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Serie B 04/02/2016, 12.57

Poderosa, intervista a coach Steffè: Obiettivo è fare bene già dalle prossime gare

Le parole del coach dell'Orlandina

Serie B

Abbassare il capo e rimettersi a lavorare. È l’unica medicina che può usare la Poderosa per curare la bruciante ferita della sconfitta contro San Severo e rimettersi in marcia nella lunga volata verso i playoff. Coach Steffè sa bene che è necessario guardare avanti ora, ma senza prima aver analizzato quanto successo domenica scorsa.


Coach, 35’ di ottima Poderosa, poi è successo qualcosa. Che cosa?

L’analisi è giusta, ma purtroppo, in questo caso, è il risultato finale che conta. Ma questo non vuol dire non rivedere e valutare la partita. L’impegno della società e dei tifosi meritava un altro epilogo per cui l’amarezza è soprattutto per loro. In quegli ultimi 4-5 minuti c’è stata grande voglia di chiudere la partita ma fermando troppo la palla e cercando solo soluzioni giocando contro il cronometro che ci hanno un po’ addormentato. Non vanno dimenticati, però, i meriti di San Severo. Pur essendo stati sempre sotto non hanno mai mollato.


Un po’ quello che era successo all’andata, a parti invertite.

Il paragone ci sta per come è finita, ma sono state due partite diverse. Il rammarico più grande è quello di essere riusciti a sopperire ai loro tatticismi e sprecare tutto gestendo male il finale. Abbiamo sofferto la loro aggressività negli ultimi minuti, questo ci ha limitato di sicuro. Abbiamo subito tanto l’1vs1 in post basso, ma è anche vero che i nostri lunghi si fanno il mazzo all’interno del nostro sistema difensivo.


C’è stato un Matteo Fabi strepitoso nella prima parte della gara, praticamente sparito dalle rotazioni nella seconda. Come mai?

Ha fatto una partita incredibile, ma è stata una questione di episodi. Quando è rientrato verso la fine del terzo periodo, ad un certo punto ha perso la lente. Ho dovuto sostituirlo e col quintetto che è rientrato in campo, coi quattro piccoli, siamo andati a +10. Forse ho sbagliato a non reinserirlo, mi assumo la responsabilità della scelta. Sono felice che abbia capito e che sia stato l’unico a non protestare della cosa. La bellezza del gruppo che abbiamo è tutta qua.


Sbagliando si impara. Quale insegnamento si trae da questa sconfitta?

Più che un insegnamento, ci siamo detti di rimetterci subito a lavorare perché tutto quello che di buono è stato fatto fino ad ora non va buttato. L’obiettivo è quello di concentrarsi e riprendere a fare bene nelle prossime partite, con l’obiettivo di tenere alta la guardia per tutti i 40’.


Ora il primo posto si è fatto difficile da raggiungere. Impossibile?

Oggettivamente, con 10 partite da giocare, chiunque risponderebbe di sì. Ma per 18 partite noi abbiamo vissuto la pressione di essere primi, che ora passerà dall’altra parte. Siamo consapevoli che oltre a dover vincere dovremo dimostrare a noi stessi di avere trovato solidità. Ma ho la consapevolezza che questa squadra è composta da ragazzi super. Abbiamo commesso un errore, ma resto estremamente fiducioso.


Ora è arrivato Diomede a rinforzare il roster. Come mai questa scelta?

Volevamo inserire un giocatore per proteggerci da eventuali problematiche fisiche e dal fatto che nei playoff si giocherà praticamente ogni due giorni. E volevamo un giocatore che potesse giocare dall’1 al 3. Inoltre, è un segno che la società vuole fare il massimo nelle proprie possibilità. L’arrivo di Manuel aumenterà le rotazioni di tutti, non solo sugli esterni. Ciò che cambierà davvero è che ognuno dovrà dare di più in meno tempo.


Domenica si va a Vasto per una partita molto insidiosa soprattutto per il contraccolpo mentale del post-San Severo.

Vasto viene da un ottimo periodo, ha vinto tre delle ultime quattro partite e ha cambiato alcuni giocatori, come ormai tante squadre nel nostro girone. La grande squadra sa chiudere col passato ed avere subito un grande approccio. Se vogliamo essere una grande squadra dovremo dimostrarlo in questo senso.

© Riproduzione riservata
E. Carchia

E. Carchia

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