livello mentale e di impatto che la squadra dovrà dare una bella risposta, stando attenti ad ogni distrazione.


Sarà anche la prima partita in casa dopo Rimini, dove in 300 arrivarono a sostenere la squadra per la IG Basket Cup. Che risposta ti aspetti dal pubblico veregrense?

Più che aspettarmi qualcosa dal pubblico, io penso a cosa può dare la squadra per far sì che la gente di Montegranaro si appassioni ad essa. Io spero che il pubblico risponda presente, ma non vorrei che il fatto che si giochi contro l’ultima delle classe condizioni un po’ l’affluenza. La squadra ha bisogno di sostegno anche in partite sulla carta più agevoli come questa per poter centrare, a fine stagione, un risultato che farebbe piacere a tutti, credo…


Domanda più personale: dopo sei anni a Montegranaro, ti senti un po’ veregrense adottivo?

È ovvio che mi senta molto vicino alla città e a questa società, che ormai diversi anni fa mi ha aperto le porte e ha dato tutto il possibile per il basket. A conti fatti, è stato un percorso in cui si sono bruciate le tappe: in sei anni siamo passati da un campionato regionale a essere in lotta per la A2. Senza dimenticare l’incredibile lavoro sul settore giovanile, ricostruendo un ambiente sano per i bambini grazie al lavoro di Alfonso Di Marco e degli istruttori di minibasket e con squadre impegnate nei campionati di Eccellenza che stanno facendo benissimo sotto la guida del responsabile Massimiliano Domizioli. E la convocazione in Nazionale di Simone Barbante è anche un riflesso di questo lavoro. Per cui sì, mi sento parte di questa avventura che mi ha fatto rivivere le emozioni del basket di quando ero giocatore.

© Riproduzione riservata
E. Carchia

E. Carchia

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